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Venere

Venere  è carina ma sdoganare la Venere di Botticelli, la brise imaginaire – l’antichità che sommuove il teatro mentale per dirla alla Aby Warburg  come influencer virtuale è stata una operazione costata milioni di Euro. E neanche condotta bene. Oserei disastrosa.  E ad esser sdoganate saranno solo le furbate all’italiana del futuro prossimo tecnologico.
Chissà che momento epico il brief tra l’agenzia Testa e la Santanché – si legge in Instagram sul profilo VenereItalia23 del Ministero del Turismo italiano. Altri chiosano: ogni tentativo di questo Stato di apparire in sintonia con la contemporaneità fallisce miseramente, dissipando milioni di euro delle nostre tasse, e lo credo. Lo concordo.

L’operazione creativa della campagna è costata 138 mila euro, i restanti milioni saranno invece necessari per la diffusione nei principali hub aeroportuali internazionali. Video diffusi sui voli Ita Airways e sulle stazioni ferroviarie europee.

Nel vivo,  anche se geniale e intrigante  il concept o Venere 2D, carina che dir si voglia, presenta uno storytelling arido e stereotipato, realizzato tra errori ed orrori,  con l’ovvietà tipica dei principianti, peggio ancora se voluti strategicamente.  Scarsa qualità delle immagini usate soprattutto alla luce delle grafiche web e delle recenti tecnologie di intelligenza artificiale; del promo realizzato con spezzoni di riprese non originali che descrivono alcuni paesi nemmeno italiani (Slovenia); degli shutterstock e foto prelevate da altri siti, vedi i Rigatoni alla gricia del Colosseo  già presenti in rete  (Giallo Zafferano). Insomma la campagna non brilla di abilità se non quella di raggiungere con sicurezza un popolino sempre più disinformato e sciallato, e peggio un turista straniero a cui si fa dono di figurine e immancabili clichè – che pure rappresentiamo – e un target straniero assimilabile a quello che dell’Italia diceva pizza spaghetti mandolino e …mafia. Oggi a ragione  pizza venere e santochè?…

Non certo una campagna da 9 milioni di euro per la quale invece il suo editore Armando Testa,  e senza imbarazzo,  ringrazia  per l’attenzione ricevuta con un annucio sul corriere della Sera per l‘acceso dibattito culturale nato intorno alla faccenda. Dibattiti culturali alla santochè? Sulla fase promo del video e ancora non ufficiale (?!),  sulla traduzione automatica di Camerino garderobe e Brindisi toast. L’arrozzamento felice è in crescita, infine il dominio non registrato per la campagna internazionale OPEN TO MERAVIGLIA (altro orrore della A.Testa ), e registrato da Marketing TOYS al volo, dedito alla pornografia dalla lettura di Toys, o meglio di come questi abbiano  “salvato la Venere da PornHub”.

Se invece vogliamo parlare di qualcosa che è una tendenza più che attuale della riscoperta delle meraviglie d’Italia e dei viaggiatori in cui si incarna più di una curiosità  e di partecipazione alle sue ricchezze sarebbe stato ideale uno psico viaggio. Un Cambio di mentalità. Un avventuroso godimento tra annunci incalzanti. Non un mero ritaglio, ma un’offerta tesa a sviluppare l’interesse del fruitore.

In ogni caso contaminazioni tra le arti, solide architetture perenni, luoghi di bellezza immutevole e ammirevole, e uno sguardo contemporaneo; una  tecnologia pronta ad affacciarsi con forza per realizzare un dialogo rinnovato di percezioni ed emozioni, tra la  mole di idee che questo Paese produce da solo ogni giorno, e che tantomeno è VeryBello! dai “limiti concettuali e operativi che caratterizzano le intenzioni digitali degli Organi istituzionali.” Così, per fare un baffo alla sinistra quanto alla destra. Vedremo se e come e a chi Venere23 piacerà.

 sitnewsfeel

 

Open To Meraviglia: L’arrozzamento felice Pizza Venere e santoché | Un mero tableau vivant da ritaglioultima modifica: 2023-04-28T15:09:40+02:00da Dizzly