Creato da Yaris167 il 19/10/2006

Counselling di Yaris

Relazione, crescita, sviluppo del potenziale più autentico

PERCHÈ YARIS?

Vi ricordate come la Toyota, definì la Yaris alla sua immissione sul mercato? Il piccolo genio.

Ora vi chiederete che centra tutto questo con te?
Si dia il caso che feci la mia prima entrata in chat, proprio il giorno che arrivò la mia macchina..una yaris nera...

Si dia il caso che, nella famosa fiaba di Aladino, la lampada, nel cui interno è racchiusa una potenza senza limiti, il Genio...appunto...è custodita nella caverna delle meraviglie...

Decisi che Yaris sarebbe stato il simbolo del mio viaggio nella rete, senza lontanamente presupporre, quanto realmente, questo viaggio mi avrebbe permesso proprio l'entrata nella caverna...

Ora , sempre la pubblicità recita: " il piccolo genio " è diventato adulto...ed io mi son detta: " perchè non trasmettere anche la mia adultità, integrando ciò che io sono e ciò che Yaris rappresenta?"
...fantasia e realtà si sono mescolate...
...ne è uscito il Blog...
...a voi i commenti...

RELAZIONE D'AIUTO

DAI SUONO ALLA TUA NOTA!!

Il Counselling è un intervento psicopedagogico di relazione d'aiuto, rivolta alle persone che hanno bisogno di orientamento e presa di coscienza per focalizzare e comprendere i loro problemi, compiere scelte, cambiare le situazioni problematiche della loro vita.

Se ti trovi in momento particolare della tua vita e sei confuso;

Se cerchi lavoro e hai bisogno di orientamento;

Se senti che la tua capacità comunicativa è inadeguata e sta mettendo a rischio le tue relazioni, il tuo rapporto di coppia;

Se hai bisogno di organizzare e progettare un'attività che ponga in risalto le tue capacità e competenze;

Il Counsellor è la figura professionale in grado di facilitare il processo e di accompagnarti a focalizzare il problema, individuando con Te le soluzioni a Te più confacenti e idonee, per uscirne.

Il Counselling, infatti, non è una psicoterapia e non comporta necessariamente una ristrutturazione della personalità pur facendo emergere i Tuoi bisogni; è importante, infatti, sottolineare che i colloqui e/o gli interventi, hanno durata limitata, per un tempo definito insieme al Cliente secondo un contratto stabilito nella prima fase, quella del colloquio.

L'intervento di Counselling può essere definito come la possibilità di offrirTi un orientamento o un sostegno favorendo il Tuo sviluppo e l'utilizzazione delle Tue potenzialità.

Possono essere richieste consulenze per:

Counselling individuale, di coppia o di gruppo;
Analisi motivazionale per l'orientamento al lavoro
Progettazione e attuazione percorsi formativi individuali e/ o di gruppo.

Per consulenze private ed eventuali accordi telefonici, scrivere a:

yaris167@hotmail.com

Il colloquio preliminare è completamente gratuito.

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Fotografare la realtà: di Chi è il problema?

Post n°1047 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Yaris167

Tag: Counselling, Gordon, Relazioni

Ragazzo/ragazza:

“Sono proprio stufo di andare a scuola tutti i giorni, odio i compiti, le lezioni, e la professoressa!”

Risposte:

a. “Tanto sai che devi andare.”

b. “Non imparerai mai niente con questo atteggiamento negativo.”

c. “Ti sembra proprio che la scuola non ti piaccia per niente, sei stanca di andarci.”

Ragazzo/ragazza:

Non è che non mi piaccia per niente, ma c’è la professoressa Rossella che è veramente odiosa… Tutti i giorni ci dice come ci dovremmo comportare e si mette a elencare tutte le cose che dovremmo fare per essere responsabili.

di chi è il problema??

Nel bagno da cui è appena uscito Nicola,

15 anni, c’è odore di sigaretta. Ed in casa

non fuma nessuno. Nicola soffre d’asma.

di chi è il problema??

Una coppia

Ada: «Mi sento sempre trascurata, non riesco a capire mai quanto mi ama...».

Gianni: «Ma come, se anche ieri ti ho ripetuto che ti amo almeno dieci volte».

Ada: «Sì, ma tu lo dici tanto per dire, non hai mai attenzioni per me, non fai mai gesti d'amore...».

Gianni: «Non è vero, ieri sono venuto con te, anche dal dottore».

Ada: «Sì! Sai che sforzo, non hai mai un pensiero romantico per me, nemmeno per le ricorrenze, mai un fiore, mai una cena speciale...».

di chi è il problema??

