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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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«  Messaggio #335 »

 

Post n°334 pubblicato il 28 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: dap

Abito all'ultimo piano di tre, sotto al tetto, e sono l'invidiata proprietaria di un balcone con la più bella vista di tutto il paese.
Per un lungo periodo questo bel balcone è stato per me un luogo proibito.
Me ne interdii l'uso quando mi resi conto che guardavo di sotto con troppo morboso interesse, cercando di calcolare l'altezza e le possibili conseguenze di un volo nel vuoto, arrovellandomi sulla differenza tra un tonfo sull'asfalto e uno sul cemento armato. Sotto le mie finestre è cemento armato e chissà perchè, nella mia mente, questo deponeva a favore di una buona riuscita.
Sono pensieri che ho in parte condiviso con una sola persona. Nemmeno l'analista ha mai saputo fino a che punto la mia disperazione fosse arrivata.
Chi ha frequentato i meandri del pensiero suicida sa bene che resta una ferita nell'anima. Chi ci ha pensato seriamente ed ha passato anni svegliandosi col pensiero "oggi magari ci riesco" sa bene cosa sia quella tenaglia che ti prende lo stomaco quando senti che qualcuno ci ha provato e magari ci è riuscito. Resta l'intima condivisione di qualcosa che ci fa sentire razza elitaria, come partecipanti ad un rito concesso a pochi.
Non è passato poi molto tempo da quando salendo un ripido sentiero scavato nella roccia mi fermai a fotografare il laghetto nel fondovalle e improvviso si accese quel lampo nel cervello: "basta un attimo, penseranno che sono scivolata e soffriranno meno" e il groppo di pianto che non può sciogliersi, e la mano che corre allo zaino dove stanno le pillole azzurre e quel "mio Dio!" silenzioso, che spacca il cuore e il cervello. E Dio che questa volta pare esserci.

Quell'uomo ieri è salito sul tetto e ha messo in bell'ordine le sue cose.
Il non voler lasciare nulla fuori posto, a partire dalla propria vita.
Ho ascoltato muta i mille commenti televisivi e familiari e ho avuto un solo concreto pensiero: sette piani non bastano.

 
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Commenti al Post:
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 10:54 via WEB
e se ci soffiassi un pò sopra??? :(((, mi viene da piangere b
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 10:58 via WEB
Hai presente la barzelletta della piuma che cade e tutti sotto a soffiare? Mi sono vista nei panni della piuma :D Non volevo farti piangere lume.... è solo un commento a un fatto di cronaca... Nulla di più. Stai tranquilla.
(Rispondi)
 
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 11:07 via WEB
voglio confessare una cosa betulla: chi piange piange per se, molto spesso:)ciao piuma
(Rispondi)
 
