FAJR

il grande sponsor dell'avvenire (coloro che lo compongono) non teme le scritture, si sente il mangiafuoco della situazione e ritiene che esse siano solo lo strumento del mantenimento della sua posizione

Riguardo alla moderazione della "gente comune", la ragione è un'altra. Una parte di coloro che esprimono opinioni "deboli" nel merito non le penserebbe realmente, ma ha come paura di affrontare un'analisi realistica, perché non sa che cosa fare. Una buona parte della "gente comune" è presa dentro una serie di ingranaggi dai quali non sa come, o non può districarsi. E rendersi conto per poi conseguentemente fare qualcosa, significa dover accedere a riserve energetiche (proprie personali) che non sono disponibili. È insomma un modo per non sentirsi spaventosamente impotenti. Perché da una parte quest'impotenza riguarda la solidarietà contro il preso di mira di turno, ma dall'altra, una volta che si sia resa evidente, è l'evidente impotenza verso qualsiasi iniziativa a questi gli venga la bizza di rivolgerti contro. Meglio immaginarsi alleati di uno chiaramente, e troppo, più forte.

Cioè: non alleati, ma "non in contrasto".

Non contrastare l'ingiustizia significa essere complice della bestia. Più che le urla del potente è il silenzio degli ignavi a produrre la morte dell'umanità e il dolore dei singoli. Tutto è posto sotto i nostri occhi... sempre. Ma la mente - perlopiù - non ama compromettersi col cuore.

Condivido solo in parte il presupposto per la parola "ignavi". Preferisco porre un po' di più tutti sullo stesso piano.

scantinato... :o)

Facciamo cantina, allora, dove l'ignavia è sconfitta in partenza.

un requiem...