Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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WAYout_FLUCHTWEG

Post n°224 pubblicato il 10 Febbraio 2017 da Vasilissaskunk

INDI ? PENDENZA !

Pendevo da ogni sigola parola ..su di me un potere immenso ..igannevole il senso che ho voluto vederci... ristagnando in illusioni ....

 

pendo verso cio' che piu' mi aggrada ..seguo la pendenza possibilmente e sempre in salita ... verso cio' che mi fa star bene ...ed ascolto e mi ascolto ...

Non è piu tempo di ignorare i segnali ..vacui i pensieri persi in un prossimo passato  ..vogliosi di un futuro programmato ... giammai realizzato ..nessun attiamo è mai come lo abbiamo pensato ...

Di sicuro domani ci sarà luna piena..

Rotta è la bussola della passione ... cambia la meta ..non il desiderio del viaggio ..l'ago strampalato delle emozioni mi fa traboccare ...in perpetuo movimento ..vistoso mutamento ..senza pretesa di eterno

Traboccare comporta contare gli esseri che in me si sono generati ..enumerarli ? Inutile ..

li guardo compassionevole e torno ad essere conforme a me ....

..calma tagliente ... sprezzo ? no animo indifferente ....

Indi? PEndenza ! Pendo verso la mia essenza ... ora è nuda di dolore nella sua fragilità ..scavata e rosicata da una futile ossesione ... vivida risorge e si fortifica

"nè pesantezza che non si puo' portare

nè pesantezza che si debba fuggire ( propria conformità )

avevo una ragione da dirti, s'è persa  che ragione non c'è

avevo una proposta da farti s'è persa che proposta non è

avevo

cadevo " GLF

 

Commenti al Post:
lost4mostofitallyeah
lost4mostofitallyeah il 10/02/17 alle 17:19 via WEB
Se cadi non farti male.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 11/02/17 alle 15:24 via WEB
Cadevo....ecchimosi .poi si riassorbono...
 
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ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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