salsedine del sogno

necessario

Pensare ai massimi sistemi, alle guerre, alle scelte che si subiscono, perché? Cambia qualcosa?

Non lo so ma di una cosa sono certo: è impossibile tappare occhi e orecchie quando conosci dove stai e la storia in cui vivi.

In tutto questo diventa complicato a credere di poter cambiare qualcosa ma è vitale più di resistere.

Giornata della Memoria

Il giorno della memoria è importante non solo per ricordare quei crimini del nazismo contro l'umanità. Ancora oggi ci sono porte chiuse: case di riposo, istituti, carceri. Le porte chiuse servono a escludere, ad avere la "coscienza pulita" alla pubblica morale, a non vedere chi piange, a non sentire chi urla, a ignorare chi si sente disperatamente abbandonato a se stesso per sempre fino all'oblio che conduce alla follia. Una società sarà evoluta quando potrà fare a meno delle istituzioni totali senza compromessi, solo allora le persone tutte potranno autodeterminarsi.

È tutto un punto zero

Creare qualcosa che hai dentro è generalmente una bell’azione. Oggi siamo nell’epoca del ricreare che è un po' come mettere il vestito nuovo a qualcosa d’usato. Per anni lo hanno fatto e continuano a farlo i programmatori informatici, poi la cosa è diventata virale e oggi ognuno s’inventa un numero buono da mettere davanti al punto zero. Forse ci vorrebbe maggiore libertà nella creatività sentendoci liberi dai numeri….

foto mia pubblicata su Pinterest 

fuori posto

Tra le varie esperienze della vita c’è quella di trovarsi fuori posto. Ci puoi fare più o meno caso, dipende dalla sensibilità che hai e da quanto ti fanno notare la cosa.

E quando sono le stagioni fuori posto? Ecco in questo caso le emozioni sono diverse e vanno da chi dice “Chi se ne frega” a chi si sente orfano di qualcosa, se sente come un pesce fuor d’acqua.

A rimanere strani non siamo solo noi, anche la natura non scherza a partire dai fili d’erba lunghissimi orfani del barbiere gelo alle rose che sbocciano…

Abbiamo chiuso la sensibilità in un labirinto...

Vie d'uscita please!

 Avete presente vicoli pieni di cose già viste e forse vissute che formano una specie di noioso labirinto in un grande mercato? Bene, l’inizio anno in genere è sempre cosi. Si trascina dietro il peggio del l’anno passato e poi tende a ripetersi… lutti celebrati dai media acchiappa like, giochi di potere, impegni, pagamenti.... Ecco a me sembra di camminare proprio tra tante cose ammucchiate con noia e rassegnazione. No! Per carità non è questo il modo di affrontare un anno nuovo, ma l’umore ci sta. C’è una conclusione? La mia è sempre sotto l’occhio bastardo del dubbio: ho difficoltà a trovare piacere e sorrisi, l’unica strada che intravedo è per cosi dire adolescenziale (mia), dove al grigiore angosciante vedevo la “luce” con la cassetta ARE YOU EXPERIENCED Jimi Handrix a volume a palla in sottofondo, orologi e sveglie lontane da me coinvolto a buttare fuori tutta la creatività scorbutica in una mente stanca di girare a vuoto sui pensieri storti.

“Chichicastenango Market, Guatemala” questa foto appartiene a Pedro Szekely