 
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 12:05 via WEB
Ok, non volevo farti piangere per te :)
(Rispondi)
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/06/06 alle 11:02 via WEB
Avevo dodici (tredici?) anni.. Un giorno, sempre quel giorno, ti racconterò anche di quello. Ti rimane, è vero. Una ferita più che un rito, una ferita perché sai che ci hai pensato e per bene, perché sai che potresti.. ma no. No, no, non potrei più. Non ora. Un abbraccio lungo sette piani (vivo al settimo piano).
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 12:08 via WEB
Dovrò compare un librone e prendere nota delle cose che dovrai dirmi quel giorno..... Io non lo dico se potrei o meno, però concordi con me che i piani devono essere almeno dieci? Ricambo l'abbraccio.
(Rispondi)
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/06/06 alle 13:21 via WEB
Non serve un librone, io ricordo :) Almeno dieci piani, concordo.
(Rispondi)
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 15:06 via WEB
...ma se proprio si deve..pillole e gas, dove non arriva uno arriva l'altro, anzi si organizza una bella festa, si invitano tutti i peggiori, quelli che ... si spengono le luci, si va a letto, l'interruttore davanti alla porta e quando entrano.... così dove non arrivano pillole e gas.... e su dà una bella ripulita intorno, altro che ordine e ordine!!
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 16:33 via WEB
Il modo che si sceglie per uccidersi non è casuale. Intanto mai il gas, perchè coinvolge altri. Chi usa il gas è un pirla. Le pillole in genere le usa chi non è certo...chi spera che magari all'ultimo gli fanno una bella lavanda gastrica. La pillola è una sorta di "visto che non scherzavo?" ...Poi c'è il fuoco. Uno che conoscevo si è dato fuoco. Lo fa chi protesta, chi dimostra che muore perchè lo costringono a morire, altrimenti lui vivrebbe eccome! Invece si impicca chi si vergogna, a volte sono ragazzi che hanno subito una bocciatura, a volte uomini che hanno commesso qualcosa di illecito o riprorevole. più raro che si impicchi una donna. Chi si butta vuole finalmente liberarsi... e vuole che sia definitivo. Quello che ha fregato Pessotto è stato Bettega che ha parcheggiato nel posto sbagliato frenendogli l'impatto al suolo. Sfigato fino alla fine, pover'uomo.
(Rispondi)
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/06/06 alle 17:01 via WEB
Non ci avevo mai pensato. Giusta la tua analisi. Sì, giusta anche in base al mio ricordo di gioventù (pillole). Conoscevo anch'io una persona che si è data fuoco. Per disperazione, per un amore finito troppo presto, così almeno hanno detto o per la "morte" del pci, anche quello hanno scritto. E l'arma da fuoco? Successo ad mio amico, aveva diciotto anni e abitava al piano superiore. Manca quella nella tua analisi. Se ti andrà..
(Rispondi)
 
 
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 17:37 via WEB
Ci devo pensare sai? Io conoscevo un signore che si sparò con un fucile, in bocca.... Ho, credo volutamente, lasciato fuori tutto ciò che ha a che vedere col sangue.... Taglio di vene, spari, cose così, forse perchè sono pacifista e non concepisco di usare un'arma contro chicchessia, fosse anche contro se stessi. Però ci devo ragionare un pochetto... Besos
(Rispondi)
 
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 17:13 via WEB
mmmh troppo schematico bionda. Il gas sarebbe bello, inviti berlusconibossibush, lo spazzino del mondo, le pillole sporcano meno di un volo...Eppoi allora una voglia immensa un giorno sul cucuzzolo della montagna, di rotolare giù con la macchina fino al punto in cui nessuno può ritrovarti, come lo interpreti? Mo è bello e poetico solo il volo. TZE! cicerone pro domo sua. Chi si spara che spera?!!
(Rispondi)
 
 
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 17:19 via WEB
scusa b, per il cucuzzolo pensavo al mio, ho pensato alla tua scheda, non vorrei essere fraintesa
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 17:43 via WEB
tranquilla, l'Italia è tutta un cucuzzolo :)
(Rispondi)
 
