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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
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Post N° 460

Post n°460 pubblicato il 04 Giugno 2007 da betulla64
 


Con un po' di timidezza, rendendomi conto.... ma voglio farlo anche io il gioco degl'incipit :)

Non c'è nessuno al mondo, proprio nessuno, che sappia tante storie come il vecchio folletto Dormiesogna.
E come le racconta bene!
Quando si fa notte e i fanciulli sono intenti ai loro giochi, egli sale pian piano le scale con un paio di pantofole d'ovatta che non fanno alcun rumore, apre adagino la porta e.... pf! soffia nei loro occhi una polverina dolce dolce. Ahimè! sebbene la polvere sia fine, gli occhi non stanno più aperti e il furbo folletto può entrare senza che i bambini lo vedano. Poi, quando sono bene addormentati nei loro lettini, egli siede al loro capezzale e racconta le sue storie.
(Hans Christian Andersen - Il folletto Dormiesogna)

Il mio primo libro. Lo lessi lentamente, con fatica, fiaba dopo fiaba, piangendo sui soldatini di stagno senza una gamba e ridendo nel guardare l'illustrazione della Principessa sul pisello, tutta tronfia sui suoi venti materassi di lana e venti piumini di peluria di cigno....

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni...
(Alessandro Manzoni - I promessi sposi)

Sarà che era parte del programma scolastico del mio primo anno di superiori e sarà che quell'anno fu anche l'unico o sarà che anni dopo lo avrei letto per tre volte di seguito bevendomelo pagina dopo pagina chiedendomi perchè lo avessi odiato tanto...

In principio, prima che sorgesse Sarum, ci fu un tempo in cui il mondo era freddo e buio.
Su un'enorme zona dell'emisfero nord (forse un sesto dell'intera superficie terrestre) si estendeva una pesante coltre di ghiaccio. Copriva tutta l'Asia settentrionale, il Canada, La Scandinavia, e circa due terzi della futura terra di Britannia. Se fosse stato possibile attraversare questo questo gigantesco continente gelato, sarebbe occorso un viaggio di almeno ottomila chilometri, da qualsiasi parte lo si fosse voluto affrontare. Il volume del ghiaccio era formidabile: anche ai bordi esterni raggiungeva uno spessore di quasi dieci metri.
In una fascia buia e desolata a sud della distesa ghiacciata, si stendeva una vasta zona subartica di tundra deserta, larga diverse centinaia di chilometri.
Questo era il mondo buio e freddo di circa vetimila anni prima della nascita di Cristo.
(Edward Rutherfurd - Sarum)

Era il 1987 e la mia passione per la Storia e la Geografia erano davvero grandi. In 1072 pagine si sviluppa il racconto di una famiglia e della sua discendenza, a partire dal 7.500 a.C. fino ai giorni nostri, e con le persone racconta i luoghi, sacri e misteriosi, da noi conosciuti con i nomi di Salisbury e Stonehenge. Mi sa che me lo rileggo....

Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perchè sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria.
(Isabel Allende - Eva Luna)

Incommentabile Isabel. Un grande amore.

La donna e l'uomo sognavano che Dio li stava sognando.
Dio li sognava mentre cantava e agitava le sue maracas, avvolto in fumo di tabacco, e si sentiva felice e insieme turbato dal dubbio e dal mistero.
Gli indios makiritare sanno che, se Dio sogna cibo, fruttifica e dà da mangiare. Se Dio sogna la vita, nasce e dà la nascita.
La donna e l'uomo sognavano che nel sogno di Dio c'era un grande uovo splendente. Dentro l'uovo essi cantavano e ballavano e facevano un grande baccano, perchè erano pazzi di voglia di nascere. Sognavano che nel sogno di Dio la gioia era più forte del dubbio e del mistero; e Dio, sognando, li creava, e cantando diceva:
- Rompo quest'uovo e nasce la donna e nasce l'uomo. E insieme vivranno e moriranno. Ma nasceranno nuovamente. Nasceranno e torneranno a morire un'altra volta. E mai cesseranno di nascere, perchè la morte è menzogna.
(Eduardo Galeano - Memoria del Fuoco)

Ordinai i tre volumi della Memoria del Fuoco nel 1997. Li centellinai a tratti, ne bevvi lunghi avidi sorsi in altri. Me ne saziai o credetti di esserne sazia, ma mi basta sfiorarne le colorate copertine per sentire la voglia, l'ingorda voglia di parole che hanno sempre un senso.
Dimenticavo: lo lessi la prima volta quando in me il desiderio di morire era più forte di ogni fame, sete, desiderio. E sono sopravvissuta.

 
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da "La coscienza di Zeno"
 
 

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