Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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immagineVergine (23 agosto - 22 settembre)


"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

Blo(g)cco Note

Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi di Giugno 2006

 

Post n°316 pubblicato il 14 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Eravamo sposati da pochi anni quando una collega di mio marito ci invitò ad una festa africana che si sarebbe tenuta nel paese di là della montagna. A quei tempi i miei "no" erano ancora rari e per quanto ogni volta fosse una pena, mi sforzavo di partecipare alla vita.
Non conoscevo nessuno dei colleghi di mio marito e tanto meno le colleghe, sapevo dunque che mi sarei sentita un pesce fuor d'acqua, ma l'entusiasmo del mio uomo era tanto, così strinsi i pugni e partimmo. Uno dei miei problemi più grandi e fonte inesauribile di panico è sempre stato il senso di inadeguatezza: mi sento sempre troppo poco bella, troppo poco magra, troppo poco elegante, o troppo poco sportiva; insomma, non sono mai a mio agio nelle situazioni che mi si prospettano. Quella sera di quell'estate caldissima arrivammo alla cascina dove si doveva tenere la festa e scoprimmo che a causa di un disguido avevano confuso le date, però, di fatto, molta gente era arrivata, così che gli organizzatori dovettero inventarsi la serata di sana pianta, cous cous compreso. In mezzo a tutta quella confusione di gente nera e incazzata non scorgemmo nessuno di conosciuto, quindi ci sedemmo su una panca in attesa degli eventi. Ricordo che tenevo gli occhi bassi nel tentativo di estraniarmi da tutto ciò, maledicendo l'africa, gli africani e quella scema che aveva convinto mio marito a portarmi lì. Dopo due ore buone fu pronta la cena. Non avevo mai mangiato cous cous e devo dire la verità, difficilmente ripeterò l'esperienza. Ricordo ancora con raccapriccio un pezzo di montone gigantesco, grondante grasso e cartilaggini varie, affondato tra semola e verdure di origine sconosciuta, servitomi in malo modo da persone chiaramente e giustamente scazzatissime.
Poi d'improvviso l'urlo.
Il nome di mio marito sparato oltre ogni decibel consentito e, al mio voltarmi, una figuretta sinuosa di cui lì per lì distinsi una cascata invidiabile di capelli biondi e un'altrettanto invidiabile silhouette avvolta in una cosa che non si poteva chiamare abito; era una sexy minisottoveste di seta verde smeraldo che frusciava ad ogni passo, segnandole il seno libero da costrizioni e i fianchi sprizzanti promesse che io mai avrei osato fare e che ad ogni fruscio abbassava di mezzo metro la mia autostima.
La scema era rumorosamente arrivata.
Fino a quella sera mi ero vantata di non essere gelosa, ma improvvisamente mi vidi con gli occhi di un uomo: bianca come un cencio, vestita come una zitellona acida, capello spento e occhio vivace come quello di una triglia. Il confronto con la bellezza al bagno che si stava gettando tra le braccia di mio marito non era sostenibile. Avevamo tutte e due ben meno di trent'anni, ma me
ntre lei sprizzava gioia di vivere e sensualità da tutti i pori, io ero semplicemente una moglie abulica e spenta.
La serata finì in qualche modo che non rammento, la fanciulla svolazzò di fiore in fiore per tutto il tempo e noi ce ne tornammo a casa, mio marito allibito dalla prima ed unica scenata di gelosia della mia vita e io disperatamente consapevole che nessun vestitino di seta avrebbe potuto farmi brillare gli occhi di vita così come avevo visto in quella donna.
Da tempo ripenso a questi 20 anni di vita passati. La sofferenza che giorno per giorno mi ha accompagnata la sento tutta nel cuore e a volte la rabbia per quello che ho perso e che non tornerà mai più è così forte da farmi urlare. Però ora so cosa voglia dire essere donna, so come una sottoveste di seta possa cambiarmi lo sguardo e so che quel luccichìo me lo sono guadagnato con sudore e sangue, l'ho voluto, cercato, rubato dove ho potuto. La fanciulla che quella sera abusò incosciente di una sua dote innata, è ora una signorina di 42 anni, un poco inacidita. Chiedo scusa se, cercando il riscatto da quell'umiliazione e peccando di superbia, mi riguardo come quella sera con gli occhi di un uomo: oggi vinco io.

(Foto: Gustave Klimt)

 
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Post n°315 pubblicato il 13 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

Sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti
quando la vita era più facile
e si potevano mangiare anche le fragole
perché la vita è un brivido che vola via
è tutt'un equilibrio sopra la follia
..........sopra la follia!


