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Un blog creato da rustyprof il 13/10/2006

PETRONIUS ARBITER

"La missione di ogni essere umano consiste nell'essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e di rancori che recrimina perché l'universo non si dedica a renderlo felice". (G. B. Shaw)

 
 

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Messaggi di Novembre 2013

sperimentazioni al liceo

Post n°608 pubblicato il 27 Novembre 2013 da rustyprof
 

Gentile onorevole Carrozza, lei trova inopportuno contestare la sperimentazione di un liceo abbreviato ("decideremo sul liceo a 4 anni...") e si chiede come andrà a finire.

Mia cara Carrozza, glielo dico io come va a finire la sperimentazione: a schifio. Ovvio che i genitori chiedano la giornata di 4 ore, il sabato libero e il quinquennio corto: tutte rogne in meno, tutti pomeriggi, giorni e mesi che il figlio può dedicare "a socializzare" (leggi a giocare al calcio) anziché allo studio, meno soldi da spendere in libri e dizionari, meno sbattimento ad andare a parlare con i professori. Non è una novità, già all'orientamento i genitori sono molto interessati - direi più dei ragazzi - a sapere se le lezioni finiscono a mezzogiorno o alla una, se il sabato è libero o se i (poveri) cuccioli hanno lezione ben sei giorni alla settimana. I genitori pensano all'organizzazione della loro settimana, al tempo libero, ma non sono tecnici della didattica, i tecnici siamo noi. Siamo noi che dovremmo prendere decisioni pensando alle persone coinvolte nei processi di insegnamento e apprendimento e alle dinamiche che si instaurano in questi processi. 

Ma, mia cara ministro, sei tu la persona che deve avallare e formalizzare queste decisioni, possibilmente dopo aver ascoltato la base di (altri) tecnici, di gente che mette le mani sulla testa, nella testa - e talvolta anche nel cuore - dei ragazzi, che se le sporca, le mani, che si sbatte, fatica e maledice le decisioni improvvide di quei generali che sconfessano dall'alto tutti gli sforzi che la fanteria fa in trincea. Sei tu, siamo noi i tecnici, le persone che sanno - dovrebbero sapere - che quantità non coincide con qualità, ma certamente avere più tempo a disposizione permette di fare le cose meglio, quindi abbreviare il corso degli studi superiori di un anno difficilmente porterebbe benefici. 
E non te lo sto dicendo perché io sarei la prima a perdere il posto, con l'abbreviazione da 5 a 4 anni; non sto dicendo queste cose perché mi fa rabbia vedere giovani sempre più sempliciotti e ignoranti; non parlo perché vedo rimanere senza cattedra un sacco di colleghi preparati ed entusiasti, no. Te lo sto dicendo perché, da cittadina sempliciotta quale sono, ma attenta ai conti della mia famiglia, mi fa rabbia sprecare i soldi e i fa rabbia vedere che lo stato italiano ne spreca un sacco in formazione dei docenti senza PRETENDERE in cambio che il livello medio dell'insegnamento sia tra i più alti in Europa. Pensaci, mia Car®a…..

 
 
 

incredibile visu - la felice eccezione

Post n°607 pubblicato il 19 Novembre 2013 da rustyprof
 

Signore e signori, nuntio vobis gaudium magnum: stamattina è stato avvistato un uomo elegantemente vestito, e quando dico "elegantemente", credetemi, vuol dire proprio elegantemente: 
vestito gessato blu notte con righina sottilissima, quasi impercettibile, ben lontana dal modello Al Capone A/I 2013-14; camicia bianca impeccabile, cravatta regimental a fondo blu, calzino scuro e... udite udite, scarpe nere, per giunta lucidissime! (Le avevo date quasi per disperse, temevo che a parte il mio espatriato fratello non le portasse più nessuno, a favore di più sciatte calzature in diverse tonalità di marrone, dal cacca-di-bambino al testa di moro, ma non ce n'è, con l'abito nero/grigio/blu si intonano solo le scarpe nere). A completare l'insieme una gradevole sciarpa - a occhio di lino o cotone - celeste con frange sfumate in bianco. Assente il soprabito, suppongo lasciato in auto. 

Signore, chiunque lei sia, sappia che ha all'istante migliorato la mia giornata. Grazie di esistere (e di portare scarpe nere)!

 
 
 

compiti a casa

Post n°606 pubblicato il 18 Novembre 2013 da rustyprof
 

Vent'anni di insegnamento non sono passati invano: sono serviti a produrre un piccolo dizionario studentese-italiano.

 

  • prof, X e io abbiamo fatto i compiti insieme, va bene? = prof, ho copiato i compiti da X;
  • prof, ho dimenticato il quaderno a casa (un grande classico) = non ho fatto il compito;
  • prof, ma io non sapevo che fosse da fare sul foglio: posso copiarlo adesso? = non l'ho fatto, lei mi dà la sua benedizione se io lo copio dal compagno?

