Restare in superficie

Le persone sono sempre più distratte. 

La vita è complicata. 

Anche se sei tra i cosiddetti fortunati oggi non è facile per nessuno. 

I problemi ci sono, reali o immaginari, l’effetto su noi è lo stesso. 

Per cui si tende a rimanere in superficie. 

Andare a fondo di persone o situazioni 

aumenterebbe la percezione del disagio e del pericolo. 

Così si finisce per farsi delle idee sbagliate, basate sulle apparenze. 

Anche la percezione del mondo intorno risulta pertanto falsata da queste informazioni sommarie.

Solo quando la vita ci impone uno stop, una pausa forzata capita di avere più tempo per riflettere e andare a fondo.

Ma in condizioni normali accade raramente.

 

 

 

radici

 

 

Restare in superficieultima modifica: 2020-07-23T12:18:13+02:00da surfinia60

10 pensieri riguardo “Restare in superficie”

  1. Non bisogna cadere nella trappola della fretta. Per conoscere davvero qualcuno ci vuole tempo e pazienza. E tu fai benissimo. Benvenuta anche qui

  2. È difficile per me rimanere in superficie e quando sono costretta a starci sto male me ne vado fuggo. Ho bisogno di andare a fondo sopratutto nelle piccole cose nei dettagli perchè sono convinta che sono loro che fanno la differenza che separano come un passino il vero dal falso. La superficialitá è inganno apparenza riflesso io voglio di più! Volerlo richiede impegno informazione alternativa ascolto di varie versioni ricerca di esperienze altrui attenzione per il prossimo ed osservazione acuta. Non è facile ma rappresenta per me una sfida della vita andare oltre. Un sorriso e buona domenica.

  3. Non è facile trovare empatia, connessioni profonde che , combaciando, confortino i nostri momenti peggiori. A volte, capita di sentirla sotto pelle l’empatia e di volerla anche manifestare, ma non lo si fa per una sorta di indecifrabile pudore. Buone cose.

  4. La vita è una corsa, la gente è distratta e fredda. Non si ricorda più nemmeno di sorridere. Va beh … serena giornata

    1. Trovare motivi per sorridere è sempre più complicato. Io ho imparato anche a saper piangere e “sentire” il momento, senza la paura di mostrarlo. Una lacrima sincera talvolta dice più di un sorriso forzato. Spero di rileggerti

  5. La superficialità regna sovrano in questa epoca in cui tutto scorre maledettamente in fretta per andare poi dove non lo sa nessuno. Questi mesi di confinamento ci hanno fatto capire che non siamo quello che scriviamo sulle pagine di istagram o sui commenti di FB . Almeno non siamo solo quello. Al di là di q

    1. qualche sporadico caso i rapporti sono alleggeriti dalla nostra “non presenza” che si è resa ancora più palese in questo periodi di distanziament sociale. In realtà se vogliamo possiamo andare oltre la patina sociale e scoprire l’identità vera di chi ci è di fronte leggendo tra le righe, e mettendo insieme quei puntini che spesso si trovano nei post. Ci vuole sensibilità e anche umiltà nel porsi ad un livello di ascolto diverso, più profondo, dedicando a chi è dall’altra parte un pò del proprio tempo per dare e ricevere. Di libertà, per tornare al mio post, ne perdiamo tante e altrettante ne conquistiamo con il passare del tempo. Rimane però una libertà inviolabile che è quella che ci consente di “evadere” dal mondo delle convenzioni e di riuscire a trovare quella parte di noi anche attraverso gli altri.

      Un abbraccio

      Pietro

      1. La parola chiave è ‘empatia’ mio caro Pietro, aggiungerei ‘questa sconosciuta’. Osservare l’altro oltre il momento presente e scorgere motivazioni diverse da quelle apparenti. Non è facile, ma con un po’ di buona volontà tutto è possibile. Tu di sicuro ci riesci. A presto

  6. Io e mia moglie pensiamo di non essere poi tanto distratti e sentiamo la tristezza che esprimi nelle tue parole. Ricette curative non ne esistono, le troviamo solo dentro di noi, ammesso che sia possibile trovarle sempre. Neanche noi stessi riusciamo sempre a trovare una scappatoia ai pensieri che a volte ci rodono dentro. Tu sei, innanzitutto per me Roberto ed a brevissima distanza per me Anna, un’amica e lo resti sempre. Ma noi non siamo TE e TU non sei NOI. Purtroppo è vero, e noi due detestiamo parlare a qualcuno in tono didattico. Soprattutto con le persone intelligenti, come sei tu. Se possiamo darti un consiglio, continua a scrivere, sblocca la pausa del blog. Questo secondo blog è forse anche meglio del primo, te lo diciamo con la massima sincerità, c’è più poesia e non è molto chiaro alla prima lettura, cosa che per noi è un pregio, non un difetto. Leggeremo anche questo, lo merita. Nel nostro di solito ci scrive Roby, e il suo stile è solo il suo, freddezza, concretezza e paroline in più, tutto compreso. Sappiamo che hai un compagno, così almeno abbiamo letto un paio di volte. Ciao

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