(Vasco Rossi)



Per Helena, che ha capito al volo i miei equilibrismi...
Non ti conosco, ma profumi di terra buona

(Foto: La fragola che un mese fa era in fiore)

 
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Post N° 314

Post n°314 pubblicato il 13 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Vi presento i miei primi pomodori.



(Grazie a pippo per i preziosi consigli)
 

 
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Post n°313 pubblicato il 13 Giugno 2006 da betulla64
 


Comunicazione di servizio:

- Siccome sono stufa di trovare la segreteria piena di scempiaggini (e sì che che il mio "profilo" è chiaro: non sono di tacchinaggio nella Community)

- Siccome sono pigra, e dimentico sistematicamente di cancellare i messaggi mettendo a rischio esplosione la suddetta messaggeria (Madonnina che stress!!)

- Siccome sono pure nostalgica e spesso mi spiace cancellare i messaggi di alcune persone per bene che frequentano il mio blog

Avviso

Che da oggi la segreteria è colma e non verrà svuotata

 
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Post n°312 pubblicato il 12 Giugno 2006 da betulla64
 

Oggi mi tocca......




E mo' il bucato.....




 
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Post n°311 pubblicato il 11 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Guantanamo, tre detenuti si impiccano per protesta.

"Non è stato un atto di disperazione ma un atto di guerra", ha detto il contrammiraglio Harry Harris, comandante della base prigione nell'isola di Cuba che Amnesty International ha definito "un gulag del nostro tempo". (da Repubblica)

"Questa gente non ha alcun rispetto per la vita, nemmeno per la propria" (Sentita al TG1 delle 12,30)

"Tentativo concertato di martirio" (Ancora da Repubblica)

Tutti morimmo a stento
ingoiando l'ultima voce
tirando calci al vento
vedemmo sfumare la luce.
[...]
Coltiviamo per tutti un rancore
che ha l'odore del sangue rappreso
ciò che allora chiamammo dolore
è soltanto un discorso sospeso.

(Fabrizio De André)

 
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Post n°310 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato il Dio delle piccole cose.

 
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Post n°309 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato che Roma è laggiù!

 
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Post n°308 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato che oggi eri felice!

 
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Post n°307 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato il sole

 
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Post n°306 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato lo zaino nuovo
Le pedule nuove
Le racchette nuove

 
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Post n°305 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato un tappeto di Alchemilla
soffice soffice
quando i piedi cominciavano a soffrire...

 
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Post n°304 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato un Nontiscordardime...
Nemmeno lassù

 
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Post n°303 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato una Genzianella......

 
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Post n°302 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

E' stato un saggiare piano il terreno, per vedere se ancora sono in grado. E' stato un passo dopo l'altro, cercando di non calpestare la fioritura che solo le Marittime sanno ragalare....

 
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Post n°301 pubblicato il 10 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Stamattina il Dio delle piccole cose mi ha svegliata alle 9. Non ho sentito voci del tipo "Svegliati! Sono il tuo Dio"... Ho solo visto filtrare il sole da sotto la porta. Mio marito già stava sul balcone a guastarsi i suoi raggi, ci siamo guardati... In un amen gli zaini stavano sul tavolo e le uova sode nel pentolino. Oggi betulla è andata in montagna!

 
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Post n°300 pubblicato il 09 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

(Giacomo Leopardi - Alla luna)

(Foto: La luna stasera dal mio balcone)

 
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Post N° 299

Post n°299 pubblicato il 09 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: Cucina
Foto di betulla64

Niiiiiiiiiiiiim!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' pronta l
a pasta!!!!

 

 
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Post N° 298

Post n°298 pubblicato il 09 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Penso che oggi mi cimenterò nel pesto genovese. Ho trovato un sito che racconta per bene la ricetta originale e, disponendo io di un bel mortaio in marmo che pare essere essenziale per la buona riuscita del famoso condimento, la tentazione di provare c'è. Il basilico ce l'ho bello rigoglioso sul balcone e i pinoli li ho acquistati ieri assieme a chili e chili di farina per la mia pasta fatta in casa. Lo so, sembra il ritratto della perfetta massaia, invece, pur non negando di divertirmi a pasticciare in cucina, tutto ciò è il risultato del fatto che con uno stipendio metalmeccanico alla fine del mese non ci si arriva più. Dopo tanto pensare, due settimane fa abbiamo comprato un surgelatore e da allora cerchiamo di fare la spesa con una certa razionalità. Compro materie prime, le trasformo in cibo, le congelo e le consumo nell'arco del mese. Un chilo di farina costa 85 centesimi e di pasta ne viene fuori tanta e tanto buona, dalle tagliatelle agli gnocchi. Il prossimo anno, se finalmente mi avranno liberata dal peso della malefica ghiandola, spero di ricominciare a fare l'orto in modo serio, così da poter mettere via le verdure anche per l'inverno. Non so quanto dell'impegno che metto nell'impastare, tritare, frullare sia dovuto al senso di colpa per non produrre un reddito, ma so per certo che sento una sorta di gratificazione, un qualcosa che somiglia tanto al "brava, hai fatto il tuo dovere" che mi fa arrivare a sera con la sensazione di essere servita a qualcosa.

