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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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Autunno

Post n°40 pubblicato il 05 Gennaio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole

Un'oca che guazza nel fango,
un cane che abbaia a comando,
la pioggia che cade e non cade
le nebbie striscianti che svelano e velano strade...

Profilo degli alberi secchi,
spezzarsi scrosciante di stecchi,
sul monte, ogni tanto, gli spari
e cadono urlando di morte gli animali ignari...

L'autunno ti fa sonnolento,
la luce del giorno è un momento
che irrompe e veloce è svanita:
metafora lucida di quello che è la nostra vita...

L'autunno che sfuma i contorni
consuma in un giorno più giorni,
ti sembra sia un gioco indolente,
ma rapido brucia giornate che appaiono lente...

Odori di fumo e foschia,
fanghiglia di periferia,
distese di foglia marcita
che cade in silenzio lasciando per sempre la vita...

Rinchiudersi in casa a aspettare
qualcuno o qualcosa da fare,
qualcosa che mai si farà,
qualcuno che sai non esiste e che non suonerà...

Rinchiudersi in casa a contare
le ore che fai scivolare
pensando confuso al mistero
dei tanti "io sarò" diventati per sempre "io ero"...

Rinchiudersi in casa a guardare
un libro, una foto, un giornale
e ignorando quel rodere sordo
che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo"...

La notte è di colpo calata,
c'è un'oscurità perforata
da un'auto che passa veloce
lasciando soltanto al silenzio la buia sua voce...

Rumore che appare e scompare,
immagine crepuscolare
del correre tuo senza scopo,
del tempo che gioca con te come il gatto col topo...

Le storie credute importanti
si sbriciolano in pochi istanti:
figure e impressioni passate
si fanno lontane e lontana così è la tua estate...

E vesti la notte incombente
lasciando vagare la mente
al niente temuto e aspettato
sapendo che questo è il tuo autunno...
che adesso è arrivato...

(Francesco Guccini - Stagioni)



(Foto:betulla64)

 
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Commenti al Post:
melarossavelenosa
melarossavelenosa il 09/01/06 alle 11:15 via WEB
Primavera che sbocci tra i fiori e i colori ed annulli nei raggi di un sole insicuro l'umidore muschioso attaccato a quel muro e le bocche gelate dei portoni di ferro e cantando nel vento più tiepida rendi la pioggia di aprile che accende di verde le persiane e i cortili rende simili a laghi a specchi di latta fra barattoli e stracci ...e l'amore tu porti innocente e distratto come un magico frutto ballata ballata per quattro stagioni ormai perse da tempo... e avanti all'estate che ti prende alle spalle e non da tempo per dire "accidenti che caldo" che già ti rigiri nel tuo letto bollente tra le lenzuola bagnate dai tuoi mille pensieri e benvenga l'estate col sole che picchia a martelli sugli occhi fa il cielo più basso di un deserto di pietre dove ronzano mosche in tondo senza alcuna ragione ...e nascosti nell'erba mi hai dato l'amore e il tuo primo dolore ballata ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo... e avanti all'autunno così tenero e sfatto come un volto di donna che ha dato ormai tutto senza chiedere nulla ha soltanto il bisogno di esistere ancora nei sogni di un uomo ormai il nostro amore è come un bimbo malato che non ha più respito non può esser guarito singhiozza nel vento di un grigio novembre che affonda pian piano in paludi di nebbia ...e un ricordo soltanto anche se breve i tuoi seni bianchi come la neve ballata ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo... e avanti all'inverno con le mandorle e i frutti mangiati nell'ombra di una stanza proibita tra l'odore dolciastro dei fichi seccati e le paste di crema ormai tutte assaggiate mentre di la nella sala si gioca alle carte coi volti infuocati ed i nasi paonazzi le bocche allargate a masticare canditi e gli occhi annacquati dal vino bevuto ...ed io ucciso di noia sto a contare le ore pensa un pò che è Natale ballata ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo... (Ivan Graziani -Ballata per quattro stagioni)
(Rispondi)
melarossavelenosa
melarossavelenosa il 09/01/06 alle 11:17 via WEB
scusa... in effetti è un pò lunga, ma volevo renderti partecipe del mio ricordo per questa bellissima canzone...visto che la causa del ricordo sei tu.
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 09/01/06 alle 11:29 via WEB
Hai vinto il primo premio per il post più lungo del blog! Grazie mela... sei sempre giusta al momento giusto.
(Rispondi)
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da "La coscienza di Zeno"
 
 

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