Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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OPENwater _battaglie lacustri ..

Post n°322 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da Vasilissaskunk

 

I movimenti profondi dell'anima disarmano la psicologia ( Soren Kierkengaard )  .... I movimenti profondi .... I movimenti .....

 

I movimenti dell'anima sono nell'estasi natatoria delle mie  bracciate ... Diciamo che io mi sento piu' lacustre che marina ... per l'esattezza una tinca di lago .... Una delle piu' belle nuotate in lago che feci fu  la traversata per il lungo del lago d'Orta 14 km 6 ore di nuotata... un'esperienza sciamanica di una sciammannata quale sono ... la partenza fu travagliata ...spostata di un ora a causa di un nubifragio violento e fu un lungo viaggio con il mio se  ... la cosa che piu' adoro di queste lunghe nuotate, essendo il mio spirito agonistico zero, è il tempo circoscritto all'esperienza stessa  ...un tempo che è solo per me ...un tempo di sofferenza fisica ...di appello alle proprie forze mentali  ..un tempo dove si alternano compilation di canzoni cantate tra le bolle ....a pensieri di ogni genere e matrice di un improbabile filosofia ardente ....

Ricordo che gli ultimi 5 km sbagliai clamorosamente rotta aggiungendo quindi ulteriori 2 km all'arrivo e ai 9 già fatti ...non so se fu la delusione per il fatto che al ristoro mi ero preparata un panino alla nutella...cosa che normalmente non mi concedo ...e che il personale invece di aspettare il mio avvicinamento a riva lancio'  il sacco rifornimento in lago... rompendo la lattina di bevanda energetica su cui la mia mente faceva affidamento per terminare e inzuppando irrimediabilmente il mio panino ... stoica strizzai quest'ultimo  mi forzai di mangiarlo .... Ma da li all'arrivo fu una gran lotta mistica con quella parte di me votata alla resa ... che  ogni bracciata mi ripeteva  .." Ritirati non vedi che non ce la fai piu'" ... ma in quel mentre la  parte pertinace  alzava su la testa nonostante questo implicasse un ulteriore sforzo a ricacciare giu' il rigurgito di vomito che assaliva ... guardavo quindi dove fosse la boa piu' vicina e partepertinace sussurrava  ..."ok dai fino lai e poi ti ritiri" .... E via di bracciate ...alzate di testa ripetute  e combattimento  conati ... essendo poi nelle retrovie patii anche una gran solitudine e abbandono ... tra le scure acque di quel meraviglioso e ripulito lago ... fintanto che non mi accorsi che dietro di me un signore mi seguiva e io era la sua guida allora fiera ricacciai giù sempre più tenace i conati e raccolsi dal punto piu' profondo e viscerale della mi volontà le forze per le ultime bracciate sino all'arrivo...  ricordo che le ultime le feci piangendo di gioia e pensando alla canzone dei Rammstein che dice: "  Anche il pescane nel profondo del mare piange e le sue lacrime scorrono sulla faccia ma siccome il pescecane vive nell'acqua nessuno vede le sue lacrime"  ... e poi niente fu finita anche quell'avventura, mi riportai  in posizione eretta, uscii dall'acqua sorrisi e alzai le braccia vittoriosa (di aver vinto contro  me stessa ) e percepii nuovamente il peso terreno della mia esistenza ...

 

I movimenti profondi dell'anima disarmano la psicologia ( Soren Kierkengaard )  .... I movimenti profondi .... I movimenti .....

Rammstein - Haifisch (Official Video) - YouTube

 

 

 
 
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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