Abbandonare Tara

probabilmente dietro c'è una gran paura di sbagliare quindi una grande mancanza di autostima, una enorme paura non risolta che porta a ripetere sempre gli stessi errori e a non fare......e la vita passa.

Certo. Difficile capire come si instaura la mancanza di autostima, come le stesse situazioni giocano in modo diverso su due persone vicine fra loro e portatori della stessa storia.

Il destino di un uomo non era il suo carattere? Stavo vedendo un vecchio film di tornatore ieri "il camorrista" e notavo che il boss era colui che al di lè di tutto era quello che avevo più coraggio alla fine, oltre ad altre doti ovviamente. Carattere, coraggio non so se siano sinonimi, certo qualcosa in comune ce l'hanno. Se il coraggio non ce l'hai non te lo puoi dare, anche questa chi la scrisse? Va beh sto andando OT, ma il succo era che credo serva solo un po' di empatia, perché forse parte della nostra vita è già scritta nel nostro dna.

Diciamo che anche paure, traumi e difficoltà di resilienza possono essere più o meno gravosi e inabilitanti. A seconda del DNA. Ma di fronte a condizioni simili, anche fra fratelli (cioè stesso DNA e stesse condizioni socio-familiari) può essere molto diversa la capacità di rialzarsi

Un po' dipende dal carattere e dal temperamento delle persone. Molto, secondo la mia esperienza personale, dai condizionamenti familiari e... non dico altro va.... Cra cra

Molto, molto, sì. E per la mia generazione contava ancora moltissimo quello che famiglia e società si aspettavano da una donna. In particolare siamo stati gravati dal peso di dover raggiungere tutto, successo familiare e successo familiare. A quale prezzo, poi, nessuno probabilmente se ne rendeva conto.

Condivido il pensiero di Francy,l'ambiente e la famiglia,le esperienze infantili hanno un notevole peso sulla formazione del carattere e l'autostima.

eppure esistono anche fratelli diametralmente opposti proprio in questa sfera

Vero ma non crescono esattamente allo stesso modo, il primogenito può essere completamente diverso da un secondo genito, è il caso dei miei. Non sono uguali e pur avendo gli stessi genitori e cresciuti nello stesso ambiente hanno avuto esperienze differenti fin da piccoli, un temperamento diverso, cresciuti in anni diversi e con genitori che hanno cercato di "aggiustare" il tiro, cercando di non ripetere gli errori ecc...con più maturità rispetto al primo.

" Ethos estì daimon antropou" certamente , ma non credo valga in questo caso. Il DNA non possiede la lotta , la volontà, il cadere e il risollevarsi. Lo stesso termine " fortificarsi" presuppone una lotta continua, uno sforzo continuo giorno dopo giorno, in non cedere, il vincere la pigrizia , ecc... L'essere geni è nel DNA ma non il diventarlo nella realtà. L'essere Leopardi è nel DNA ma poi ci vuole lo studio matto e disperatissimo. Tutto si conquista a fatica!! e a prezzi di enormi sacrifici!! Chi non raggiunge poissa avere almeno la consolazione di aver tentato con tutte le forze!!

Per una volta, caro TT, la penso come te.:)

" Le rose che non colsi". Mah!! che non si è voluto o saputo cogliere!! ci sarà stata pure na ragione! La conosco quella poesia, ma è un piangersi addosso!! mi fa sorridere!! O forse era destino??tt

È una bella poesia e Gozzano porta con sé tutto il fascino del pensare al passato come se fosse un presente ancora possibile e parallelo. Però, certo, spesso le rose non colte non è che se ne sono andate da sole: è stata una nostra scelta o non-scelta lasciarle ad appassire in giardino

Certamente la mancanza di "energia" , in tutti i sensi possibili, da quello metabolico a tutti gli altri , possono bloccare e paralizzare parecchio .Duro lavoro già, concordo ma senza energia ed elan vital nulla è possibile .Buonanotte Ce.

ho scritto malissimo e me ne scuso , non posso più correggere, spero che il senso almeno si comprenda

Tranquilla: io di solito, per esempio, mi faccio rovinare tutto dal correttore automatico. Figurati che in una mail di pochi giorni fa la parola "glad" (in inglese "Felice") mi è diventata "gladiator"!

Quante possibili qualità sprecate nel lasciarsi vivere o nella mancanza di coraggio!

Mancanza di coraggio, di stima e di autostima, mancanza di determinazione, condizionamenti familiari e ambientali (soprattutto per quanto riguarda gli aspetti economici, che contano, altro che), tutto concorre.
Il problema sono gli alibi. I finti alibi voglio dire. Quelli che "ormai non è più tempo", quelli che "non mi son state date le possibilità", quelli che "la sfortuna mia", quelli che "la fortuna altrui", quelli che "beata te", quelli che "non è colpa mia". Quando in fondo sarebbe bastato volere un po' di più.

e spesso sono proprio quelli che si sono lasciati andare ad addurre il maggior numero di alibi

dite che è solo mancanza di ambizione? beh allora sono colpevole :D pero' vi assicuro che gia trovare un lavoro non sottopagato è difficile, figuriamoci far carriera in una cosa che ti appassiona :)

ma non dico affatto (né nessuno dice) questo: diciamo che spesso si usa il rimpianto, l'invocare il destino, la rassegnazione, come scusa per un non essersi impegnati.

