Tutta la luce che non vediamo

Liberi da…….

Poter fermare quella sensazione.

Il momento immediatamente successivo

alla fine di un cruccio, un dolore.

Potersi sentire per sempre così.

Quel sollievo, quella leggerezza.

Il peso se n’è andato, la guerra è finita

il problema ha avuto una soluzione.

Libertà da…….

Un secondo dopo.

Ecco….questo mi auguro, e auguro

per l’anno nuovo, a chi passera di qui.

Potersi sentire per sempre in quel modo.

 

Clik   _________
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Una decisione importante

Il momento doveva arrivare, prima o poi.

Ed è arrivato.

Inizia il weekend e non ho voglia di pensarci troppo.

Del resto sono anni che vengo spinta in quella direzione.

Un paio di giorni in più non fanno differenza.

Imboccherò una strada che non so dove mi porterà.

Certo è che così come sono non posso andare avanti.

La cosa mi spaventa non poco

Anche perchè dovrò mantenere il segreto

con le persone che amo di più.

Proverò a fare qualcosa per me stessa

Per dare una svolta ad una vita

che ho trascinato alla meno peggio

per troppi anni.

Alea iacta est!

E se fosse così?

Ho avuto questo pensiero.
Stavo guidando e ho immaginato di salire
salire, salire e vedere il mio corpo, la mia auto
e la strada dall’alto.
Ho percepito il senso di leggerezza
come a galleggiare nell’aria.
Ho immaginato che potrebbe essere così, morire.
Ho pensato ai poveretti vittime di incidenti inspiegabili.
Dicono di loro “Ha perso il controllo dell’auto senza motivo apparente”.
E se invece si fosse semplicemente allontanato dal corpo, perdendo il contatto materiale col mezzo?
Ho pensato che sarebbe triste, ma anche bello, se non ci fosse di mezzo il dolore.
Il tuo corpo è ormai rotto e sanguinante.
Ma tu sei già altrove, senza più sofferenza né paura.
Per scoprirlo, però, non potremmo più raccontarlo.
E’ normale avere questi pensieri? Non lo so.
Ma io li ho avuti e qui li condivido

 

5 sensi (- la vista)

Oggi, in occasione delle giornate del FAI
ho vissuto un’esperienza inedita e interessante.
Nell’Orto botanico annesso alla casa di Leopardi, a Recanati
erano previste  visite guidate
per le quali i partecipanti venivano muniti di mascherine
ad occludere la vista.
Si doveva poi procedere in fila indiana a mo’ di trenino, con le mani appoggiate sulle spalle di chi precedeva.
La guida metteva in mano ai partecipanti
fiori, foglie e frutti
Invitando i presenti ad annusare, prima, e assaggiare, poi
sfidando a riconoscere di che pianta si trattasse.
E’ stato divertente ma anche illuminante.
E’ incredibile come gli stimoli visivi, cui siamo abituati,
penalizzino gli altri sensi come l’olfatto il tatto e il gusto delle cose.
Alcuni profumi mi hanno riportato indietro all’infanzia
e mi hanno scatenato dei ricordi vividi.
La mascherina che impediva la visione,
ha favorito anche una certa intimità tra i presenti.
Io stessa mi sono sentita di esprimere ad alta voce le percezioni che sperimentavo, indovinando talvolta l’odore o il sapore giusto.
Esperienza davvero esaltante quanto inaspettata.