« voglia di musica... | Martina » |
Post n°715 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da ilike06
F. SCHUBERT: DIE STADT Il Lied Die Stadt appartiene a un miniciclo Il ciclo è una sorta di viaggio nella coscienza Il protagonista torna ad una città: forse la città dell’amata, L'acqua è ricorrente non solo come ambiente di sfondo Tutta la natura è tema caro e ricorrente in Schubert. Il Lied si articola in due sezioni contrastanti: È evidente che la forma ondulatoria dell’arpeggio La seconda sezione è costruita sulla nota più grave dell’accordo Nel Lied di Schubert si verifica un meccanismo di questo genere: Il testo descrive l’ambiente in cui il narratore si muove, DIE STADT Am fernen Horizonte |
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QUESTO È IL MIO FRATELLINO
PER ME
…a volte il sogno ti raggiunge all’improvviso….aggirando la
tua distrazione …..mentre sei coinvolto nel circo di quel mondo che ti
circonda….
Uno sguardo che ti appare sul monitor …. Dei capelli che
racchiudono un volto…..occhi tristi e sorridenti insieme….una voce
che immagini e che ti risuona comunque dentro….
…a volte il sogno disegna la tua immaginazione….avvolge i tuoi
sensi….. ti riporta a vivere EMOZIONI che credevi sopite….
….a volte il sogno si fa strada nei tuoi sogni….non serve fermarlo…invade la tua pelle…diventa cuore anima e si insedia nei
tuoi occhi
….a volte il sogno è lì…di fronte a te
…a volte il sogno ti scopre bambino…imprime il suo messaggio a
lettere cubitali: MAI SMETTERE DI SOGNARE
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ora spero che il tuo lavoro ti lasci un po' di tempo per postare un altro dei tuoi racconti di vita così avvincenti. :) buona notte a te. un bacio. A
E nulla avresti perduto sul piano squisitamente musicale, poiché, anche se la musica è bella ed il testo letterario è bello, ciò che avviene tra di essi si potrebbe paragonare ai binari di un treno: due parallele che camminano insieme, in sinergia, d'accordo, ma che, in realtà, non s'incontrano mai.
Ilike, mentre ti scrivo, ha già preannunciato che mi deve contraddire... :-)
Quello che voglio dire è che la musica non ha bisogno di essere "giustificata" da alcun testo per essere fruita.
Così come una lirica, ad esempio di Montale, non ha bisogno di alcuna veste musicale per essere "davvero completa".
Questo, lo ripeto, non significa che la liederistica non sia una altissima forma d'arte, poiché per un miracolo (permesso solo a menti superiori) ad una grande poesia preesistente si sposa una grande musica e questa "sembra" essere un tutt'uno con quella.
Pertanto, a mio parere testo e musica, nel caso di Schubert, sono inscindibili... non riesco a vederli come parallele. piuttosto sovrapposte. L'una dentro l'altra in simbiosi perfetta.
Peccato che non corrisponda alla realtà dei fenomeni percetivi.
Se così fosse avremmo nella musica una lingua universale in grado di esprimere concetti estranei ai suoni. In una parola potremmo dire: ho fame utilizzando alcuni suoni determinati e così quando ascoltassimo quel lied ne comprenderemmo il significato, poiché la musica sarebbe espressione di concetti ad essa estranei.
Tutto questo, naturalmente, nulla toglie alòla mirabiloe bellezza della musica di Schubert.
Ma, ti invito a riflettere per un attimo, l'Incompiuta di Schubert, che come sai ho diretto, cosa significa?
Mentre la si ascolta si può immaginare quel che si voglia. Le rappresentazioni fantasiose che ognuno è libero di fare possono anche, in taluni casi, rassomigliarsi, ma si tratterà sempre di processi soggettivi, che, come ben sai, sono segno di un tipo di ascolto non ancora pienamente consapevole.
Ma la musica che nasce ispirata da un determinato testo, dalle atmosfere e dalle situazioni descritte nel testo, una musica che, in una parola, ne coglie lo Spirito e diventa "anima ideale" di quella poesia, parla" a sua volta di quella specifica poesia e suscita negli ascoltatori, quelle determinate sensazioni, personalizzate, sì, individualizzate dal soggetto ascoltatore, ma sempre quelle dettate dalla perfetta simbiosi di parole e musica. probabilmente sbaglio, e non voglio peccare di presunzione con te, ma è quello che penso.
e ora, andiamo a fare colazione. :) ciao :)
Tutto questo già nella versione col pianoforte. In quella con l'orchestra (che non ho ancora terminato) ancora più, grazie ai timbri ed ai volumi che essa offre.
Sono stato madrigalistico,dicevo a Detty.
Tuttavia, e non perché io non abbia il magistero compositivo di Schubert, non tutti coloro che hanno ascoltato o potranno ascoltare le mie Liriche, senza un'opportuna introduzione e traduzione dei testi, troveranno in esse la fusione che, pure crediamo ci sia, in Schubert come in Schumann, Wagner, Wolf e via scorrendo fino al sottoscritto, ultimo tra cotanto senno.
Ci piace pensare che la musica abbia un valore semantico assoluto, piuttosto che relativizzato da associazioni di idee, a volte splendide e più che mai possibili, ma così non è, se non secondo percorsi soggettivi, fuori da processi scientifici ed epistemologici che, piaccia o non piaccia, in qualche luogo devono pur farsi.
Se nei master e nei corsi di I o II livello in cui insegno affermassi il contrario di ciò che dico, sarei un cultore della musica, non un musicista, studioso di semiologia e psicologia della musica, impegnato a tenere lezioni a studenti, ad esempio, di Musicoterapia.
Ciò detto, ascoltiamo la musica, ma senza arroccarci su posizioni che, spesso sono molto accattivanti, ma non hanno fondamenti, ripeto, scientifici ed ancor più epistemologici.
Baci riverenti :*
Dopo il tremendo film visto stasera, mi ci voleva proprio un po' di buona musica per rifarmi la bocca... grazie!
puoi passare e commentare quando vuoi. ma puoi anche non commentare, che importa? :)))
Con la lieta notizia di oggi, forse 'sto Lied stona... ma no, la vita è questo, dolore e gioia, speranze distrutte e vita che si rinnova, andare e venire, andare via e venire alla luce...
Auguri a Martina!
Intanto auguri zietta!