salsedine del sogno

Quelli che contano

Quelli che contano

sono sempre rigidi nel corpo e nelle labbra

Quelli che contano

iniziano a parlare quando tu non hai ancora finito

Quelli che contano

sanno già come devi andare a finire

Quelli che contano

sono opportunisti per potere

Quelli che contano

portano sempre la giacca double face

Quelli che contano

parlano dietro per demolirti

Quelli che contano

si sentono calcolatrici del tornaconto.

E non è poesia!

“Queen's Gambit” questa foto appartiene a Leonard J Matthews

la scrittura del pensiero

La scrittura del pensiero è conoscenza quando diventa contraddittorio e rispetto dell'altro, altro da me. Altrimenti è auto-celebrazione del potere.

"Link writers workshop" questa foto appartiene a Ms Hellyer

Anna Marchesini forewer!

Siamo fatti di frasi fatte e certe situazioni, come dire.... sciolgono. Metti una domenica mattina di febbraio all'uscita dell'Ospedale di Orvieto Santa Maria della Stella. Certo non è quello di una volta che stava all'ombra del duomo del Maitani, ma è sempre a Orvieto.

E ascoltando arzille signore attempate che uscivano dalla visita parenti dell'ospedale orvietano, sembrava proprio di risentire la sora Flora di Anna Marchesini!

“Eh carina mia! Ma oh! Cià novantanne sonate e quanto vole campà ancora!”

“è ncartapecorita, m'ancora cià l'occhio vispo la Mariottina!”

"Ma certo che le fije n'se vedono mae!"

Anna Marchesini forewer!

Difficili equilibri

A volte sembra di camminare per ore sopra un materasso dove devi continuamente cercare un equilibrio.

Ed è faticoso tutto questo, è pesante la borsa dei perché come pesanti sono i rituali per mantenere l'ordine delle cose e dei pensieri.

"difficili equilibri" questa foto appartiene a maresogno67 

Al sonno

AL SONNO

di Pier Paolo Pasolini

Altra notte. Altri istanti. E sono solo
coi consueti pensieri. (fuori nasce,
non veduta, la luna). Aspetto il sonno
che disperda per poco questa angoscia.
Solo il sonno allontana per un poco
la morte dai pensieri, quando giaccio
tra le coltri che sanno alto di fiori,
ma fiorucci di prato. Lì col corpo
dimentico dell’alta giovinezza
e del suo fiore, sto sudato e fermo
con la mente lontana. Vola in cielo
l’ora e la luna lentamente cade
con la timida brezza antelucana.
Io dormo ancora, solo, nel mio letto.
Lì esser solo non duole, come al morto
da molti anni già sotto la terra,
col lucignolo spento e secchi i fiori.

"Pier Paolo Pasolini portrait" Claudia De Facci