Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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immagineVergine (23 agosto - 22 settembre)


"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

Blo(g)cco Note

Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi di Febbraio 2006

 

Post n°137 pubblicato il 18 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Volevo prendermi un po' di tempo per riflettere, ma il mondo e le notizie viaggiano troppo veloci, perfino quassù ai confini dell'impero, così mi tocca di indignarmi ancora.

Stavo preparando le patate al forno quando è iniziato il TG3.
Ho lasciato scorrere nel mio cervello le storie di Calderoli e dei morti in Libia, dei morti nelle Filippine, dei Prodi e dei Cicchitto, tagliuzzando e pensando se la salsiccia fosse meglio fritta in padella o cotta al forno pure lei, quando all'improvviso ho sentito, visto e imparato.
Ho imparato che negli Stati Uniti d'America esistono dei centri di rieducazione per minori.
Ho imparato che in questi centri ci si può finire per sentenza di un giudice, per richiesta dei genitori, o per scelta volontaria. Mi sono chiesta perchè mai un genitore dovrebbe mandare un figlio in un posto così o, peggio ancora, perchè uno chieda di andarci volontariamente, ma sono americani e non mi metto a ragionarci troppo.
Poi ho sentito che un ragazzo di 16 anni è stato inviato in uno di questi centri da un giudice, perchè accusato del furto del fuoristrada della nonna (ai miei tempi due schiaffoni e una settimana senza tv).
Infine ho visto. Non lo descrivo, non lo so fare.
Le telecamere del "centro di rieducazione" hanno ripreso un omicidio a forza di botte di un ragazzino di 16 anni che aveva rubato l'auto alla nonna. Lo hanno ucciso i poliziotti, mentre altri ragazzini correvano in tondo in un cortile, così come si vede fare nei film americani: reclute che corrono e sergenti che sbraitano.

E allora...

Il Re è nudo gente!

Smettiamola di chiamarla Democrazia. C'è un equivoco.
Democrazia non è libertà di ammazzare chiunque in ogni luogo, non è che chi ha una divisa è più forte, non è che lo Stato massacra il Popolo in nome della proprietà privata della prima nonna che si incazza.
Per amor del cielo, smettiamo di indicare quel paese come esempio di Democrazia e cominciamo la costruzione di un nuovo, civile e pacifico Occidente.
Magari iniziando da questa vecchia Europa, che l'abominio l'ha visto da vicino e non può ora far finta di non riconoscerlo.

(Foto: Fernando Botero - Abu Ghraib 43)

 

 
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Post n°136 pubblicato il 18 Febbraio 2006 da betulla64
 

Copio e incolllo da ossimora

DISSENSI OPERATI IN AZIONI

Un'iniziativa comune
Invia questa mail a
ufficio.stampa@giustizia.it

"Da cittadino italiano vorrei esprimere il mio dissenso contro la sentenza della cassazione che in data odierna ha stabilito la minor gravità della violenza su una donna minorenne che ha già avuto rapporti sessuali, assumendo che "è lecito ritenere" che siano più lievi i danni che la violenza sessuale provoca in chi ha già avuto rapporti, con altri uomini, rispetto a chi non ne avuti affatto.
Protesto e chiedo che venga revocata la sentenza.

nome e cognome"



QUESTA INIZIATIVA E' DI TUTTE, TUTTI. AIUTATECI A DIFFONDERE LA NOTIZIA E CERCHIAMO DI ESSERE UNITI E TANTI SENZA COLORE. UN'UNICA BANDIERA. QUELLA DELL'UOMO LIBERO. QUESTE SONO BATTAGLIE PER LA DIFESA DEI VALORI UMANI.

Un ringraziamento a ossimora. Ora torno a riflettere.

 
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Post n°135 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da betulla64
Foto di betulla64


Chiuso per riflessione

 
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Post n°134 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

