Creato da maresogno67 il 25/11/2007
salsedine del sogno
i pensieri sanno nuotare nella libertà di un mare senza nome
« la discesa di Sandra | autismo vietato ai maggi... » |
Sgomberiamo per ripulirci la coscienza di non so quale senso d'appartenenza alla patria, alimentando la disperazione di è e sarà costretto ad essere senza tetto ne legge.
“Calais Migrants” questa foto appartiene a Christian Payne
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Inviato da: maresogno67
il 16/07/2024 alle 11:41
grazie!
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il 16/07/2024 alle 11:41
infatti la ragione dell'esistenza non puo' essere...
Inviato da: maresogno67
il 16/07/2024 alle 11:40
Grazie, contraccambio, gi
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il 16/07/2024 alle 11:40
e sono magie che servono... ciao, gi
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il 16/07/2024 alle 11:39
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Citazioni nei Blog Amici: 158
Le organizzazioni internazionali stimano che, nella speranza di trovare tregua dal conflitto, dalla carestia e dai disastri naturali, il 75% di tutti i rifugiati vivano in Paesi confinanti con il proprio, dando vita a una crisi umanitaria che sfrutta al massimo le risorse dei governi ospitanti e delle organizzazioni internazionali. Così ha fatto la Tanzania, ad esempio, a suo tempo, con i rifugiati del Burundi che attualmente, con le violenze scatenatesi dopo le elezioni farsa, stanno ritornando a scappare più numerosi che mai.
Perché lo scrivo? Per dire che non è che mamma Africa rovesci sulle spalle candide e ben profumate degli altri paesi i suoi problemi. Anzi cerca di risolverseli in casa come e finché può. Ma nel mondo di qua si ignorano le cose nel loro nascere e si aprono gli occhietti meravigliati quando il problema è diventato così grave da essere incontenibile.. …
Chi racconta, infatti, che il Burundi è ormai al collasso? Chi dice che i ministri degli esteri dell'Unione europea, in questi ultimi giorni di febbraio, hanno deciso di rafforzare le sanzioni economiche sul Burundi, stabilendo di tagliarne gli aiuti umanitari? Chi fa sapere che l'Unione Africana ha deciso di inviare circa 100 osservatori per i diritti umani e 100 osservatori disarmati per controllare la frontiera tra Burundi e Rwanda, dove pare che si stia preparando una nuova fratricida guerra?
Questo solo uno dei tanti scenari che si aprono in continuazione e che spingono migliaia di persona a cercare altrove la sopravvivenza…
E noi? Noi li scacciamo, li costringiamo dietro fili spinati o in lunghe estenuanti marce senza speranza, pronti a piangere quando il fotografo di turno ci mette sotto gli occhi la cruda immagine di un bambino adagiato sulla sabbia e cullato nel suo eterno sonno dalle onde del mare, ma pronti anche a respingere, buttare fuori da sé quelli che patiscono lontani dalle suggestioni mediatiche.
Possibile che nessuno di questi grandi “statisti” occidentali riesca a capire, a contenere, a rimediare?
Che avvilente umanità si profila nel mondo….