(Foto: il mio pesto)



Aggiornamento alle h. 14.00

Mi permetto di consigliare a chi passa di qui, la lettura dell'ultimo post (233) del nostro caro Alexis

 
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Post n°297 pubblicato il 07 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Copio e incollo direttamente da Repubblica.it

La valle delle bambole

Egregio direttore,
sono una studentessa di Lettere moderne dell'Università di Padova, ho vent'anni e sono di Vicenza.
Oggi, entrando nel sottopasso della stazione di Padova, un enorme cartellone mi diceva: "Non è vero che hai le ossa grosse". Non so come ho fatto a trattenere le lacrime. Sto uscendo ora da una patologia alimentare durata sette anni e sono indignata dai cartelloni pubblicitari appesi in questi giorni nella stazione di Padova. Sono stati sette anni all'insegna del controllo costante del mio corpo: mi provocavo il vomito, contavo le calorie che ingerivo, mi pesavo almeno tre volte al giorno, mi tagliavo e mi bruciavo quando non riuscivo a non mangiare il "giusto". In questi anni non facevo che ripetermi di essere enorme, impresentabile, mi sminuivo; meno parlavo del mio corpo, meno volte dovevo entrare in contatto, o meglio in collisione, con la mia fisicità meglio credevo di stare. Non augurerei a nessuno di vivere questi momenti, ma più mi guardo intorno e più mi rendo conto che sono tantissime le ragazze e i ragazzi che soffrono di disturbi nei confronti del cibo. In una società che fa del corpo il suo idolo e ci ha educato a ricercare in tutti gli ambiti la perfezione, non possono che aumentare le patologie, non possiamo che fare di tutto per rientrare all'interno del modello, anche arrivare a non accettarci per come siamo. Abituati a ritenere vero tutto ciò che ci viene detto tramite pubblicità, siamo sottoposti a un continuo confronto con corpi artificiali ritenuti perfetti, ma impossibili da ottenere senza ritocchi chirurgici o fotografici; ma per noi quei corpi diventano realtà, diventano ideali da seguire costantemente, diventano spettri che ci scrutano da dietro le spalle quando ci osserviamo allo specchio e ci sussurrano costantemente che noi non saremo mai come loro. E più ce lo sentiamo dire più cadiamo nel vortice del voler e dover essere ciò che non siamo. Purtroppo nella mia città, Vicenza, si vedono continuamente casi di problemi alimentari dovuti al confronto permanente con finti modelli: anoressiche gravi, volontà di autocontrollo portata all'esasperazione, ricerca di sicurezza attraverso canali pericolosi, soprattutto quello della droga, desiderio di essere apprezzati tramite la mercificazione del proprio corpo. Non ci entrerò di nuovo, non mi farò influenzare da chi vuole una malattia per vendere.
Forse il pubblicitario che ha ideato questa campagna non è mai entrato in una clinica dove curano anoressiche e anoressici gravi, non ha mai provato a vedere quanta fatica si fa per uscirne, quanto pericoloso sia entrarne. Forse non sa che si può arrivare a lasciarsi morire di fame, forse non sa che si può arrivare ad avere infarti, a svenire per strada, ad avere gravi problemi di salute. Spero che si possa fare qualcosa per interrompere all'istante questa campagna pubblicitaria, io di certo non mi fermo qui.
Spero Lei decida di pubblicare questa lettera e sono fiduciosa che il Suo giornale darà lo spazio necessario a questo problema, spesso tenuto nascosto da chi ne è affetto, e ignorato da chi gli sta intorno.
RingraziandoLa anticipatamente per il tempo concessomi Le porgo cordiali saluti.

Silvia Darteni
silviettolina@libero. it

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....E se noi donne cominciassimo a ribellarci, rifiutando di acquistare i prodotti che con la loro pubblicità o altro, non rispettano il nostro corpo e la nostra salute? E se smettessimo di essere fonte di guadagno per gente che ha perso ogni etica e lucra sul nostro disagio?
Io comincio da oggi.

 
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Radiobet


 

È tempo di...



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Parole al vento...

 "Laudato sie, mi signore,
cun tucte le tue creature..."


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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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