...eravamo a San Miguel de Tucumàn, nel Nord-Ovest Argentino, dove già si intravede il profilo della Cordigliera delle Ande, avevamo visitato il Cabildo e ci apprestavamo a fare shopping. Entrammo in un negozio di souvenir dove ci accolse una signora ingioiellata, evidentemente molto agiata, capelli tinti e tailleur molto europeo. Sorridendo ci disse che potevamo guardare il negozio con calma, che avremmo trovato sicuramente cose carine. In effetti gli scaffali straripavano di oggetti di fattura india: flauti di pan, queñas, charagos, ponchos, mate y bombillas.... tutto l'armamentario per far bella figura al ritorno in Italia strappando tanti begli "oooooh". Ricordo bene il cambio di tono nella voce della "Señora". Di colpo gelido. Mi voltai e vidi un vecchio Indio con un sacco sulle spalle. Era un sacco di yuta, grande quasi quanto lui. L'uomo aveva il viso rugoso, il naso adunco e gli occhi nerissimi. Indossava pantaloni molto lisi e un poncho marrone di lana. Il cappello stava sghembo sulla testa, con la falda appoggiata sul sacco. Mormorò una serie di parole che non compresi e appoggiò il sacco. La donna guardò appena il contenuto e sibilò "mil pesos!" Il vecchio divenne supplicante, cercò di insistere, ma la donna gli disse che se non andava bene poteva pure andarsene. Il vecchio ci guardò con uno sguardo che non era odio, non era niente. Era la sconfitta che mi guardava. Lui uscì con i mil pesos e la señora tornò ad essere quella che era prima: una stronzissima donna ricca in una terra non sua. Uscii senza acquistare nulla. Passando guardai nel sacco. C'erano tanti oggetti, fatti a mano, belli. Sicuramente molti giorni di lavoro per una famiglia.

Vidi una tabaccheria e entrai.

- Imparciales, por favor

- Mil pesos señorita

Presi il pacchetto di sigarette e uscii.

 
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I have a dream

Post n°133 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64


"E se il nemico non è piccolo neppure la nostra forza è disprezzabile, poiché i popoli non sono isolati. Come afferma la Seconda Dichiarazione dell'Avana: "Nessun popolo dell'America latina è debole, perché fa parte di una famiglia di duecento milioni di fratelli che soffrono le stesse miserie, sono animati dagli stessi sentimenti, hanno lo stesso nemico, aspirano tutti ad uno stesso destino migliore e godono della solidarietà di tutti gli uomini e le donne del mondo."

"Questa epopea che sta davanti a noi la scriveranno le masse affamate degli indios, dei contadini senza terra, degli operai sfruttati; la scriveranno le masse progressiste, gli intellettuali onesti e brillanti che sono così abbondanti nelle nostre sofferenti terre d'America latina. Lotta di masse e di idee, epopea che sarà portata avanti dai nostri popoli maltrattati e disprezzati dall'imperialismo, i nostri popoli sconosciuti fino ad oggi, che già cominciano a non farlo più dormire. Ci considerava come un gregge impotente e sottomesso e già comincia ad aver timore di questo gregge, gregge gigante di duecento milioni di latinoamericani nei quali il capitalismo monopolistico yankee vede già i suoi affossatori."

"L'ora della sua rivincita, l'ora che essa stessa si è scelta, viene indicata con precisione da un estremo all'altro del continente. Ora questa massa anonima, questa America di colore, scura, taciturna, che canta in tutto il continente con la stessa tristezza e disinganno; ora questa massa è quella che comincia ad entrare definitivamente nella sua storia, comincia a scriverla col suo sangue, comincia a soffrirla e a morire; perché ora per le campagne e per i monti d'America, per le balze delle sue terre, per i suoi piani e le sue foreste, fra la solitudine o il traffico delle città, lungo le coste dei grandi oceani e le rive dei fiumi comincia a scuotersi questo mondo ricco di cuori ardenti, pieni di desiderio di morire per 'quello che è suo,' di conquistare i suoi diritti irrisi per quasi cinquecento anni da questo o da quello. Ora sì la storia dovrà prendere in considerazione i poveri d'America, gli sfruttati e i vilipesi, che hanno deciso di cominciare a scrivere essi stessi, per sempre, la propria storia. Già si vedono, un giorno dopo l'altro, per le strade, a piedi, in marce senza fine di centinaia di chilometri, per arrivare fino agli 'olimpi' dei governanti e riconquistare i loro diritti. Già si vedono, armati di pietre, di bastoni, di machete, dovunque, ogni giorno, occupare le terre, immergere le mani nelle terre che gli appartengono e difenderle con la loro vita; si vedono con i loro cartelli, le loro bandiere, le loro parole d'ordine, fatte correre al vento, per le montagne e lungo le pianure. E quest'onda di commosso rancore, di giustizia reclamati, di diritto calpestato, che comincia a levarsi fra le terre dell'America latina, quest'onda ormai non si fermerà. Essa andrà crescendo col passar dei giorni; perché formata dai più; dalle maggioranze sotto tutti gli aspetti, coloro che accumulano con il loro lavoro le ricchezze, creano i valori, fanno andare le ruote della storia e che ora si svegliano dal lungo sonno di abbrutimento al quale li hanno sottomessi."


