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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Post n°295 pubblicato il 06 Giugno 2006 da betulla64
 

L'estate in cui dovevo compiere 15 anni non voleva saperne di passare. Odiavo avere 14 anni e mezzo, perchè già lavoravo e mi sentivo grande. Ci eravamo conosciuti in maggio, nella discoteca sotto al ponte, quella dove andavo di nascosto la domenica pomeriggio. Conosciuti si fa per dire, perchè tutti e due ci si conosceva praticamente dalla nascita e tu eri stato compagno di scuola di mia sorella, però non ci eravamo mai parlati. E l'estate passava fino ad arrivare a quell'otto di luglio caldo e assolato e a quel tuo bacio prepotente; io col mio vestito verde a fiorellini, quello che mi aveva cucito mamma e tu con i Roy Rogers di cui andavi così fiero. Era il mio primo vestito da ragazza e ricordo che tuo papà si incantava nel vedermi passare davanti al negozio quando venivo a cercarti. Spudorata già da allora. Ricordo la sala giochi sotto i portici delle poste, dove ci trovavamo tu a giocare a "muro" e io ad ascoltare musica dal jukebox. Quell'estate si ascoltava praticamente solo Rettore col suo Cobra e Bob Marley che cantilenava alle donne di non piangere, mentre io mi scioglievo d'amore per te travolta da quella musica che sapeva di terre lontane, già allora indecisa tra la tranquillità del tuo mare e l'impetuosità eccitante di oceani sconosciuti. Era del '75 quella canzone, ma si sa, quassù ai confini dell'Impero non brilliamo certo per essere aggiornati. La sto riascoltando ora, linkata curiosamente da Che, che continua a stupirmi per le sue scelte musicali. Sono passati quasi 27 anni da quell'estate e ancora siamo qui io e te, tu a giocare con qualche "muro" a me incomprensibile e io ad ascoltare Bob Marley. I percorsi diversi, la fatica dello stare assieme, la rabbia che a volte ci prende per non aver avuto quello che si voleva, i torti fatti e subiti, scompaiono ora ai miei occhi, nel sentire che il bene che ci lega ha attraversato i lustri ed è qui con noi intatto.

 
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Commenti al Post:
d_dap
d_dap il 06/06/06 alle 10:57 via WEB
19enne un mercoledì o giovedì sul tardi di ritorno dal lavoro (ai tempi si usava fare tanto straordinario ;op) scendo dall'autobus e mentre facevo i soliti 4 passi per tornare a casa... in quell'aria tiepida di una sera di maggio lenote di no woman no cry cantata da bob... cavoli abitare a due passi da san siro e non poterci andare...ed ogni volta che ascolto questa canzone mi viene inmente il senso di delusione per una sera cheavrebbe potuto essere e nonè stata ;o) buon martedi betulla bella
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 06/06/06 alle 15:20 via WEB
Consoliamoci col fatto che il buon Bob se ne è andato da mo' mentre noi siamo ancora qui :D Besos y cariños.
(Rispondi)
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 06/06/06 alle 13:03 via WEB
Quella canzone di Bob Marley, proprio quella, mi ricordo quando imparai la dattilografia. Già. Mio padre era (è) all’antica e riteneva che potesse essere utile per una ragazza sapere dattilografare e stenografare. Dunque, andai ad un corso, ero obbligata. Per imparare il “ritmo”, per avere una cadenza mentre si dattilografava, l’insegnante ci metteva, durante le prime lezioni, proprio quella canzone di Bob Marley. Era piacevole. E’ stato il corso più inutile della mia vita: non ho mai dovuto stenografato per motivi di lavoro, la dattilografia mi è servita di più, più per diletto che per lavoro. Riesco a digitare velocemente senza guardare la tastiera, cosa che incanta il collega. E’ diventato un gioco tra di noi.. Chissà, magari un giorno ne parlerò. Avevo, più o meno, quindici anni. La tua età. Non ricordo se volevo diventare grande o meno. Forse sì, per andare via, per poter scegliere liberamente. Ti vedo passare con il tuo vestito, ti vedo passare dietro al monitor e sei bella. Spudoratamente bella. Come allora. Quando i desideri nascevano, quando ti affacciavi alla vita. Ti vedo. Sì. Un abbraccio.
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 06/06/06 alle 15:28 via WEB
Anche io ho studiato dattilografia e stenografia. I professori delle medie mi consigliarono il liceo scientifico, ma la mia famiglia mi spinse verso qualcosa di più adatto ad una futura moglie e madre: segretaria d'azienda. Mi ribellai dopo appena sei mesi e riuscii a farmi bocciare. Per una testolina orgogliosa come la mia, la bocciatura era il massimo dell'umiliazione ma anche l'unico modo per sottrarmi ad un destino che non sentivo mio. Risultato: non stupisco nessuno con le mie abilità dattilografiche :) Un abbraccio grande da qui a lì e un grazie per come mi vedi.
(Rispondi)
ascaso1974
ascaso1974 il 06/06/06 alle 19:23 via WEB
Magari un giorno spolveriamo un angolo e ci mettiamo lì ad ascoltare qualche disco, a parlarne. Così ti spiego perchè odio quelli che cantano e pensano di tenermi buono con lo zucchero, di rimboccarmi le coperte con una canzone d'amore ciclostilato. E tu intanto mi spieghi perchè ci son canzoni che finchè non impari a respirare non riesci ad ascoltarle, che sennò ti sembrano solo parole. Io a dirti che preferisco Saigon, e tu magari Generale..ora però no, che hai scritto poesia, betulla, e leggerla è già un po' musica..
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 06/06/06 alle 21:40 via WEB
Da qui a Saigon la strada è buona, ma... Tu che conosci la stazione e tutti quelli che ci vanno a dormire, fagli avere un giorno l'occasione di potere anche loro partire...Partire senza biglietto, senza biglietto volare via, per essere davvero liberi non occorre la ferrovia... Buonanotte e un sorriso.
(Rispondi)
elaj
elaj il 07/06/06 alle 12:37 via WEB
cara betulla....ho rivissuto grazie a te attimi di gioia ..che avevo scordato...stesse canzoni...stesso periodo..e qualche volta anche stessa discoteca....lui non è diventato mio marito..ma il mio migliore amico..quello che c'è sempre...( sono io che ultimamente...lo tengo alla larga...)....BELLO.....grazie Bet
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 07/06/06 alle 12:56 via WEB
Gulp! Stessa discoteca sotto al ponte?? :) Gli amici si vedono nel momento del bisogno e tu ora hai bisogno. Quindi non tenerlo troppo alla larga. besos
(Rispondi)
 
 
elaj
elaj il 07/06/06 alle 15:04 via WEB
..pare proprio...stessa discoteca..stesso ponte...ma ci pensi..che meraviglia...!!! vado matta per questo tipo di coincidenze...e l'amico...lo tengo alla larga..ma mica sempre ci riesco!!!! besos
(Rispondi)
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