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L'8 marzo fra orrori e cenni storici

Oggi è la giornata dedicata a noi ragazze... molte di noi non sanno come mai si celebra oggi e come mai ha per simbolo la mimosa... ma non siamo qui per fare gli storici e, visto che l'8 marzo è ormai diventata una festa a sfondo economico dove si vendono tante mimose e dove tuuutte le donne escono per divertirsi (a parte poche eretiche come la sottoscritta), parliamo delle città che stasera saranno tutte dipinte di rosa e giallo.

A dire il vero non sono molto aggiornata su quello che succede la sera dell'8 marzo, infatti la prima volta che sono uscita la sera per festeggiare questo avvenimento è stata anche l'ultima... ho riportato un trauma che difficilmente riuscirò a rimuovere e le mie amiche, che lo sanno, si guardano bene dal raccontarmi di cosa succede durante queste serate.

Così vi racconterò cosa successe quell'infausta serata in cui io mi vergognai di essere donna e dopo la quale io non fui più la stessa persona.

ORRORE NELLA CITTA' DELLE DONNE

Inizia tutto qualche giorno prima, quando la G. ci propone di andare in una famosa discoteca in città per vedere uno streap maschile e noi liceali, inconsapevoli di quello a cui andavamo incontro, accettiamo entusiaste... un uomo che si spoglia per noi... un modo decisamente divertente per festeggiare noi stesse.

Arriviamo quindi al locale, dove veniamo accolte da un fusto in mutande che ci accompagna al nostro tavolo proprio sotto al palco. Dopo aver scherzato per il fatto che il signore in biancheria intima era attivato, ci guardiamo attorno e ci rendiamo conto di essere in mezzo ad un locale strapieno di donne (i maschi entrano dopo la mezzanotte) e una ventina di camerieri palestrati in biancheria intima.

C'era un'atmosfera strana... il fatto di essere senza uomini e la presenza di questi servitori seminudi facevano si che parecchie donne nei tavoli vicini lanciassero battute da osteria verso i malcapitati in biancheria e ogni tanto scappava anche qualche toccatina.... Noi ragazze scherzavamo: "Queste devono rifarsi in una sera di tutto ciò che si sono perse in una vita" dicevamo ridendo della situazione.

Ad un certo punto si spengono le luci... lo spettacolo inizia!

appare un ombra maschile al centro del palco.... dai tavoli vicini si alzano intanto delle grida stridule e inumane che ci perforano i timpani. Quando poi le luci illuminano il centro del palco dove appare un palestrato vestito da cowboy in tutto il suo splendore (decisamente ridicolo a dire la verità), le urla raggiungono un'intensità davvero insostenibile per qualsiasi orecchio umano...

Da qui in poi si scatena l'inferno!

Una massa di donne corrono verso lo spogliarellista urlando e schiacciandoci contro al palco... la G. è stata travolta e sbalzata dalla sedia.... io mi ritrovo compressa da un muro di donne urlanti con le braccia protese e sono più o meno seduta sotto le loro ascelle pezzate e non proprio benodoranti....

Ancora non mi rendo conto bene di ciò che sta succedendo, quando la folla urlante si apre per un attimo, catapultando fuori una donnona grassissima che si lancia in ginocchio sul nostro tavolo urlando: "NUDO! NUDO! NUUDOOOO!!!!!"

Lo streap man che intanto è rimasto in perizoma inizia a temere per la sua incolumità e indietreggia... noi ragazze siamo terrorizzate e piene di lividi.... i camerieri capiscono la situazione e cercano di oltrepassare senza successo il muro di donne sempre più folli.

E' a questo punto che la grassona parte: si lancia dal nostro tavolo sul palco (mossa che credevo impossibile per una persona della sua stazza) e, raggiunto il povero spogliarellista, gli strappa il perry alzando il trofeo verso di noi....

Il povero streap man ormai nudo come un verme a questo punto scappa, inseguito dalle donne arrapate che sono salite sul palco e dai camerieri che nel frattempo sono riusciti a sfondare il muro umano e cercano di difendere il malcapitato prendendo le donne e lanciandole letteralmente sulla folla impazzita, sul nostro tavolo e su noi ragazze che ormai siamo allo stremo.

Finalmente i camerieri e altro personale del locale tra schiaffoni e spinte riescono a ristabilire la calma e noi ragazze ci alziamo frastornate e ci dirigiamo in bagno per riprenderci dall'esperienza schoccante.

Ma non è ancora finita.... infatti scatta in quel momento la mezzanotte e gli uomini,  a cui prima era vietato l'ingresso, arrivano in massa scatenando l'isteria delle donne in sala che devono assolutamente rifarsi il trucco, prima di farsi vedere dai maschietti.

E così mentre siamo in questi tre metri quadrati di bagno veniamo nuovamente assalite da una folla scatenata di donne che si riversa senza fine dalla porta schiacciandoci nuovamente, questa volta contro le fredde piastrelle, nel tentativo convulso di accaparrarsi un cm di specchio per controllare il proprio aspetto.

La G. ha una crisi isterica.... si mette a piangere. Due di noi hanno la bava alla bocca dalla rabbia e cominciano a sgomitare e tirare accidenti al mondo femminile.... io e le altre siamo troppo stanche e ormai ci mancano gli argomenti e le forze per ribellarci.

Nessuna di noi ragazze ha mai più parlato di quella serata tremenda. Qualcuna esce ancora la sera dell'8 Marzo. Altre, come la sottoscritta, evitano accuratamente.

Sicuramente l'8 marzo da quel giorno è per noi ragazze argomento da non toccare per non turbare gli animi....