Dal 25 agosto al 16 settembre torna la manifestazione di danza contemporanea
HANGARTFEST VENTI ANNI DI STORIA
Nel segno della continuità e del rinnovamento
Compie 20 anni Hangartfest, la manifestazione pesarese dedicata alla danza contemporanea, sostenuta dal MiC, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro e realizzata con il contributo del CMS Consorzio Marche Spettacolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e dell’Ambasciata di Israele a Roma.
Con un fitto calendario di 22 eventi, 18 performance, 5 coproduzioni, 4 debutti e vari eventi collaterali, tra incontri, laboratori e installazioni multimediali, il festival si svolgerà dal 25 agosto al 16 settembre 2023.
A caratterizzare la XX edizione il dialogo tra danza e musica, spesso eseguita dal vivo, la concentrazione degli eventi e la loro dislocazione in alcuni dei principali luoghi di rilevanza storico-artistica della città, una presenza diffusa sul territorio che anticipa lo spirito della natura mobile della cultura, concept promosso da Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024.
Ad aprire le danze il 25 agosto a Villa Imperiale è la compagnia Arearea con Bolero, un sorprendente colossal che vede in scena ben 12 danzatori e 8 musicisti della band multietnica Radio Zastava. Nella danza contemporanea è decisamente raro vedere formazioni così numerose. Lo spettacolo, coprodotto da Hangartfest insieme a Menhir / Le Danzatrici en plein air, è una coreografia di Marta Bevilacqua e Roberto Cocconi.
Si ringrazia la famiglia Castelbarco Albani per aver messo a disposizione Villa Imperiale.
Ma la centralità dell’elemento sonoro è presente in molte delle proposte del Festival come, ad esempio, nell’ironico e caustico And the Colored Girls say doo da doo da doo da doo di Elisabetta Consonni, in scena il 26 agosto alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini, dove i performer usano la propria vocalità in modo sorprendente.
Della stessa Consonni è anche la performance Il Secondo paradosso di Zenone, a Palazzo Mosca – Musei Civici, questa volta in totale assenza di musica che torna ad Hangartfest a distanza di un anno e porta in scena un lentissimo e provocatorio attraversamento spaziale di un’astronauta.
A chiudere il primo weekend del Festival è, alla Sala della Repubblica, la nuova danza israeliana con lo spettacolo in esclusiva nazionale 1| 2| 3 Solo Duet Trio con coreografie di Reches Itzhaki, Avshalom Latucha, Maya Navot, Ophir Kunesch, Gil Algarbeli e Tamir Golan. La vetrina ideata dalla direttrice Naomi Perlov è prodotta dal Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv con l’assistenza del Mifal HaPais Council for Culture and Arts e sostenuta dall’Ambasciata di Israele a Roma.
La musica dal vivo è presente anche nel progetto speciale studenti che vede in scena gli allievi del Liceo Coreutico Marconi di Pesaro alle prese con la coreografia In C di Sasha Waltz, rimontata da Michal Mualem, danzatrice e performer della Sasha Waltz & Guests, sulla nota partitura di Terry Riley eseguita dagli allievi del Conservatorio G. Rossini.
Lo spettacolo debutta il 31 agosto, con replica il 1° settembre, al Cortile di Palazzo Montani Antaldi, gentilmente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.
Elegia delle cose perdute di Stefano Mazzotta con la Compagnia Zerogrammi, è lo spettacolo di teatro danza che andrà in scena il 2 settembre al Cortile della Biblioteca Oliveriana. L’evento è presentato nel contesto di Patrimonio in scena 2023, iniziativa della Regione Marche realizzata in collaborazione col CMS Consorzio Marche Spettacolo e il MAB Marche coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche. L’iniziativa mira a valorizzare il prezioso patrimonio culturale regionale attraverso eventi di spettacolo dal vivo.
Alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini va in scena, il 6 settembre, Eurêka c’est presque le titre di e con Marie-Caroline Hominal che presenta un mondo immaginario commovente e tragicomico: un circo cosmico tra show-business e arte d’avanguardia.
La coreografa ginevrina torna poi in chiusura del Festival.
Rientra nel progetto triennale di Hangartfest a sostegno della giovane danza contemporanea italiana il debutto della performance Archetalìa del collettivo Cantiere Idina Who, in programma l’8 settembre, con replica il 9, al Cortile della Biblioteca Oliveriana.
Lo spettacolo è prodotto da AiEP e coprodotto dal Festival.
Nella Sala dello Zodiaco della Biblioteca Oliveriana, che custodisce preziose e antichissime carte nautiche, il 10 settembre va in scena Horizon Koiné, un nuovo lavoro site specific di Masako Matsushita coprodotto da Hangartfest.
Ancora a supporto dei giovani coreografi italiani è la serata proposta dalla rete Giacimenti di cui Hangartfest è soggetto promotore insieme ai festival Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia, Conformazioni Festival di Palermo, nonché ai centri di Alta Formazione di Udine, ModemPro di Catania e Dance Research di Roma. La serata si svolge il 10 settembre al Cortile di Palazzo Montani Antaldi e vede in scena Vestire la diplomazia a firma di Filippo Domini e Erik Zarcone e Due tentativi al secondo di Michele Ermini, Alessia Lamberti, Gaia Stacchini.
Con Decipher il Collettivo Base 9 interpreta le musiche dell’eclettico compositore Paolo Giaro nel contesto di Giaro in luce, progetto originale di Hangartfest a cura di Masako Matsushita. La performance itinerante viene presentata in prima assoluta il 16 settembre a Palazzo Mosca – Musei Civici.
Sempre il 16 settembre a chiudere la XX edizione del Festival è la spettacolare performance con musica dal vivo Le Cirque Astéroïde. In questo secondo lavoro, portato al Festival dall’eccentrica coreografa Marie-Caroline Hominal con Cie Mlle MCH, performer e musicisti si esibiscono su un rimorchio di un camion.
Nel contesto del Festival verranno presentate anche due installazioni multimediali: l’installazione fotografica Obiettivo Danzante di Plinio Marsan e quella multimediale sui documenti di archivio di Hangartfest Mossi da Visioni 2, a cura dell’artista visivo Paolo Paggi che affida all’Associazione Gesti Generativi il compito di donare nuova linfa e movimento ai documenti foto e video delle edizioni passate. Entrambe le installazioni saranno visibili alla Chiesa della Maddalena.
Tra gli eventi collaterali si segnalano anche: il laboratorio di contemporaneo di Tamir Golan, gli incontri con gli artisti e il laboratorio di scrittura critica condotti da Maria Paola Zedda, curatrice ed esperta di performing art, danza e arti visive, la conversazione con Naomi Perlov, assistente di Angelin Preljocaj e direttrice del Suzanne Dellal Centre e l’incontro dal titolo Il Solo di danza condotto da Eugenia Casini Ropa, studiosa e fondatrice della cattedra di Storia della Danza al DAMS di Bologna.
Le conversazioni sulla danza con gli artisti e i critici rientrano nel programma di sensibilizzazione Explorer, aperto al pubblico, che si affianca al progetto Occhi da Marziani, rivolto invece a un gruppo di spettatori impegnato a seguire il triennio di coproduzione del Cantiere Idina Who, accompagnato nel percorso da Maria Paola Zedda.
La prevendita dei biglietti si apre il 7 agosto sul sito di Liveticket www.liveticket.it/hangartfest e nei punti vendita convenzionati. Le informazioni relative ai biglietti e alla Card Amico di Hangartfest e ai vantaggi che offre sono invece disponibili sul sito del Festival: www.hangartfest.it
girostampa
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