Categoria: Positivo
Rallentare, respirare, riflettere
Sono tornata indietro nel tempo, qui sul blog.
Questa mia seconda casa è relativamente giovane.
Riesco a ricordare ancora tutto ciò che ha ispirato i post, o articoli
come questa piattaforma li chiama.
Mi sembra di aver perso lucidità, rispetto agli albori.
Forse è un’impressione dettata dalla stanchezza
dalla consapevolezza della decadenza fisica
che ultimamente si sta facendo strada.
Una cosa che non riesco ad accettare.
Oggi ho avuto uno scontro verbale con una persona, al telefono.
Mi succede raramente, ma ho sentito di perdere il controllo
Però me ne sono accorta in tempo e l’ho liquidata
semplicemente dicendo che non intendevo portare avanti
la conversazione su quei toni.
Mi sono ricomposta e le ho perfino augurato buona giornata
poco prima di abbassare la cornetta.
Mi ha lasciato dentro un senso di fallimento
il pensiero di quanto sia facile sbattere contro dei muri.
E non importa quanto sei certa di essere nel giusto
L’altrui pensiero si puo’ scontrare col tuo
con tutto il suo bagaglio di emotività negativa.
Ancora una volta, rallentare, respirare
e riflettere, si mostrano le soluzioni migliori.
Sto bene da sola
Sono giunta a questa conclusione.
Non è una grande novità, dopotutto.
Un adattamento.
Dopo vari tentativi, molto diluiti nel tempo.
Dopo tante delusioni, tanti ‘scusa non ci avevo pensato’.
E qualche ‘ Non pensavo t’interessasse! Credevo ci andassi con….’.
Perché starci male?
Scrollo il disappunto e trovo qualcosa da fare.
Un po’ a caso.
E a fine giornata mi rendo conto che niente è andato come da pronostico.
Ma sì… sono stata bene anche da sola!
Non lo sapevo
Sempre alla ricerca di modi per evadere dallo stress quotidiano
delusa e insofferente verso la lettura di libri dei quali non riesco proprio ad appassionarmi
ho voluto cimentarmi nell’ascolto di cosiddetti ‘podcast’.
Essendo abbonata a Spotify, dal quale ho sempre ascoltato solo musica
sono andata in cerca di racconti narrati da ascoltare.
E così ho scoperto la serie ‘Gli ascoltabili’.
Ho voluto provare, tanto è tutto compreso nel prezzo.
Ho iniziato con una serie intitolata ‘La mia storia’. Episodi narrati da personaggi di fantasia, come galeotti, prostitute, giocatori d’azzardo, manager ecc…. che si raccontano. Ogni episodio dura circa mezz’ora. Posso sopportarlo, mi sono detta.
Finita la prima serie, con mio sommo dispiacere, ho ‘tentato’ con un’altra. “Demoni urbani”.
Una voce calda e forte, coinvolgente, ti prende e ti porta nel mondo malato del crimine efferato.
Storie vere, stavolta. Mostri che hanno insanguinato varie città italiane negli anni, a partire dai tempi di Giovanna d’Arco, fino ad arrivare al mostro di Firenze, il delitto di Avetrana e così via.
Mi sono scoperta famelica di nuove storie. Non vedo l’ora di salire in macchina o andare in bici o a piedi con in testa le mie inseparabili cuffie e inoltrarmi nel sottobosco fitto e oscuro del crimine urbano.
Con mia somma soddisfazione mi sono resa conto che mi coinvolge al punto da distaccarmi completamente dalla realtà più stressante di sempre.
Il naufragar mi è dolce in questo mare… di sangue!