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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Post N° 514

Post n°514 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da betulla64
 


Tra la fine degli anni sessanta e la metà dagli anni settanta, mio padre e i suoi fratelli, cavalcando l'onda del boom turistico, si inventarono uno spettacolare skilift che fu palestra e parco giochi per molti bambini della mia generazione, me compresa.
Iniziai a sciare a quattro anni, in braccio a papà.

Mi portava in cima abbarbicata al suo collo, poi mi faceva appoggiare i piedini sugli attacchi dei suoi sci (i mitici attacchi a molla con i legacci in cuoio) e reggendomi per le ascelle mi conduceva piano piano fin giù. Questo fu per un po' di volte, poi recuperò un paio di vecchi sci di legno, me li mise ai piedi, mi infilò il piattello dello skilift tra la gambe e con una pacca sul sedere mi urlò "e non cadere!". Caddi mille volte e mille volte mi rialzai, fino ad imparare l'equilibrio. Quando fui più grandicella presi qualche lezione da un maestro, per il resto guardavo come facevano quelli bravi e cercavo di imitarli. Smisi di sciare per qualche anno quando le crisi di panico si fecero più forti, poi timidamente ricominciai, frequentando le piste più nascoste nei periodi di bassa stagione. Fu in uno di quei periodi che capitò l'incidente. Sciavo tranquilla su una pista poco frequentata, quando mi sentii investire da un'ombra scura che colpendomi lateralmente mi buttò a terra. L'impatto fu così forte che svenni e quando riaprri gli occhi mi trovai accerchiata da una piccola folla di sciatori preoccupati. Cercai di sollevarmi, ribellandomi a chi mi esortava alla prudenza e vidi che la mia tuta da sci era tagliata trasversalmente dalla spalla alla tibia. Il ginocchio, raggiunto dalla lamina tagliente dello sci, sanguinava e io mi sentivo come se nessun osso del mio corpo fosse più al suo posto. Mi dissero che un ragazzo mi era "sciato" addosso mentre tentava un salto in piena pista.
Ricordo che volevano chiamare l'elicottero, il medico, il soccorso alpino e quant'altro, ma il panico fu molto più forte del buon senso; riuscii ad alzarmi e, tamponando la ferita, decisi che se non avessi ripreso a sciare immediatamente, non lo avrei fatto mai più.
Di quella giornata conservo la sensazione di essere stata miracolata e una cicatrice sul ginocchio.
Provai a sciare ancora per un paio di anni, ma ogni raspar di lamine alle mie spalle era un tuffo al cuore con conseguente, repentina inchiodata a mettere in pericolo me e chi seguiva. L'avvento dello snowboard completò l'opera: ormai sciare non era più un divertimento, ma piuttosto un continuo schivare pericoli cercando di scacciare l'apprensione, così appesi gli sci al chiodo e ho ormai perso il conto degli anni che sono passati dall'ultima discesa. Quest'anno però, vuoi che stare in casa mi pesa sempre di più, vuoi che se non faccio un minimo di esercizio fisico lievito come una ciambella nel forno, ho pensato che non sarebbe male sperimentare la montagna invernale trovando un'alternativa allo sci alpino. La prima idea balzatami alla mente è stata di imparare a ciaspolare, ma temo di non essere abbastanza esperta per avventurarmi su pendii intonsi col rischio di causare rovinosi distacchi di masse nevose e finire a fare la superstar nei titoli di Studio aperto. Altra opzione potrebbe essere lo sci di fondo, se non fosse che, fino a quando il proposito resta entro i limiti dell'esercizio ludico del pensiero, sono tutta un "armiamoci e partiamo!", quando però si tratta di attivarmi perchè il pensiero si trasformi in azione, ecco che mi prende la tanto odiata e familiare morsa allo stomaco. Mi frena il dubbio di non essere all'altezza, mi intimorisce l'eventualità di aver bisogno di un istruttore, mi angoscia la prospettiva di un'esperienza sconosciuta da intraprendere sotto l'occhio critico della "gente". Gira gira, torno sempre allo stesso punto, in totale stallo di fronte all'altrui giudizio.
Servirebbe forse ancora la pacca sul sedere di papà, quel suo accompagnarmi con la mano tesa, incerta tra l'incoraggiare e il proteggere, sicura nell'incitarmi a provare. Basterebbe, forse, riscoprire quel suo sorriso di allora, scanzonato e fiducioso, a rammentarmi cosa promettevo di essere e cosa potrei tentare ancora di diventare.


