Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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immagineVergine (23 agosto - 22 settembre)


"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi di Giugno 2006

 

Post n°296 pubblicato il 07 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

Partire per me è sempre così difficile...
Eppure se chiudo gli occhi già mi vedo su un treno....


Le donne nelle stazioni
le donne c'è sempre uno che le aspetta
e quando arriva il treno è già li
che sventola le mani
e se ne vanno via in compagnia
e ti sembrano diverse
e non si voltano più, non si voltano più

Le donne delle stazioni,
e certe gonne come aquiloni nelle tempeste
scure eleganze da cormorani
ombre di rosso sopra i capelli
e sulle mani
ma se ne vanno via in compagnia
e sono già diverse
e non si voltano più, non si voltano più

Perché le donne nelle stazioni,
tutte le donne c'è qualcuno che le aspetta
e cerca gli occhi dai finestrini
non trova gli occhi
ma intanto sventola le mani
e se le porta via per compagnia
e gli sembrano diverse
ma non si voltano più
non si voltano più.

(Gianmaria Testa - Le donne nelle stazioni)


 
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Post n°295 pubblicato il 06 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

L'estate in cui dovevo compiere 15 anni non voleva saperne di passare. Odiavo avere 14 anni e mezzo, perchè già lavoravo e mi sentivo grande. Ci eravamo conosciuti in maggio, nella discoteca sotto al ponte, quella dove andavo di nascosto la domenica pomeriggio. Conosciuti si fa per dire, perchè tutti e due ci si conosceva praticamente dalla nascita e tu eri stato compagno di scuola di mia sorella, però non ci eravamo mai parlati. E l'estate passava fino ad arrivare a quell'otto di luglio caldo e assolato e a quel tuo bacio prepotente; io col mio vestito verde a fiorellini, quello che mi aveva cucito mamma e tu con i Roy Rogers di cui andavi così fiero. Era il mio primo vestito da ragazza e ricordo che tuo papà si incantava nel vedermi passare davanti al negozio quando venivo a cercarti. Spudorata già da allora. Ricordo la sala giochi sotto i portici delle poste, dove ci trovavamo tu a giocare a "muro" e io ad ascoltare musica dal jukebox. Quell'estate si ascoltava praticamente solo Rettore col suo Cobra e Bob Marley che cantilenava alle donne di non piangere, mentre io mi scioglievo d'amore per te travolta da quella musica che sapeva di terre lontane, già allora indecisa tra la tranquillità del tuo mare e l'impetuosità eccitante di oceani sconosciuti. Era del '75 quella canzone, ma si sa, quassù ai confini dell'Impero non brilliamo certo per essere aggiornati. La sto riascoltando ora, linkata curiosamente da Che, che continua a stupirmi per le sue scelte musicali. Sono passati quasi 27 anni da quell'estate e ancora siamo qui io e te, tu a giocare con qualche "muro" a me incomprensibile e io ad ascoltare Bob Marley. I percorsi diversi, la fatica dello stare assieme, la rabbia che a volte ci prende per non aver avuto quello che si voleva, i torti fatti e subiti, scompaiono ora ai miei occhi, nel sentire che il bene che ci lega ha attraversato i lustri ed è qui con noi intatto.

 
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Post N° 294

Post n°294 pubblicato il 05 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Ti osservo da mesi. Non siamo avvezzi alla parola io e te, se non per parlare dei soldi che mancano o delle mamme che rompono. Ti guardo e mi chiedo quando crollerai. Sei stato il mio sostegno (in analisi ti chiamavo "stampella", ricordi?) per tutti questi anni e ora vedo le crepe aprirsi, le tue mura cedere e tutta la tua forza d'animo abbandonarti. Sono stata io a ridurti così, con la scusa di star male mi sono allontanata sempre più, cercando altrove le cose che ho creduto non potessi darmi. A pensarci ora mi viene da credere che sarebbe bastato chiedertele. Mi fa così paura questa tua disperazione e questo tuo considerarti sempre più un nulla. Mi terrorizza quello che vedo arrivare e che non so fermare. So che aspetterai che io stia meglio, che risolva con l'ospedale, che ritorni in forze. Poi cadrai. E io che da giorni ho voglia di urlarti che non devi, che non voglio, che non lo sopporterei (sempre io in primo piano, vedi? L'egoismo all'estremo), non ho il coraggio di chiederti come posso aiutarti. Ho il terrore della tua risposta, perchè lo so sulla mia pelle che lei non dà mai risposte e guardandoti, ascoltandoti al telefono poco fa, l'ho vista in tutta la sua potenza malefica. E' già qui, silenziosa e subdola aspettando che tu le apra la porta. Temo di non avere le capacità per fermarvi.

Per quanto in un modo contorto
Tua moglie per sempre.

 
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Post N° 293

Post n°293 pubblicato il 04 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64


Amelie?

 
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Post n°292 pubblicato il 03 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Heureux qui comme Ulysse
A fait un beau voyage
Heureux qui comme Ulysse
A vu cent paysages
Et puis a retrouvé après
Maintes traversées
Le pays des vertes allées

Par un petit matin d'été
Quand le soleil vous chante au coeur
Qu'elle est belle la liberté
La liberté

Quand on est mieux ici qu'ailleurs
Quand un ami fait le bonheur
Qu'elle est belle la liberté
La liberté

Avec le soleil et le vent
Avec la pluie et le beau temps
On vivait bien contents
Mon cheval, ma Provence et moi
Mon cheval, ma Provence et moi

Heureux qui comme Ulysse
A fait un beau voyage
Heureux qui comme Ulysse
A vu cent paysages
Et puis a retrouvé après
Maintes traversées
Le pays des vertes allées

Par un joli matin d'été
Quand le soleil vous chante au coeur
Qu'elle est belle la liberté
La liberté

Quand c'en est fini des malheurs
Quand un ami sèche vos pleurs
Qu'elle est belle la liberté
La liberté

Battus de soleil et de vent
Perdus au milieu des étangs
On vivra bien contents
Mon cheval, ma Camargue et moi
Mon cheval, ma Camargue et moi

(Henri Colpi - Georges Brassens)

(Foto: betulla - Arles - All'alba sul Rodano)

 
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 "Laudato sie, mi signore,
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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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