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Awarness
Post n°225 pubblicato il 13 Febbraio 2017 da Vasilissaskunk
Hai presente quell’attimo in cui ti svegli di soprassalto e ti ritrovi smarrito perché manca la connessione con la realtà , non sai di preciso dove ti trovi, sussulti … il respiro si ferma ... poi i sensi si riconnettono prendi coscienza e senti un respiro familiare vicino .. e pensi .. “si è proprio qui che volevo svegliarmi e sono esattamente nel posto in cui avrei voluto essere…” E PROVI quel senso di sollievo ad un pericolo scampato ....
Io non so davvero per quale ragione a volte insorgano i tormenti dell’anima, soprattutto quando tutto intorno non ha nulla da eccepire … credo sempre piu’ profondamente sia una questione mentale … scatta qualcosa di irrisolto certo, è viscerale -àtanti lo chiamano bestia … altri la scimmia urlante …ma poco importa in quanti altri molteplici modi si pu’ definire …
La questione è che con il tempo si puo’ imparare a “domarla, anche se ogni tanto si riaffaccia e porta a comportamenti auto- lesionisti … non ci si prende cura di se ne fisicamente ne mentalmente .. si cercano situazioni al di fuori del reale … senza senso, ci si incaponisce nel volerle immaginare e connotare secondo una mera proiezione mentale … non si sta bene eppure si continua … ecco io umilmente non ho ben capito perché lo si fa … ma sono contenta di aver capito quando è il momento di dire basta … quando è il momento di smettere di usare persone e contesti come capro espiatorio in modo da immaginare situazioni che hanno come obbiettivo “una felicità” esterna mentre invece, se ti guardi bene intorno quella interna c’è già…. ed è solo sopita . Allora l ricerca di talune persone e/o situazioni diventa solo un alibi alla nostra infelicità .
Chiamiamolo pure punto di non ritorno, oppure semplicemente questione di qualità della propria felicità …. DA li comunque indietro non si torna piu' .. per meglio rendere la catena è scesa ...
Ho pensato che dopo la morte di mamma il tempo fosse limitato …. Ma lo è sempre stato ! … ho pensato di dover fare cose ..vedere persone … di doverlo fare per forza … mi sbagliavo ne prendo atto
Nessuno, a meno che non sia persona evolutivamente repressa dovrebbe aver bisogno di affermare le proprie idee e il proprio stile di vita disprezzando quello degli altri, certo si puo’ non approvare, ma questo non ci arroga alcun diritto di porci su un livello di superiorità…a meno che non si abbia un disturbo di personalità chiamato NARCISISMO associato ad conseguente forte egocentrismo … ( che puo' essere cronico o transitorio ... )
Un’anima semplice e consapevole anche se talvolta apparentemente sembra meno evoluta, ha molto rispetto di se e non permette a nessuno di minare la propria integrità ….amarsi per amare … ma soprattutto ha un compassionevole rispetto verso il percorso degli altri e mai si concede il supponente diritto di giudicare ….
Per questo bisogna perdonare e perdonarsi se a volte si prendono abbagli, non è semplice domare la mente quando ruggisce e rigurgita sugli “altri” aspettative insane … ma se stiamo attenti a cio’ che percepiamo e a volgerci verso cio' che ci fa stare bene, ed io intendo alla serenità e alla completa accettazione di cio’ che siamo, difetti compresi …, beh piano piano, oppure forte forte vedremo dissiparsi il torbido dei veleni mentali e il risorgere limpido e cristallino dell’anima .
Ed è allora che respirando profondamente si prende coscienza e si è grati di quanto sia meraviglioso vivere li ..proprio in quell’attimo di presente …sia esso contorno di una lacrima o di un sorriso … ( il sovracitato pensiero è mio ha preso spunto e forma da un' esperienza vissuta e da una frase di un giovane filosofo che mi ha dipanato nebbie umorali sterili )
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ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN
Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare ...
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.
ULTIMI COMMENTI
CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA
(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2024 alle 20:29
Inviato da: Marion20
il 08/09/2023 alle 01:13
Inviato da: Vasilissaskunk
il 10/03/2023 alle 12:51
Inviato da: zapata71
il 02/03/2023 alle 16:13
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18