Questo diceva Ernesto Guevara l'11 Dicembre 1964 nel suo discorso alle Nazioni Unite.
Avevo 3 mesi. Sono quindi passati più di 41 anni, e non una parola di quelle da lui pronunciate si può dire datata.
Qualcuno si chiede che senso abbiano le bandiere e le magliette rappresentanti il Che. Ecco cosa significano: la lotta è la stessa, il nemico è lo stesso, la speranza è la stessa.


(Foto: Alberto Korda)

 
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Post n°132 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Preso da quotidiana_mente che lo ha preso da alex
 
Un po' di sana pubblicità alla libertà!


 
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Post n°131 pubblicato il 16 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Ho visto due occhi assetati guardarmi, stasera.

Stavo imboccando una forchettata di fegato alla veneziana e sorseggiavo un Sangiovese Merlot.
Due occhi fissi nei miei, occhi di bimbo somalo di non più di tre anni, che è fortunato se ingolla due bicchieri di acqua al giorno.
Chiedo perdono Dio, della mia viltà alla vita.
Perdono per il mio lamento continuo sull'ingiustizia presunta dei miei mali.

Ti prego Dio, una goccia d'acqua a quel piccolo, una sola.
Ti prego.


 
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Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 16 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Basedow, dap
Foto di betulla64

Non vi lascio sulle spine. Dopo sei anni di terapie e dopo che per sto cavolo di tiroide ho perso un lavoro che avevo riconquistato con lacrime e sangue, l'ecografia consiglia un bell'intervento risolutivo. In parole povere mi vogliono tagliare la gola. E io sono terrorizzata, non tanto per il taglio, ma perchè dovrò restare alcuni giorni ricoverata, da sola in un ospedale. Stamattina, seduta nella sala d'attesa sentendo il panico riempirmi i muscoli di scosse elettriche e lo stomaco chiudersi come a voler vomitare il mondo, ho immaginato di essere lì non per un esame, ma per il ricovero e......
A fine mese ho la visita con l'endocrinologo e sapranno dirmi.

à da passà a nuttata....


(Foto: ecografia della tiroide - così bellina e così bastarda)

 
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Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 16 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Sono di corsa, sto uscendo per andare a fare un'ecotiroideo e chissà che altro.....
Vi chiedo un favore e so che un poco mi volete bene, quindi cercherete di farmi questo regalo.
Vi supplico!!!

GLI si usa al maschile
LE si usa al femminile


Non sopporto più di leggere "mia moglie ha cucinato la polenta e io GLI ho detto che non mi piace"

Grazie! Siete dei veri amici!

 
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Post n°128 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

L'ho già scritto da qualche parte, di quando non facevo altro che sorridere e dare ragione a tutti.
Poi il meccanismo si inceppò, o meglio, mi accorsi che era un meccanismo fallato, così cercai di aggiustarlo e in questo iniziai a ragionare, comprendendo come fosse il caso di ridere quando mi si faceva ridere e di dare ragione quando il mio ragionamento e non il desiderio di compiacere, mi suggeriva di dare ragione.
Tutto questo non è successo senza lasciare traccia, anzi: sono diventata un'orsa, difficile da avvicinare, ancor più difficile da addomesticare.
Sono orgogliosa, testarda e permalosa e spesso dò più importanza al pensiero che alle persone, e nel pensiero mi perdo.
Qui sono perchè è un mondo possibile. Non per apparire o compiacere. Qui sto perchè non ho altro luogo.
Vi prego di perdonare se il carattere uniti alla cattività mi portano a volte a risposte poco educate.
Cercherò di pensare di più prima di muovere le falangi. Non garantisco che le meningi siano altrettanto
governabili.

