Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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Configurazioni

Post n°227 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da Vasilissaskunk

In un colpo d'occhio a tutto tondo ho RI-visto il ripetersi di uno schema quadrato o rettangolare  ... un ingabbiamento condizionato da quanto accaduto nel mio passato...

L'ho riconosciuto, ma questo già era successo, il passo qualitativo sta nell'accettarlo comprenderlo e romperlo ... le dipendenze emotive hanno radici profonde che si connotano non del tutto casualmente nelle persone che incontriamo --- spesso  incosciamente   si giocano ruoli aqcuistiti dalla costellazione familiare .. e avolte ci si rimane intrappolati per sempre ...

Come Avviene la liberazione ? Con una firtuita seppur  volontaria presa di coscienza ...   "semplicemente " rendendosi conto che invece di  riempire vuoti con persone o situazioni dannose è meglio crearlo il vuoto dentro, per fare spazio a quel che veramente siamo ....

ed è la cosa "piu' meravigliosa" che possa  accadere .. ...

https://www.youtube.com/watch?v=5mlXzOEfgAQ

Digressione

Ripetizione Onirica ... quella mattina madonna Selvaggia camminava fiera per la foresta, come sempre era solita fare ... noto' pero' che al dipanarsi delle nebbie il pozzo giaceva piu' vicino alla foresta ..o almeno così le pareva ... al pozzo non c'era nessuno, i suoi sogni questa volta erano rimasti coperti e protetti nella coperta della notte passata ..pronti a tornare all'imbrunire in caso e in forme nuove ... non le importava essere sola sotto quella volta celeste .. che sola poi non era c'era tutta la potenza della selva e della dea che era in lei ... si specchio' nel secchio e con una mano distorse il suo riflesso ..sorrise perchè sapeva che anche se l'immagine era cambiata l'essanza sua era pertinace a se ... e fu così che madama selvaggia si abbevero' nuovamente alla fonte del sapere intuendo che mai la sua sete si sarebbe sedata .....

 

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ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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