 
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Commenti al Post:
nimriel
nimriel il 06/12/07 alle 15:29 via WEB
Bello lo sci di fondo e potrebbe essere la soluzione adatta a te: tranquillo, meno frequentato, facilmente fattibile anche da soli e di buon esercizio fisico. tanto non devi diventare una campionessa Bet, basta scivolare dolcemente, seguendo il tuo ritmo. Dai che vengo a trovarti!!!! :)))
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 07/12/07 alle 13:00 via WEB
Domani si va a comprare la tutina (ohmmmioDddddio!!!) così non foss'altro che per il senso di colpa, poi mi toccherà provarci :)
(Rispondi)
ascaso1974
ascaso1974 il 06/12/07 alle 20:45 via WEB
"ecco che mi prende la tanto odiata e familiare morsa allo stomaco. Mi frena il dubbio di non essere all'altezza, mi intimorisce l'eventualità di aver bisogno di un istruttore, mi angoscia la prospettiva di un'esperienza sconosciuta da intraprendere sotto l'occhio critico della "gente". Gira gira, torno sempre allo stesso punto, in totale stallo di fronte all'altrui giudizio". Copiando pari pari le tue parole. Io ne ho fatto regola, l'avrai capito. Pure in cose meno tecniche e più emotive, meno pratiche e più istintive. Siamo proprio due bei campioni, bisBetica. Mi viene il pensiero dell'alba, quando non c'è nessuno. Forse è per questo che son sempre sveglio, a quell'ora, pure se ho preso sonno un'ora prima, e mi sento tanto bene. Devono essere così belle, all'alba, quelle montagne, così bella l'aria quando pizzica la pelle. Il rumore dello strofinio sulla neve, senza che il chiasso di una pista lo strozzi. Bella la fatica quando non ha fretta, quando procede paziente come una camminata. Io non ho mai sciato. Il motivo è nelle parole che scrivi tu, però comincerei all'alba. Punta la sveglia, bisBetica. Anzi: punta il gallo. All'alba.
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 07/12/07 alle 13:05 via WEB
Piace anche a me l'idea dell'alba. Due anni fa, quando non riuscivo a dormire, andavo lungo il torrente appena rischiarava ed erano i momenti più sereni della giornata. Hai ragione Che, è bella la fatica quando non ha fretta e nessuno la impone. Bello faticare per scelta e per diletto. Vado a puntare il gallo.
(Rispondi)
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 07/12/07 alle 06:43 via WEB
io avevo mille paure, la prima era quella di cadere, mi ci avevano addestrato perchè ero stata operata alla testa da neonata (adesso ti spieghi tante cose, vero?)...Attenta qua, attenta là....avevo anche paura a fare le scale. Mai praticato sport, e ho diversi problemi alle ossa, qualcosa di ereditario e di guadagnato sul campo... Lo sci da fondo mi affascina, mi acchiappa il fatto di non dovermi buttare in avanti in discesa, la fatica, il lavoro... Basta pensare a cose brutte B, lo so che è inutile dirlo, ma pensa...all'alba con l'istruttore.... eppoi pensa alle calorie... Io non imparerò, dai provaci tu
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 07/12/07 alle 13:09 via WEB
Chissà cosa ci hanno cacciato in quella testa! :) Ci provo, puoi star sicura, ma tu non dire che non imparerai, perchè nella vita a volte accadono le cose più impensabili. Io ne sono la prova vivente :)
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/12/07 alle 11:14 via WEB
Lo sci di fondo lo proverei volentieri, pur sapendo già di essere incapace, ma mi piacerebbe per vedere (anch'io all'alba) alberi innevati e piste immacolate. Che poi, ho sciato qualche volta quando ero giovane giovane. Si partiva con la classe e per un mese ci si trasferiva in un paesino di montagna: si studiava di mattina (o di pomeriggio dipendeva dal tempo) e poi si andava a sciare. C'era l'istruttore di sci, il quale mi odiava (ne sono certa) per la mia incapacità a coordinare i movimenti ed io per ricambiare tanto sentimento sbagliavo e quasi mai di proposito. L’anno successivo, scoprii che l’istruttore piaceva alle mie compagne e allora sbagliavo ancora di più. Ho capito in quelle breve esperienze di non essere portata per lo sci, ma oggi ritenterei con il fondo: sarei ancora bravissima a buttarmi di lato al sentore di pericolo ;)
Mi piace immaginarti abbarbicata a tuo padre.
Tu che puoi avendo la montagna a portata di mano: provaci se ti andrà, provaci anche per me e fai ciao ciao alle montagne per me (Heidi, ooops Quoti)
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 07/12/07 alle 13:14 via WEB
Se pedali nel traffico romano e sopravvivi, pensa se non riusciresti a fondeggiare su pei monti! Hai il fisico da fondista tu, minuta come la Belmondo ;) Sto cercando di immaginarti alle prese con l'istruttore... Sì, mi hai risollevato la giornata :D
(Rispondi)
elaj
elaj il 07/12/07 alle 17:15 via WEB
...ma dai...che problema c'è...vengo a prenderti e andiamo...non sono certo una fondista provetta...ma appunto ci provo...nonostante tutto...e nonostante il codazzo che ho sempre dietro...Non sono sincera, da un paio d'anni...i due grandi mi passano davanti ed io sto in coda..ma trovo la scusa che i piccoli non possono essere lasciati soli dietro...!!!!!! Baci
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 08/12/07 alle 10:33 via WEB
Sto cercando di convincermi che "ij sarìa niente 'd fora via" :)
(Rispondi)
elnaza
elnaza il 08/12/07 alle 19:36 via WEB
grandioso.. così ti vediamo in televisione.. :))) è vero che hai detto che abbassi le spalline del reggiseno prima di partire??? ^____^
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 08/12/07 alle 21:46 via WEB
Se non sei un tipo facilmente impressionabile, si può anche fare :P
(Rispondi)
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