Sono confusa.
Ho un turbinio di particelle dentro di me.
Pensieri, immagini, emozioni.
Qualche ricordo, osservazioni sul presente.
Considerazioni.
Niente di consistente, di accessibile ai sensi.
Si sciolgono come schegge di ghiaccio al sole.
Giusto il tempo di un’occhiata e poi via.
Ascolto le vite degli altri, quelle vere (poco) e quelle finte.
Provo interesse verso certi tipi umani che si raccontano
da un podcast. Finzione.
Ma non riesco ad interessarmi alle vite reali.
Sarà quest’atmosfera di catastrofe imminente che si respira da troppo tempo.
Questa rabbia che arriva minacciosa da ogni direzione.
Questi progetti mai abbastanza piccoli per essere realizzati.
Tutto scorre nella totale monotonia quotidiana.
Niente fuori dai binari.
Solo pensieri, osservazioni, concetti.
Tutto nell’astratto, nella mente.
Di concreto, niente.
E poi?
Preoccupazione, dolore, dispiacere.
Impotenza.
Ripeto a me stessa che devo andare avanti.
In qualche modo.
Devo.
Che il momento contingente sia particolare e confuso, lo sappiamo perché tutti, più o meno, lo viviamo sulla nostra pelle. Ma non possiamo far molto per rimandare e respingere tutte le ansie, le emozioni negative, i sobbalzi cerebrali, le angustie quotidiane. Dobbiamo superarle “obotorto collo”, dobbiamo essere forti per non farci scalfire dalle pressioni e sperare di spazzare via tutto in attesa di tornare alla nostra vita quotidiana.
Buona cena e bella serata mia cara.
Ho paura che la mia ‘vita quotidiana’ sarà proprio così. Buona serata
Questa situazione non aiuta a stare sereni e in pace con niente. La gente poi non migliora sicuramente, tutti troppo presi “da se”. Serena giornata
Non giustifico, ma capisco. Essere presi da sè un po’ ci tocca, visto che nessuno si prende cura di noi, in senso lato. A presto
Quello è vero ma è per questo che ci si sente così soli poi. Io ricordo quando ero piccola … la famosa “tazzina di zucchero” prestata dal vicino. Ora dal vicino scappi quasi senza incrociarti sul giro scale … va beh così va e così bisogna adattarsi 🙂 serena giornata
Hai descritto una situazione insita in moltissime persone che hanno una sensibilità maggiore rispetto ad altri, (disinteressati a tutto), persone che hanno un cervello pensante che però deve usare la pregiata materia grigia positivamente.
Quando finalmente hai raggiunto un equilibrio accettabile, ecco che si ripresenta la situazione negativa. Purtroppo la cosa è e sarà sempre ricorrente prima accettiamo questo e prima guadagneremo un pò di serenità o qualcosa di simile che più le si assomiglia.
Si vede che ho molto da imparare, visto che la serenità è ben lontana
Personalmente ho problemi con la serenità. Ho raggiunto però un punto tale che riesco ad andare avanti senza pensare troppo al passato, presente e futuro, agli altri, ai torti; ai tanti avrei dovuto o dovrei fare o essere.
Questo mi che aiuta a non cadere in situazioni di non ritorno. Lasciarsi andare non è mai positivo, non se ne ricava nulla. Accadono episodi, anche piccoli, che ti mettono ko, ma poi l’esrcizio di uscirne fuori deve fare il suo lavoro e ridare nuovo impulso.
Non hai nulla da imparare, devi solo essere te stessa. e…non sei affatto male, perché abbatterti? Non ne vale la pena.
M.
Quel ‘non sei affatto’ male suona molto consolatorio 🙂 Grazie per l’impegno nell’incoraggiarmi
Spero che l’impegno raggiunga il fine 🙂
Credo non ci sia nulla di più frustrante del sentirsi impotenti. Inerti e inermi. Credo che le preoccupazioni, in generale e un po’ per tutti, siano diventate compagne di viaggio in questi amarissimi tempi. Giustamente dici ” devo andare” e perciò ti auguro di trovare in te stessa almeno una ragione perchè non sia “in qualche modo” , ma nel modo che ti fa sentire meglio. In fondo, penso, ognuno lo debba a se stesso e a chi gli sta vicino.
In quel ‘devo andare’ c’è tutto lo sconforto che provo nella consapevolezza di ‘vivere’ nonostante tutto
Succede anche a me qualche volta, ma non solo ora che viviamo in questa spiacevole situazione. Il fatto è che queste sensazioni queste questi pensieri alla fine ti stanno lì, sul collo, perdendo tempo a rimuginarci sopra.
La consapevolezza che è una perdita di tempo, rende peggiore il tutto. Ci sono tanti ‘dovrei’ che gridano vendetta.