(Foto: betulla64)

 
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Il bagaglio dell'esilio

Post n°127 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

Premessa: Grazie a elnaza per avermi dato il coraggio di tediarvi con questa traduzione :) Innanzitutto una spiegazione: Il Poeta gioca con le parole altrernando maschile e femminile, cosa che non si può rendere in italiano. Le parole intraducibili sono messe tra virgolette... Questi versi sono stati scritti da Patricio Manns, Poeta chileno e cantati da lui e dagli Inti-Illimani (vale la pena ascoltarne la versione accompagnata dal Coro del Collegio di Viña del mar) e parla di esilio e di esilianti. E' quindi un canto "politico" (io lo giudico "umano"), ma io ho sempre letto questo esilio e questa lotta contro l'esiliante, come qualcosa di mio: il mio esilio dal mondo e il bagaglio che mi porto appresso.

Tu mi chiedi com'era
quell'assedio che ho subito
ficchi il naso nella mia testa,
nel mio pensare, nel mio qualcosa
e allora ti lascio credere
di aver abbandonato il mio paese
di essere fuggito
rompendo la cruda soglia come un puma spaventato

Però io ti assicuro che non mi hanno tolto niente
visto che da questa terra
non mi potranno allontanare

Infatti, come potranno cancellare
il mio vulcano con la sua "vulcana"
deviare dalla mia anima
l'imboccatura del fiume con la sua foce
scalfire dal mio paesaggio
l'albero con la sua alberatura
uccidere nelle mie tempie
il rude pidocchio con la sua "pidocchia"
Bruciare con un rogo consueto
il mio libro e la sua livrea
unire la daga con il mio dolore e la sua pena
fare affondare nel temporale
la mia barca col suo fusto
far scappare in ritiratail mio scongiuro
con la loro congiura
far vibrare la corda del mio solfeggio
con la sua solfeggiata

Tu mi chiedi come era l'assedio che ho subito
ti metti a spiare nella stazione della mia memoria
ebbene, ammetto che alla fine
hanno vinto la battaglia
ma che ancora non si conosce il risultato della guerra

Però confesso che non ho smarrito
nemmeno un granello di polline
dato che da questa terra
non mi potranno allontanare

Infatti come potranno
snervare il mio caso con la sua casa
assottigliare il sacco con il loro saccheggio
far tacere il mio canto universale di grillo
con i loro grilletti
svuotare di contenuto il mio araucano e la sua araucania

Scavare con funebre piacere
il mio loculo con la loro tomba
frenare la turbolenza delle mie gesta
con il loro gesto
l'impatto di coloro che mi attendono
con la loro attesa ostinata
Il bagaglio dell'esilio è la mia valigia di fumo

Dato che da questa terra
non mi potranno allontanare

 
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El equipaje del destierro

Post n°126 pubblicato il 14 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Tú me preguntas como fue el
acoso aquel que obtuve
Metes la lengua en mi cabeza,
en mi pensar, en mi algo.
Y bien, te dejo suponer que
abandoné mi pueblo.
Que huí rompiendo el crudo
umbral como un puma aterrado.

Pero yo te aseguro que no me
han quitado nada.
Puesto que de esta tierra no me
podrán apartar.

Pues como van a robar mi
volcán y su volcana.
Desviar de mi alma el embocar
del río con su ría.
Hacharme en el paisaje el árbol
con su arboladura
Matarme en plena sien el rudo
piojo con su pioja.

Quemar con un fogón usual mi
libro y su librea
Juntarse el yatagán con mi dolor
y su dolora.

Hacer agua en temporal mi
bote con su bota
Batir en retirada mi conjuro y
su conjura
Vibrar la cuerda de mi solfeo
con su solfear

Tú me preguntas como fue el
acoso aquel que obtuve
Pones el ojo a ojear en la
estación de mi memoria
Y bien concedo que al final
ganaron la batalla
Que falta conocer el resultado
de la guerra.

Pero confieso que yo no
extravié un grano de polen
Puesto que de esta tierra no me
podrán apartar.

Pues como van a extenuar mi
caso con su casa
Adelgazar mi saco vecinal
con su saqueo.
Uncir mi canto universal de
grillo a su grillete.
Vaciar de contenido mi
araucano y su araucaria.

Cavar con fúnebre placer mi
tumbo con su tumba.
Frenar la turbulencia de mi
gesta con su gesto
El choque de mis esperantes
con su espera dura
El equipaje del destierro es mi
maleta de humo.

Puesto que de esta tierra no me
podrán apartar.

(Patricio Manns)

(Foto: betulla64)

 
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Post N° 125

Post n°125 pubblicato il 14 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

San Valentino Festa degli Innamorati.

