anch'io

Molto più spesso di quanto si creda certi "autori" di musica cosiddetta leggera (aggettivo discutibile, poichè esiste musica bella e brutta e talvolta è brutta anche quella cosiddetta classica, discutibile anche quest'ultimo aggettivo), conoscono molto della letteratura musicale, trattandosi di professionisti che, a parer mio, non si fanno scrupoli deontologici nel mettere la loro professionalità al servizio di operazioni squisitamente commerciali.
Essi ci guazzano nel fatto che la loro utenza sia poco incline ad ascoltare la musica cosiddetta classica.
A ben vedere tale situazione rende loro più facile farsi belli col frutto dell'invenzione di altri. Ha ragione corto_maltese quando dice che bisogna essere idioti per pensare ad una casualità. Vi assicuro che le sensazioni che prova chi conosca Rachmaninov, ascoltando la canzone in questione sono le stesse che proverebbe chi ascoltasse una melodia conosciutissima con un testo differente: rimarrebbe come minimo sorpreso e direbbe "ma questa la conosco. è un'altra canzone!".
Quella che va dalla onesta citazione alla rapina bella e buona, poi, è una prassi diffusissima nel mondo dei saperi, quindi non appartiene solo alla musica. Tutto dipende da come si procede.
Se chi opera ha un elevato intelletto, sicuramente riesce a sublimare quanto ha assunto e si fa un punto d'onore nel rendere palese l'oggetto dal quale ha preso ispirazione, non temendo assolutamente di sfigurare per questo (un esempio sono certe opere pittoriche, vedi la Gioconda rivisitata da Dalì. Ma qui la Gioconda è ben visibile e nota a tutti ed è su questo che gioca la provocazione culturale e artistica di un grande). Dietro la canzone in questione, per concludere, c'è invece una bella operazione di intelligente strategia commerciale. Se ci fosse maggiore cultura musicale, detta canzone risulterebbe insipida, scipita poiché rimanderebbe immediatamente all'opera originale della quale risulterebbe quello che è: solo una forma larvale (nè più nè meno un surrogato ed un grande cioccolato fondente). Tempo fa ho provato un profondo disturbo e disgusto ascoltando, mio malgrado, una scimmiottatura rock dell'attacco della V Sinfonia di Beethoven: credetemi, non si tratta di gusto e sensibilità personale, ma di elementare senso della decenza e di rispetto per l'intelligenza umana.