E poi ci sono quelli che non dicono niente ma copiano a raffica, ma tu puoi dire esattamente chi ha copiato da chi e dopo chi: vedi i vari "il y a" in cui la y scritta male diventa miracolosamente un "il g a", poi "il ga" e per finire "ilga", parole inesistenti in francese o strutture troppo eleganti per il fannullone di turno, che si trova ad usare misteriosamente un congiuntivo in frase interrogativo-negativa quando a stento saprebbe fare una frase negativa; un buffo errore curiosamente presente in due o più compiti. 
La cosa migliore però è vedere le faccine stupite, addolorate e quasi offese quando io dico  che ho corretto compiti in fotocopia....

 

 
 
 

a spaglio

Post n°605 pubblicato il 11 Novembre 2013 da rustyprof
 

  • la ragazzina che risponde male al preside perché lui la rimprovera di aver gettato una cartaccia in corridoio meriterebbe di pulire i cessi  con lo spazzolino da qui all'eternità;
  • il fatto che io cerchi un oggetto color "beige rosato", che la commessa in risposta mi proponga un rosa e quando io indico l'oggetto del colore che desidero lei mi risponda "ah ma questo è un nudo" merita una seria riflessione linguistica;
  • l'automobilastro che in autostrada si avvicina alle altre auto senza rallentare, sorpassa a destra e a sinistra senza problemi e fa tutto ciò mentre conversa al telefono meriterebbe da parte della stradale serie attenzioni quantificabili in molti euro e molti punti della patente;
  • il mio risotto zafferano, brandy e fontina merita e basta. Modestia a parte.

 
 
 

la passione nascosta

Post n°604 pubblicato il 09 Novembre 2013 da rustyprof
 

La passione è un caso, una coincidenza, un incontro fortuito che vi butta uno contro l'altro; è guardarsi in giro sperando di incontrare i suoi occhi, è il suo sguardo che ti dice "perchè tutta questa gente mi impedisce di stare solo con te?", è il tuo sguardo che cerca un approdo nel suo; è la timidezza che ti impedisce di farti avanti con lei per chiederle se ama le stesse cose che ami tu.

La passione è un fiume carsico, che nasce in un punto qualunque della vostra storia, si inabissa quasi subito, sembra interrotto, riaffiora dopo poco e subito sparisce; vi tiene lontani per anni e dopo mille giravolte vi riporta entrambi nello stesso punto.

La passione è un sentimento condiviso, che vi fa pensare gli stessi pensieri, vi fa sognare gli stessi sogni, dà le stesse parole ai discorsi di entrambi, fa finire a te le frasi di lui; è rubare qualche ora alla routine per condividere i sogni e le speranze, per raccontarsi le storie, certi che nessuno meglio dell'altro vi capirà; è isolarvi in una bolla di totale sintonia in mezzo alla gente.

La passione è un vento che spazza le differenze, che se ne infischia di ciò che ci divide; la passione è un vento che confonde nei suoi mulinelli le nostre differenze: i quasi trent'anni in più, i ruoli, l'origine della nostra passione. Per l'insegnamento.

 

A F., mio ex allievo, ora mio giovane amico e grande collega.   

 
 
 

una giornata particolare

Post n°603 pubblicato il 03 Novembre 2013 da rustyprof
 

Era nell'aria, ne parlavano da tempo.

Sentivo discorsi allusivi, fatti guardandomi di sottecchi. Quando mi avvicinavo cambiavano discorso, prendevano un tono scherzoso e di nascosto si facevano cenno di tacere. Oppure alzavano la voce come per darsi un segnale e parlavano d'altro. Erano stranamente dolci con me, mi offrivano un sacco di bocconcini golosi.
Io avevo dei brutti presentimenti, facevo brutti sogni.
Una sera mi sono avvicinato senza che mi vedessero e li ho sentiti: Allora, tu lo porti, io invece vi aspetto di là nella stanza. Non gli diciamo niente, mica che scappi. Che dici, chiamiamo lo specialista? No, non ho il coraggio, preferisco farlo io. Lo so che lui ci soffre, che se lo faccio io sarà una cosa lunga e penosa, ma almeno sta nelle mie braccia.
E oggi è stato "il" giorno. Mi hanno ingannato, mi hanno indotto a fidarmi di loro, mi hanno imbrogliato. Mi hanno attirato nella trappola con i miei bocconcini preferiti, con quell'aria triste e quegli occhioni dolci. 
E mi hanno fatto il bagno. 

 

 
 
 
 

TUTTI I SANTI LUNEDÌ E VENERDÌ

 
 
 

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