Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d'oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!
(Johann Wofgang Goethe)
Con una calma d’un unico colore.
La musica del cielo sopra la rena
Risuona in ogni granello che s’affretta
A coprire i castelli e i monti dorati
Della grave, allegra, terra in riva al mare.
Fasciati da un nastro sovrano, sdraiati,
Guardando il giallo, facciamo voti che il vento
Spazzi gli strati della spiaggia e affoghi
La roccia rossa; ma i voti sono sterili, né noi
Possiamo opporci alla venuta della roccia,
E dunque giaci guardando il giallo, o sangue
Del mio cuore, finché la stagione dorata
Non vada in pezzi come un cuore e un colle.
(Dylan Thomas)
I Pini, i pini d'ogni parte
mi serrano. Agrio affonda nella massa
degli aghi, come nella sabbia, fino
ai garetti. Ove sei, Glauco? Mi vedi?
Ho le gambe che sanguinano. Folli
fummo entrando nel bosco ignudi come
nel mare. I rovi, le schegge, le scaglie
feriscono, e i ginepri aspri. Non sanguini
anche tu? Oh profumo! Sale a un tratto
come una vampa. Il vino dell'Estate!
N'ho bevuto una piena coppa, e un'altra
ne bevo, e un'altra anche più calda, e un'altra
bollente che mi brucia il cuore e fino
alla gola mi sazia, fino agli occhi.
O Glauco, Glauco, il vino dell'Estate
misto di oro di rèsina e di miele!
(Gabriele D'Annunzio)
Vi regalo qualche goccia di sole, qualche granello di sabbia, qualche immagine della mia estate (personaggi e interpreti: alcuni dei miei figli, alcuni dei miei poeti, alcuni dei miei luoghi...)