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Commenti al Post:

Fotografare la realtà: di Chi è il problema?

monellaccio19 il 22/10/14 alle 12:15 via WEB

Allora, esaminiamo il primo caso: se la prof Rossella, è odiata anche da uno solo dei suoi alunni, sarà bene che cominci a porsi delle domande sul suo comportamento e sul suo atteggimento. Se, dopo una onesta e leale analisi introspettiva, la prof non rielva nulla di cui rimproverarsi, allora l'attenzione si sposterà unicamente sul personaggio accusatore: le sue fisime, le sue posizioni intransigenti, la sua cattiva predisposione, sono evidente frutto di una pisiche "sotto attacco" e urge aiutare la "vittima" per consentirgli un più sereno e costruttivo rapporto con se stesso e di riflesso, con gli altri. Insomma, un soggetto su cui impegnarsi per aiutarlo a continuare con meno acredine e con più fiducia gli studi. Per il secondo caso, mi coinvolgerò perchè io e il mio 51% viviamo la stessa esperienza citata. Non siamo stati mai, in quasi cinquantanni di unione, persone da sdolcinate moine e atteggiamenti intimi troppo coccolosi da sembrare finti e forzati. Se l'affetto e il sentimento si dovessero dimostrare in tal guisa, saremmo separati da lunghissima pezza!!!! Ci sono tanti altri modi per dimostrare attaccamneto, stima e rispetto, non parlo di sentimenti e di amore perchè quelli sono scontati, e la sintonia è perfetta proprio quando i due vanno a memoria. Il che non significa abitudine lisa e consunta, ma un rinnvarsi continuo basato sullo stesso canovaccio. Siamo fortunati? Forse, ma se è mera foruna, l'abbiamo costruita noi. Buondì Prof, è sempre un piacere discettare con te.

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Yaris167 il 22/10/14 alle 23:44 via WEB

Il primo, caro Carlo e' certamente un caso più frequente di quanto si pensi e anche quando il problema sembra così esplicito, le motivazioni possono essere altre. A volte il detto stesso viene utilizzato per spostare l'attenzione da ciò che, lo studente in questo caso, non vuole mostrare. E per questo motivo più delle parole sono importanti i comportamenti, le riluttanze, perché possono costituire uno spiraglio per un ascolto più profondo.. Quante volte si dice " ti registrerei.." Perché l'altro sembra non rendersi conto di ciò che ha appena detto.. Perché forse le intenzioni possono essere altre o forse, cosa ancora più frequente non si rende conto della distonia tra i propri comportamenti e il proprio dire...

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Yaris167 il 22/10/14 alle 23:55 via WEB

Nel secondo caso, quello di Nicola, il problema si pone coinvolgendo i genitori sulla preoccupazione per il figlio. Il comportamento del figlio risulta inacettabile per la preoccupazione che suscita e , conseguentemente, il problema e' del genitore che dovrà calibrare il proprio ascolto e attenzione per far emergere quel bisogno nascosto ( il desiderio di sentirsi normale?)

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Yaris167 il 23/10/14 alle 00:06 via WEB

Il terzo caso, lo hai chiaramente definito coinvolgendoti e parlando di te e del tuo 51%. La relazione si costruisce nel tempo, sull'autenticità piuttosto che sulla forma... Senza dimenticare che "si apprende per esperienza e non per imitazione". Il piacere è' tutto mio Carlo. Nel confronto si cresce e si fa " esperienza del vero". Vista l'ora .. Sogni d'oro!! :-))

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elisa.r79 il 22/10/14 alle 20:29 via WEB

Ciao Rossella, nel primo caso contrariamente a quel che pensa l'alunno, io sarei stata lieta di averti avuta come Prof. :); nel secondo caso, mi vien da pensare a quanto sia facile a volte attuare comportamenti autolesionistici...chissà forse gli torna alla mente quel modo di dire che dice: "tanto prima o poi si muore cmq"; per il terzo caso, mi viene da pensare che forse Ada soffre di poca autostima, dunque la sua insicurezza personale viene proiettata sul marito che secondo lei non l'apprezza come un tempo... Buona serata. Un abbraccio ;)

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Yaris167 il 23/10/14 alle 00:22 via WEB

Elisa cara, parto per ovvi motivi :-) dal secondo caso perché evidenzi un aspetto significativo: i comportamenti autolesionistici dei quali per quanto possa sembrare impossibile, il più delle volte non si ha " consapevolezza". Tanto forte e' il disagio vissuto che finisce col diventare una provocazione, spesso intenzionale, per attirare l'attenzione ed esternando per contro una forza che si sente di non possedere..

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Yaris167 il 23/10/14 alle 00:40 via WEB

Del terzo caso cogli " l'insicurezza" e la ricerca di comportamenti di rinforzo che rassicurino. Comportamenti/ meccanismi frequenti che possono inficiare anche le relazioni più solide, più del proiettare se stessi sull'altro, serpeggiando malessere nella coppia...una precisazione: i comportamenti sono un aspetto della realtà; come li " vediamo" il valore aggiunto della nostra percezione che non è detto corrisponda alla realtà... Un abbraccio carissima :-)

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danielina07 il 23/10/14 alle 10:23 via WEB

Buona giornata blog molto bello fa riflettere ciao - daniela

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Yaris167 il 23/10/14 alle 11:20 via WEB

Grata per il tuo apprezzamento.. Buona giornata, mia cara Rossella

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