Amo l'intensa "leggerezza" di Gozzano. Ci sono volte che è la ragione ha convincerti che è meglio non cogliere le rose. Ti accorgi poi del ragionamento viziato, ma le stagioni si sa passano...

scusa gli errori/orrori, ma complice l'ora sarei da rimandare :( Troverò un cartello: Ospite non gradita! :)

Gozzano è un grande e mi dispiace averlo svilito così, estrapolando un suo verso per aprire una picocla polemica.:)

non penso tu l'abbia svilito. Tutt'altro!! Rimane un grande e sensibile poeta ( non ho la cultura sufficiente per giudicarlo); solo che quando si vanno a toccare certe "corde" nascono spontaneamente dei moti difensivi, orgogliosi, non mi viene il termine, ... si tendono a giustificare piccole sconfitte, ecc...!! Certe " corde son terribili!!!

diciamo che in questo momento i suoi versi significavano questo, per me. Magari un giorno, invece, mi troverò a camminare sul terreno del rimpianto e seguirò più alla lettera lo spirito di Gozzano

vorrei fare tanto quella battuta che in quattro parole riassume tutta la poesia, ma è volgare e mi esimo!! :)) Ciao, amica cara.

Grande Gozzano! Non era lui il piccolo fanciullo che piangeva? ha dato voce agli incerti, ai timorosi, forse pusillanimi, forse sovraccaricati dall'educazione al dover fare, che porta all'insicurezza cronica... Anche io non ne ho colte e poi, quando me ne sono accorto, ho cercato di tornare indietro, ma ormai i giochi erano fatti e stavano tirando giù le saracinesche (Buzzati)... Qualcuna ne ho colta, ma troppo poche... Grazie dello stimolo alla riflessione e buonissima serata!

spesso i testi si possono leggere a più livelli; anche nella nostra stessa vita, una stessa (amatissima) poesia può parlarci con un linguaggio diverso, a seconda del momento che viviamo

Ho colto tante rose, ma tante, quelle che più mi avrebbero resa felice e appagata, le ho lasciate. Pensavo che i boccioli mi avrebbero poi compensata della scelta. Di bello, da parte mia, è che raramente do la colpa ad altri. Me la prendo tutta, consapevole che noi diamo il nostro destino.

sì, tu hai questa lucidità di giudizio su te stessa (caso mai ti si può accusare di essere un filino impietosa, non certo condiscendente:))

Ohi ohi ohi... :( Di questo si parlava proprio in questi giorni a casa con i miei figli... Ebbene sì! Sono una di quelle persone che ha 'rinunciato' a fare cose, che avrebbe potuto portare avanti brillantemente, per 'paura' di mettersi in gioco non perché insicura del proprio valore... ma per una sorta di 'ansia' che, dopo il matrimonio, mi ha sempre bloccata... Forse molto è dovuto anche al rapporto coniugale: sapere che il marito non è che fosse entusiasta di un 'cambiamento' dei ritmi della famiglia mi ha sempre fatto fare un passo indietro. E pensare che da ragazza ho fatto di tutto... di più. E non avevo paura di nulla. Amavo le sfide e se entravo in gioco lo facevo con il proponimento di ottenere ottimi risultati. Negli ultimi anni ho fatto esperienze di PR... Amministratore condominiale... Sono tornata dietro i banchi di scuola e mi sono cimentata, con ottimi risultati, anche nella recitazione nel laboratorio teatrale della scuola. Lavoro teatrale rappresentato nel teatro 'buono' della mia cittadina... Insomma... Qualche soddisfazione me la sono cavata ma quella di cui si parlava con i ragazzi è quella che più rimpiango poiché declinai l'invito dell'editore di un quotidiano locale che oggi copre quasi tutta la regione e che voleva scrivessi articoli per il giornale e che intervistassi i personaggi più in vista del comprensorio... E sì! Posso dire che, col senno di poi, mi mangio le mani... Certo... Finché c'è vita c'è speranza... Ma il ferro va battuto quand'è caldo! :( Mai rinunciare! Meglio aver rimorsi che rimpianti... Fanno male entrambe... Per i rimorsi ci si può scusare e pentire. Ma i rimpianti proprio non scendono giù... Son rospi troppo grossi... :( Serena continuazione di notte e buon giovedì... :) Un abbraccio... Rosa

sai, affrontare anche la riconsiderazione del passato con una piena consapevolezza che le scelte fatte all'epoca, in una situazione simile le avresti rifatte, identiche, forse aiuta a non avere veri e propri rimpianti, di quelli che avvelenano.
Poi, è chiaro, tutti abbiamo fantasie su quello che poteva essere e non è stato. Ma finché rimane un "esercizio di stile", ben venga. Fa passare i lunghi pomeriggi di inverno.:)

'Il passato è passato'... Quel che si è o non si è fatto fa parte di un'altra epoca della propria vita... Compiangersi troppo, alla fine, non farebbe che rovinare quel che di bello la vita potrebbe ancora 'regalare'. E magari si potrebbe riuscire a cogliere ancora quelle famose 'rose'... Forse non saranno dello stesso colore, forse non avranno lo stesso profumo... ma sempre rose sarebbero.... Buona giornata mia cara signora... Bello chiacchierare con te... anche se, per tanti motivi, capita saltuariamente... Un abbraccio... :) Rosa

le rose che non cogliemmo...ringraziano

In quell'occasione, in quel tempo, in quell'essere noi in un certo modo... non avremmo potuto fare o scegliere diversamente. Poi si cambia, il tempo passa, si guarda con un'altra prospettiva... ecco allora i rimpianti... Almeno, questa è la mia filosofia, con cui cerco di sopravvivere e di tirare avanti. (Certo i condizionamenti che noi FEMMINE di una certa età abbiamo avuto sono stati macigni contro cui scontrarsi!)