Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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OpenWATER _incontri

Post n°321 pubblicato il 22 Gennaio 2021 da Vasilissaskunk

 

Io sono appartenuta all'acqua ne sono certa ...amniotica mi avvolge e mi ci trovo davvero a mio agio... è stato l'ottobre scorso  nuotando per nove chilometri nel meraviglioso mare dell'Isola d'Elba che mi sono trovata in mezzo ad una tempesta ... tuoni fulmini, saette e grandine... per fortuna Poseidon ha deciso di non far alzare le onde ... ma la visibilità per la rotta era davvero ridotta ... e li mi sono sentita davvero naufragare in un mare grigio metallo ... mi sono fatta coraggio e ho deciso di puntare un ipotetico promontorio che averebbe dovuto trovarsi proprio li, dinanzi a me ...vedevo la luce dei tuoni in riflesso sott'acqua ... e poi di colpo un polipo,  che però nel suo penzolar sospeso aveva un che di sinistro ...infatti più avanti c'era un gruppo di pescatori subacquei con tanto di fiocine ... era una preda morta .... Li sorpassai e il fondale non si vedeva piu'... palle di grandine a picchiarmi ancora  sulla schiena ... forza e coraggio ... mi appellavo alla mia mamma in cielo  " Mammina so che pensi che sono fatta strana e che alla mia età non dovrei fare queste cose che tu ritenevi estreme ..ma te ne prego proteggimi " ....intorno nessuno, specifico che era una gara di open water fatta per beneficenza , e di solito i nuotatori hanno delle barche d'appoggio ... ma qui potevo solo appoggiarmi all'animadeli'.....:-)... sbraccia che ti sbraccia,  non so nemmeno dove la pioggia  infine cesso' e  fu allora che sotto di me in mare aperto vidi ad un livello sottostante al mio, un'ombra grande. In un primo momento pensai  fosse il fondo .. ma se giravo la testa dalla parte opposta l'ombra non c'era .... Venni poi a sapere che il giorno prima a Porto Ferraio erano state avvistate due balene ....

Succedono cose molto belle in mare ... come l'incontro con un banco di calamaretti appena nati... proprio dopo aver scavalcato al rete di una piccola Tonnara vicino a Camogli ...certo poi pensi a mamma Kraken che dal fondo tende un suo tentacolo per cingerti .... Ma poi riporti la mente in comunione con il piacere di nuotare sospesa su quel mondo a parte e in parte sconosciuto... è un po' come volare al contrario ...

SUCCEDE POI  che mentre stai nuotando intorno alla stupenda Isola Di Gallinara  e per giunta con la muta, essendo maggio,  che nel punto scoperto tra caviglia e collo del piede tu senta un dolore lancinante ...un misto tra una bruciatura come se ti ponessero un ferro da stiro sula parte e al contempo scartavetrassero con del filo spinato attorcigliato su una corda.. una scossa pesssissima ... allora ti fermi guardi sotto e vedi di essere in mezzo ad una enorme bollata di meduse ... qualcuna enorme,  che cortesemente sposti con le mani e altre piccoline e di un colore rosa violetto , e qui il panico facilmente sale ...se metti la testa sotto ti possono tatuare al faccia ma se nuoti a cagnolino e faccia i su non vedi poi se gli vai incontro ....imparai poi al pronto soccorso con la  gamba a zampogna,  tutto di questi esseri  meravigliosamente semplici e tremendamente efficaci .... Avevo incontrato la Pelagia Nocticula: una medusa fantastica che sprigiona veleno dalle nematoscisti in tutto il corpo e non solo dai tentacoli!  A  differenza di altre meduse che nascono polpi e poi salgon dal fondo a trasformarsi in meduse ...lei  no,  nasce già piccola e dolorosamente fetente medusina .....se la stuzzichi di notte si illumina  come una  piccole  abatjour marina... e se ti tocca non te lo scorderai mai e poi mai ... così ho imparato a riconoscere quali meduse  fanno male e quali un po' meno ...ed i nostri mari pullulano di questi esseri in qualsiasi periodo dell'anno ... ne ho rincontrate pensate,  anche in febbraio .... Le meduse pero' non hanno cattive intenzioni... non hanno cervello ...e quindi forse nemmeno coscienza come la intendiamo noi ... agiscono  per impulsi nervosi e per nutrirsi ... non sono ad attaccarti sei tu che gli vai contro ... il futuro dei mari è delle meduse ....

E così decisi,  in onor del suo bacio,  di tatuarmene una sul fianco a ricordarne il dolore...

 

 

Commenti al Post:
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 22/01/21 alle 14:43 via WEB
E da allora non hai messo mille chilometri fra te e il mare più vicino, nonostante queste terrificanti avventure?
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 22/01/21 alle 15:29 via WEB
no ... certo ogni volta , soprattutto dopo la medusa ecco ci entro con riguardo ...l'opsite sono io ...
 
cassetta2
cassetta2 il 23/01/21 alle 08:59 via WEB
Ci sono due tipi di amori: quelli che si sussurrano di notte e quelli che appartengono al mare.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 27/01/21 alle 21:15 via WEB
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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