Ho un problema: non smetto di amare le persone di cui sono stata innamorata e se col pensiero vado indietro coi ricordi, che siano stati piccoli morosetti o grandi amori, io li amo ancora.
Credo che potrei tranquillamente vivere una vita da bigama, o trigama, o più ....
Guardo la foto che ho pubblicato ieri: Dio mio quanto ho amato quell'uomo! Ho amato? Forse sarebbe saggio dire "mio Dio quanto non l'ho scelto!" perchè in quanto ad amare lo amo ancora. Non sono mai riuscita a staccare la spina. Ho scelto e amato un uomo per la vita e l'ho sposato, ma nel mio cuore ci stanno tutti e li amo tutti. Lo so, sono pazza. Buon San Valentino amori miei.


 
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Post n°124 pubblicato il 14 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Giornata bastarda questa.
Mi scuso con le persone che deliziosamente frequentano il mio blog, ma mi sento assente rispetto al mondo.

Giornata strana questa.
Imbottita di tranquillanti son riuscita a piangere per ore senza capire il perchè del pianto. Forse un problema idraulico nel mio cuore. Forse dolore e basta.

Giornata sfigata oggi.
Ho ricevuto gli esiti delle ultime analisi. Niente di drammaticamente definitivo. Ma a volte leggere su un referto "sei sana" non sarebbe così male.

Giornata egoista questa.
Siete venuti in tanti ad abbraciarmi, sono sfuggita all'abbraccio e non so perchè.


 
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AMARCORD

Post n°123 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64


Alete e al ragasol (ninna nanna)

 L’ee già sira a và via al dè
sò ch’andam a nana e serca mò ed durmir
c’à ven a let anch al papà e la mama
e dmateina appeina alvee dop lavee la facia
andam a fer un gir a ciaper al saul.
A gh’era un merel c’al scifleva
c’al pariva un profesaur
s’as alvam prest a psam sercherel
per sintirel e alaura...
Fa la nana fagutein che lee gnuu la sira
e tot i ragasoo i van a let imbrasa a la so mama
e dmateina apeina alvee dop magnee la papa
andam a cà dal non c’al t’regala un ov.
A gh’era un am c’al ghiva
un ragasol c’an vliva mai durmir
e al ragasol invece ed crescer
al restè seimp’r un putin.
L’ee aura ed serr i occ adesa at caunt na fola
na volta a gh’era un vecc c’al gniva in piasa a vender spegh e cola
e dmateina apeina alvee dop basee la mama
andam a direg quel e pò bauna not bauna not.

(Pierangerlo Bertoli)

Ho avuto tre amori nella mia vita. Uno l'ho sposato, un altro è ritratto con me in questa fotografia. Era modenese e per questo l'ho abbinato a questa ninna nanna. Lui mi fece amare Pierangelo Bertoli e lui mi parlò ostinatamente in modenese durante i due anni del nostro amore, così che posso provare ora a tradurre questa ninna nanna, scusandomi in anticipo per gli errori.

E' già sera, finisce il giorno
sù, andiamo a nanna e cerca di dormire
che vengono a letto anche il papà e la mamma
e domani appena alzati dopo aver lavato il viso
andriamo a fare un giro a prendere il sole.
C'era un merlo che solfeggiava
che pareva un professore
se ci alziamo presto possiamo cercarlo
per ascolarlo e allora....
Fai la nanna fagottino che è si è fatta sera
i tutti i ragazzini vanno a letto abbracciati alla mamma
e domattina appena alzati dopo aver fatto la pappa
andiamo a casa dal nonno che ti regala un uovo.
C'era un uomo che aveva
un figlio che non voleva mai dormire
e il ragazzio invece di crescere
restava sempre piccolino.
E' ora di chiudere gli occhi adesso ti racconto una favola
una volta c'era un vecchio che veniva in piazza a vendere spago e colla...
E domattina appena alzato dopo aver baciato mamma
andiamo a parlargli e poi... buonanotte... buonanotte.

(Foto: betulla64 - Modena 1983)

 
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Post n°122 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

Credo che in certi momenti
Il cervello non sa più pensare
E corre in rifugi da pazzi
E non vuole tornare

(Pierangelo Bertoli)


(Foto: Escher - Waterfall)
 

 
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Post n°121 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra
Sally ha patito troppo,
Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso!
Sally è già stata punita
per ogni sua distrazione o debolezza
per ogni candida carezza
data per non sentire l'amarezza!

