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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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Messaggi del 29/03/2008

Post N° 549

Post n°549 pubblicato il 29 Marzo 2008 da betulla64
 




Sono in tre e per quanto si dicano soli, la loro eterea presenza in casa mia è costante, tanto che me li sento appiccicati addosso da mattina a sera. E da un po' anche di notte. Sono due sorelle e un fratello. Una mi è toccata per suocera, gli altri due in una sorta di tre al prezzo di uno. Le mie giornate sono scandite dalle loro telefonate, dai loro bisogni, dalle loro ansie, dalla loro totale mancanza di senso della privacy (altrui). Alle 6.22 di questa mattina è squillato il cellulare (che ormai non si spegne più...reperibilità continua), mi ero addormentata da forse quattro ore. Il vecchio zio era in ansia perchè l'altrettanto vecchia sorella col cervello degradato non rispondeva al telefono. Un quarto d'ora di rassicurazioni da parte del nipote e poi si torna a dormire, ovvero lui torna a dormire, con quella capacità tutta maschile di ricadere in catalessi dopo tre secondi netti dall'accadimento di una qualsiasi catastrofe. Alle sette rimestavo lo zucchero nel mio caffè senza riuscire a scacciare il sapore amaro della bile straripante. Non li sopporto più. Lo so, è colpa mia. Non dovevo sposare un figlio unico e di buon cuore. Io sono stronza, insensibile, egoista e quant'altro che al momento non mi va di analizzare. Lui è sempre pronto e disponibile, sacrificabile a prescindere e dovrei ringraziare il cielo perchè ben pochi uomini avrebbero resistito con me accanto per vent'anni, ma appunto perchè sono stronza non riesco a provare la gratitudine che dovrei e il peggio è che dopo aver passato metà della mia vita nel tentativo di sconfiggere i sensi di colpa, mi ci ritrovo ora invischiata fino al collo e la rabbia sale. La sento accumularsi come vapore in una caldaia assieme al desiderio irreprimibile di mandarli tutti e quattro a quel paese, loro e la loro malata idea di famiglia, che ai miei occhi altro non è che un deleterio massacrarsi i coglioni a vicenda.


 
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"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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