Il tuo dilemma

Ferragosto a casa senza nessuno sbatti,roba già vissuta e non da ripetere.Serena giornata so che sarà anche per te,si vive lo stesso.Buon tutto Mari per te e famiglia.

Buongiorno Diana...ma cosa sarà lo sbatti?peccato che il linguaggio abbia subito tante trasformazioni che spesso diventa,,,anzi no come si usa dire sui social...ad una certa tutto diviene di chiunque voglia appropriarsene...un giorno comunque senza preoccupazioni all insegna del divertimento potrebbe essere o senza la pressione della vita quotidiana che è di per sè stressante...Mi auguro che sia anche per me un giorno sereno ma si...lo sarà...buon tutto anche per te Diana...:-))Mari

Ciao Marilena, buona serata. Un caro saluto e un abbraccio. Ermes

Ciao Ermes...grazie anche a te...buonanotte...un amichevole abbraccio...:-))Mari

buonasera Jole...mi fa sempre piacere leggere i pensieri che scaturiscono da un proprio ragionamento...da quando ho deciso di far conoscere i miei scritti sul web ho sempre cercato di coltivare un mio modo di pensare attinente alle mie esperienze cercando di arricchirlo con ragionamenti miei giusti o sbagliati ma che non precludessero mai il pensiero altrui,facendo si di non coltivare però nessun pregiudizio.Su questa tua frase ci ho riflettuto un pò su,,,ho letto tanti tuoi pensieri e poesie Jole e mi sono chiesta se questo tuo ragionare poi riguardi il nostro essere qui ora di fronte a persone conosciute o sconosciute che ci leggono o che passano velocemente e secondo come sono abituate ci prendono in considerazione o meno.Io non vincerò il premio nobel sinceramente nemmeno mi sono mai prefissata questo se uno spazio mi sono ritagliata sempre è la scrittura è il rispetto del lettore e dell'interlocutore.Non sono capace di fingere e di creare finzioni.Sono Marilena qui e fuori di qui. Se ti riferisci a Giancarlo Pedote che ho scelto per corredare questi miei pensieri che scrivevo giorni fa sulla mia agenda elettronica ma che poi ho deciso di riportare qui che è il luogo che sento più consono ai miei scritti,lui è un uomo straordinario...umile che sicuramente è nel cuore di molti.Stare da soli faccia a faccia con l'immensità della natura,dei luoghi che l essere umano ancora non ha toccato con mano che sono vergini di azioni e di pensiero credo richieda coraggio e rispetto verso ciò che è più grande di noi...madre natura...madre dell'uomo di ogni creatura...Buona notte Jole...:-))Mari

si è fatto tardi...auguro a tutti voi una buonanotte serena...ho molto da leggere di ciò che avete scritto in mia assenza e ho bisogno di prendermi il tempo necessario per poter fare ciò...è una questione di reciprocità che è il senso del mio ragionare a cui io sono abituata.Spesso faccio dell'ironia il mio stile di vita,si sta al gioco quanto basta poi per lo meno io erigo i miei confini Poichè ho sempre lasciato libero chiunque di andare e di tornare mi prendo anche io la libertà di voler interloquire pubblicamente qui non per una questione di voler per forza calcare una scena di un palcoscenico che poi in fondo non è visto che io non esibisco nulla non cerco l approvazione di nessuno la gloria o il successo o che qualcuno mi dica brava.Condivisione dei nostri stati d animo.Potete serenamente esprimerli qui se vorrete altrimenti di solito quando si vuole leggere un libro ognuno sceglie il modo a lui più consono...Quanto è bello il silenzio a volte...Buonanotte...:-))Mari

Buona domenica e sereno inizio di settimana... Spero possa essere ricca di gioia e serentà. Lode al Signore. Alla facoltà di Medicina, il professore si rivolge ad uno studente e gli chiede: - “Quanti reni abbiamo?”. - “Quattro!”, risponde lo studente. - “Quattro?”, replicò il professore arrogante, di quelli che provano piacere nel calpestare chi commette errori. - “Portate un po' d'erba, perché abbiamo un asino in sala”, ordinò il professore al suo assistente. - “E per me un caffè!”, soggiunse lo studente all'assistente del maestro. Il professore si arrabbiò a tal punto che espulse l'alunno dall’aula. Lo studente era l'umorista Aparicio Torelly Aporelly (1895-1971), noto come il “Barone de ltararé”. All'uscita dall'aula, lo studente ebbe l'audacia di correggere il furioso professore: “Mi ha chiesto «quanti reni abbiamo?». ‘Abbiamo’, disse rimarcando la parola, quattro reni: due miei e due suoi. «Abbiamo» è un'espressione usata per il plurale. Buon appetito e si goda l'erba”. La vita richiede molta più cultura e capacità di ragionare che conoscenza. Non serve a nulla una laurea se non sai parlare e ragionare, specialmente se pretendi di insegnare! (fonte: web) https://wips.plug.it/cips/digimages/B/304/teresinaurgese/monthly_2023_09/1693683788_R.jpg?w=640&a=r

Buonasera Violetta...la vita si impara strada facendo...un asino più un altro asino fa due asini...:-))buona serata grazie della tua presenza...ps...amici amiche non ho letto nulla mi sono "riposata" un cuoricino per ognuno di voi...di noi...:-))Mari