Senti che fuori piove
senti che bel rumore.
Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente
ormai guarda la gente con aria indifferente.
Sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti
quando la vita era più facile
e si potevano mangiare anche le fragole
perchè la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
.. sopra la follia!

Senti che fuori piove, senti che bel rumore.
Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso del tuo vagare
forse davvero alla fine ci si deve sentire un po' male!
Forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio
per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio
per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento
e come se fosse l'ultimo!

Sally cammina per la strada leggera
ormai è sera
si accendono le luci dei lampioni
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni.

Però un pensiero le passa per la testa
forse la vita non è stata tutta persa
forse qualcosa si è salvato
forse davvero non è stato tutto sbagliato
forse era giusto così!
Eh forse, ma forse, ma sì!

Cosa vuoi che ti dica
senti che bel rumore.

(Vasco Rossi)

(Foto:betulla64 - Provenza 2003)

 
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Post n°120 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da betulla64
 
Tag: Parole
Foto di betulla64

In un vortice di povere
gli altri vedevan siccità
a me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa
.....
E così se la gente sa
e la gente lo sa che sai suonare
suonare ti tocca per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare

(Fabrizio De Andrè - Il suonatore Jones)

Ci sono sere in cui vorrei essere quello che era una donna del mio paese cento anni fa: muta e servile in una baita gelata con dentro al cuore immensi mondi possibili.
Io vivo ora un mondo posibile e, ingrata, rifiuto l'invito.

 
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Salmo de la rosa verdadera

Post n°119 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Eres la rosa tú, la verdadera,
aunque la verdadera rosa es rosa,
Mas la rosa sin ti rosa no fuera
Si no otra flor cualquiera, menos rosa

¿Vas a negar que eres la rosa, Rosa?
No importa; pues la rosa verdadera
Dice que entre las dos tú eres la rosa
Y que ella es una rosa de chivera.

¿En qué quedamos, pues?¿Quién es la rosa?
Por juez al corazón poner quisiera,
pero mi corazón también es rosa.
De modo que es posible que me muera.

De modo qué es posible que me muera
Sin que me digan, entre rosa y rosa,
quién diablos es la rosa verdadera.

(Aquiles Nazoa - Marcelo Coulòn)

Sei la rosa tu, quella vera,
Anche se la vera rosa è rosa,
Pure la rosa senza di te rosa non era
Se non un altro fiore qualunque, meno rosa
Negheresti forse di esser la rosa, Rosa?
Non importa, giacchè la rosa vera
Dice che tra le due tu sei la rosa
E lei nient'altro che rosa di fiera
Come siamo rimasti, dunque? Chi è la rosa?
Come giudice vorrei designare il cuore
Se non fosse che anche il mio cuore è rosa
Sicchè può darsi che io muoia
Senza che mi dicano, tra rosa e rosa,
Chi diavolo è la rosa vera.

 
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Post n°118 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

I Giochi Olimpici sono iniziati col canto degli Occitani. Tutto mi aspettavo, tranne di vedere i lucciconi negli occhi di mio marito e di sentire la mia gola stringersi durante una cerimonia Olimpica. Si litiga all'interno del popolo Occitano-Provenzale, ma mi auguro che anche per loro esista la tregua Olimpica.
In nome della pace eccolo il nostro inno:


Se chanto

Devant de ma fenestro ia un auzeloun
touto la nuech chanto, chanto sa chansoun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu’es da luenh de ieu

Aquellos mountanhos que tan autos soun
m’empachoun de veire mes amours ount soun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu’es da luenh de ieu

Baissà-vous mountanhos, planos levà-vous,
perque posque veire mes amours ount soun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu’es da luenh de ieu

Davanti alla mia finestra c’è un uccellino/tutta la notte canta, canta la sua canzone/Se canta, che canti: non canta per me/canta per la mia amica, che è lontana da me/Quelle montagne che sono così alte/mi impediscono di vedere i miei amori dove sono/Se canta, che canti: non canta per me/canta per la mia amica, che è lontana da me/ Abbassatevi montagne, pianure alzatevi/perché possa vedere i miei amori dove sono/Se canta, che canti: non canta per me/canta per la mia amica, che è lontana da me.

(Foto: betulla64)

 
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Parole al vento...

 "Laudato sie, mi signore,
cun tucte le tue creature..."


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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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