 
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 17:43 via WEB
Un suicidio di massa in compagnia di gente cogliona? Nooo! Deve essere qualcosa di personale e intimo. Le pillole le uso per non morire e mi parrebbe un controsenso, ma mai dire mai. Rotolare fino al punto che non mi si ritrovi mai sarebbe crudele verso chi mi aspetta. Il volo non è bello e poetico, però è pratico e sicuro. Sullo sparo ho già dato nel commento di H. :)
(Rispondi)
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 28/06/06 alle 18:06 via WEB
io farò con le pillole e la macchina, deciso, lo farò se e quando mia madre andrà via di testa. A quel punto defungo anch'io, ti pare?e se non mi ritrovano ciccia. Perchè se mi ritrovassero sfracellata, violerebbero la mia intimità, commenterebbero, farebbero supposizioni...Così si scervellerà chi l'ha visto, niente più. ..e lo farei per scappare da una condizione di funzione.... e adesso mi ritiro b., per prudenza smetto, perchè forse è meglio e....non sono ancora senza eredità d'affetti, e gli affetti devono essere un freno, per il bene degli affetti
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 18:15 via WEB
Sta a vedere che aveva ragione mio padre a dirmi che la patente è una cosa importante.... Io non so guidare, ho solo tre piani più un tetto e mi auguro di non guardare mai più giù calcolando l'impatto. Tu, mia bella studentessa-lavoratrice, adesso hai tutto il diritto di pensare quello che pensi soffrendo quello che soffri. Io aspetto di vedere la tua laurea e tutto il resto che verrà... Eccheccazzo!!
(Rispondi)
nimriel
nimriel il 28/06/06 alle 18:46 via WEB
o porcaccia miseria....e io che cercavo la cosa intelligente che avevo lasciato qua da te.... Sarà un caso che non la trovavo?!?!? Perdo i colpi cara Bet, ne perdo troppi....Un bacio rintontito!
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 28/06/06 alle 20:10 via WEB
C'era una cosa intelligente qui da me e i onon l'ho vista????? Non è bello questo!!! :) Un bacio affamato.
(Rispondi)
ascaso1974
ascaso1974 il 28/06/06 alle 22:15 via WEB
Un giorno, bet, spero di saper parlare di me con l'equilibrio che hai trovato tu, che magari non te n'accorgi. O che si legge, almeno, che leggo io. Io le ho tenute per me, quelle sensazioni. Chissà a dirle, pensavo. E forse ho fatto bene. Fuori non si vedono, dentro sono reali, forti in un guscio che per qualche secondo, minuto, spegne il resto. Suoni, immagini, pensieri. Battaglie personali, e poi finalmente vittorie, ma senza cortei, bet, senza pubblico...ora, lungo un sentiero, si sceglie solo se salire ai monti o scendere a casa. O tutt'al più si cambia sentiero...
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 05:57 via WEB
Ho dovuto imparare, per 13 eterni anni tutte le settimane, a tirare fuori palate di melma da dentro. Dopo un po' o impari l'equilibrio o il vuoto che si forma dentro ad ogni palata, ti fa barcollare all'indietro. Poi si comincia a riempirlo quel vuoto e a scegliersi i proprii sentieri, con un po' di vertigine sempre, ma si stà sù....
(Rispondi)
Nessun_Limite
Nessun_Limite il 29/06/06 alle 00:11 via WEB
non è giusto. non è giusto dire "io ci ho pensato". perchè allora la ferita è nell'anima di chi ci ama, di chi ci ascolta. non si può condividere questo, non si deve. è ricatto. è rovesciare addosso ad un innocente un carico di solore, il nostro, insopportabile. non è giusto non è mai giusto. non ha giustificazioni. ci hai pensato? bene, fallo. ma non dirlo. non fare annunci, non dare avvertimenti... così uccidi chi ti sta accanto. non abbiamo forse il diritto di decidere della nostra morte. non abbiamo di certo il diritto di decidere della morte di chi ci ama. è crudele. l'ho fatto e l'ho subito. condanno me stessa per prima. la mia punizione è leggere il loro dolore e il loro senso di colpa. non me lo perdonerò mai. fede
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 05:51 via WEB
