Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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voGLIe

Post n°279 pubblicato il 09 Maggio 2018 da Vasilissaskunk

"Dovrebbero capire le mie voglie la mattina appena alzato oppure la sera tardi prima di addormentarmi !" CCCP

 

La mia voglia di scriverti stasera sfrigola come il becco di un pappagallo che rosica famelico il suo osso di seppia... non comprendo mai se sia meglio rispettare un silenzio oppure infrangerne lo spessore ... mi piacerebbe ballarti in un tango di passione ... in un gioiso giro di valzer ... ed amarti a ritmo sincompato dei tamburi che disegnano note in un anotte profumata di primavera cospargendo del profumo dei fiori i sensi attorcigliati fino all'alba quando poi all'improvviso un concerto di volatili squarcerà la fine delle tenebre emotive ...e al sorgere dell'alba rivederti finalmente in viso tu e il tuo sorriso ...

 

Commenti al Post:
ilkappafl
ilkappafl il 10/05/18 alle 00:07 via WEB
..."sempre fidelis" all linea... sauti e rispetto.!.. ikf.l.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 10/05/18 alle 13:16 via WEB
sempre fedeli anche quando la linea non c'è.... ;-)
 
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 10/05/18 alle 09:23 via WEB
Che desideri irrefrenabili :))) Sarà la Primavera?!? Bonjour Madame!
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 10/05/18 alle 13:15 via WEB
Puo' essere ... Guten Tag a te :-)
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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