Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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Post n°134 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da betulla64
 

...eravamo a San Miguel de Tucumàn, nel Nord-Ovest Argentino, dove già si intravede il profilo della Cordigliera delle Ande, avevamo visitato il Cabildo e ci apprestavamo a fare shopping. Entrammo in un negozio di souvenir dove ci accolse una signora ingioiellata, evidentemente molto agiata, capelli tinti e tailleur molto europeo. Sorridendo ci disse che potevamo guardare il negozio con calma, che avremmo trovato sicuramente cose carine. In effetti gli scaffali straripavano di oggetti di fattura india: flauti di pan, queñas, charagos, ponchos, mate y bombillas.... tutto l'armamentario per far bella figura al ritorno in Italia strappando tanti begli "oooooh". Ricordo bene il cambio di tono nella voce della "Señora". Di colpo gelido. Mi voltai e vidi un vecchio Indio con un sacco sulle spalle. Era un sacco di yuta, grande quasi quanto lui. L'uomo aveva il viso rugoso, il naso adunco e gli occhi nerissimi. Indossava pantaloni molto lisi e un poncho marrone di lana. Il cappello stava sghembo sulla testa, con la falda appoggiata sul sacco. Mormorò una serie di parole che non compresi e appoggiò il sacco. La donna guardò appena il contenuto e sibilò "mil pesos!" Il vecchio divenne supplicante, cercò di insistere, ma la donna gli disse che se non andava bene poteva pure andarsene. Il vecchio ci guardò con uno sguardo che non era odio, non era niente. Era la sconfitta che mi guardava. Lui uscì con i mil pesos e la señora tornò ad essere quella che era prima: una stronzissima donna ricca in una terra non sua. Uscii senza acquistare nulla. Passando guardai nel sacco. C'erano tanti oggetti, fatti a mano, belli. Sicuramente molti giorni di lavoro per una famiglia.

Vidi una tabaccheria e entrai.

- Imparciales, por favor

- Mil pesos señorita

Presi il pacchetto di sigarette e uscii.

 
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Commenti al Post:
nimriel
nimriel il 17/02/06 alle 19:55 via WEB
ohi Bet... mi hai fatto tornare in mente tristissimi ricordi... viaggi simili, ingiustizie simili, voglia di urlare dalla rabbia e di fare Qualcosa... Quanto meno al ritorno. Fatto. Troppo poco, sempre troppo poco, sempre sensazione di inadeguatezza. Un bacio Bet, riguardati.
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 17/02/06 alle 21:37 via WEB
Lo so che non è mai abbastanza. Rimediare al dolore del mondo è impossibile, ma incazzarsi è possibilissimo. Un abbraccione
(Rispondi)
nikita_2005
nikita_2005 il 17/02/06 alle 20:37 via WEB
sono una pessima persona, Betulla, sempre concentrata su me stessa, sempre piena di me, così convinta di pensare bene, di essere dalla parte giusta della staccionata, sempre pronta a piangere per le ingiustizie ed ad indignarmi...ma non faccio nulla!!!! vegeto...mi sveglio ogni mattina con buoni propositi, e vado a dormire la sera sconfitta dalla mia indolenza... Ti abbraccio e ti sostengo mia barricadera casalinga...
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 17/02/06 alle 21:35 via WEB
Mi hai fatto riaprire il blog. Questa è l'unica cosa che ti si può rimproverare:) Non sono diversa da te nikita, ognuno di noi fa quello che può come può. Nel caso ogni tanto ti venga una buona idea e ti senta sola nel realizzarla, dimmela....che magari in due si fatica meno ad essere brave persone. Un abbraccio
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 17/02/06 alle 22:12 via WEB
"barricadera casalinga" è la fine del mondo :)))))
(Rispondi)
alexisdg10
alexisdg10 il 17/02/06 alle 20:38 via WEB
cara amica, quante ne ho viste di cose del genere! In Argentina, ma anche in Asia.per anni ho pianto al mio ritorno a casa. Non sapevo darmi pace, mi tormentavo in continuazione. Nel mio piccolo continuo a sperare che qualcosa cambi. Nel frattempo faccio piccole cose.Per esempio non acquesito prodotti made in USA o in Svizzera. Sono un po' matto, ma amo le piccole cose. abrazos, siempre
(Rispondi)
 
betulla64
betulla64 il 17/02/06 alle 21:28 via WEB
Io ho una lista lunghissima di cose che non compro. Tipo il Martini perchè faceva una pubblicità dove insinuava il dubbio che una donna giovane possa stare con un uomo anziano solo per interesse. O tipo i maglioni di Benetton perchè si rubano l'acqua in Patagonia....Insomma, è più lunga la lista delle cose che non compro che quella di quelle che compro... mi illudo che serva. Son piccole cose :)Hasta luego hombre
(Rispondi)
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 17/02/06 alle 22:15 via WEB
Anche per un motivo simile al tuo, ho iniziato a "collezionare" sassi, hanno, su di me, lo stesso effetto per quanto riguarda i ricordi, anzi di più, sì, è vero, rubo un pezzo della terra che calpesto ma almeno non calpesto nessun diritto. In quanto a boicottare, la mia lista è lunghissima e, sopravvivo benissimo, anzi meglio con la coscienza (quasi) tranquilla. Un abbraccio
(Rispondi)
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da "La coscienza di Zeno"
 
 

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