Mi scuso in anticipo nel caso non avessi inteso bene il senso del tuo commento. Data l'ora e la notte infame appena passata mi perdono da sola per prima :) Intanto io non ho fatto proclami, ho solo ricordato un periodo della mia vita commentando un fatto di cronaca. Che il suicidio sia rimasto ormai l'unico tabù però, mi dà un po' fastidio. Chi mi ama sa da sempre che io ritengo l'autodeterminazione dell'essere umano un diritto inalienabile. Sa che il giorno che riterrò che non valga più la pena vivere, se sarò in grado di farlo smetterò di vivere. Lo sa e lo accetta e non è un ricatto perchè è qualcosa che non dipende da lui. Non è mai dipeso da lui. In quanto al tuo non saperti perdonare, per l'amor di Dio! Già è dura con i proprii di sensi di colpa, se ci mettiamo pure a farci carico di quelli altrui allora davvero, vivere diventa un inferno insopportabile! Ti auguro ogni bene.
(Rispondi)
d_dap
d_dap il 29/06/06 alle 09:25 via WEB
ho aspettato un giorno intero prima di rispondere a questo post... dopo l'ennesimo sospirone ... vorrei dire una marea di sensazione che ho provato nell'essere a un niente per cadere giù ma a distanza di anni non riesco a scriverle me ne manca la forza e il coraggio... è il mio tallone di achille .. non riesco nemmeno a ironizzarci su... e ora per scacciare via questo cattivo ricordo e ritrovare il sorriso guardo tutte le foto di Paola appena nata e mi compiaccio del capolavoro...anche se quella patacca lì nell'anima resiste ... credo nel destino e per quell'uomo non era destino che morisse ... come non lo è stato il mio, il tuo, e di tanti altri che ci provano e non ce la fanno....uhhhhohhh post tosto questo ..abbraccio betulla bella
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 10:10 via WEB
... No comment tesoro bello. Solo un abbraccio.
(Rispondi)
roky.gz
roky.gz il 29/06/06 alle 09:31 via WEB
1.000 modi per risponderti 1.000 volte l'ho pensato 1.000 occasioni per farlo 1.000 motivi per non farlo 1.000 ricadute L'uomo: uno, nessuno e centomila. Siamo felici e poi ci abbattiamo. Bisogna imparare a convivere con noi stessi. Ma bisogna fare presto...
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 10:13 via WEB
Bisogna anche imparare ad ammettere che non siamo invincibili e chiedere aiuto quando è il caso... Buona giornata Roky
(Rispondi)
lbsognatrice
lbsognatrice il 29/06/06 alle 11:15 via WEB
xkè morire???xkè deciderlo da sè....prima o poi accadrà e nn c'è più bello di vivere la vita sognando, divertendosi, facrendo anke una stupidata.....ma ke senso ha togliersi la vita.....tutti ne soffrirebbero....
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 11:54 via WEB
Lungi da me l'idea di fare apologia di suicidio!! Certo che a pensarci, ci sarebbe un bel po' di gente che se si fosse tolta di mezzo avrebbe fatto un gran favore al mondo :) (Però le cappa!!!)
(Rispondi)
falcopellegrino0
falcopellegrino0 il 29/06/06 alle 13:18 via WEB
senti alberello, io la morte purtroppo l'ho vista. tante volte l'ho vista e ti garantisco che non esiste la morte più o meno bella, più o meno dolorosa. esiste solo lei che stravolge i tratti fisici. l'ho vista quando la si chiama suicidio e se avviene da un piano alto lascia un fossetto sull'asfalto, quando un'arma spara e restano solo brandelli di viso, l'ho estratta da sotto macerie recuperando corpi dinoccolati come marionette. credimi ci vuole più coraggio a vivere.
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 13:27 via WEB
Il coraggio che ci vuole a vivere lo vedo guardandomi allo specchio ogni santo giorno. Continuo a credere comunque al diritto di scegliere se, come e quando morire, se lo ritengo opportuno. Al momento non lo ritengo opportuno. L'ho detto e lo ripeto: commentavo un fatto di cronaca che, guarda caso, ha colpito particolarmente la mia sensibilità e lo commentavo come so fare io: raccontandomi, nell'unico luogo dove non sto a badare troppo alle parole e dove smetto per un po' i panni ipocriti della signora per bene. Prometto solennemente che il giorno che dovessi decidere di abbandonare questa valle di lacrime, lo farò senza darne prima conto sul blog :) Bentornato falco!
(Rispondi)
 
 
falcopellegrino0
falcopellegrino0 il 29/06/06 alle 13:52 via WEB
bentrovata. la mia risposta voleva essere solo una descrizione di come io l'ho vista.ho troppo rispetto di coloro che sono disperati a tal punto che "sette piani non bastano", per condannarli senza appello.
(Rispondi)
 
 
 
betulla64
betulla64 il 29/06/06 alle 16:27 via WEB
:) Burbero che sei!!
(Rispondi)
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"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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