Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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VERITAsupposte

Post n°270 pubblicato il 28 Gennaio 2018 da Vasilissaskunk

 

Suppongo sovrapponendo interessi strani e controversi, al alimite dello schizzofrenico ...overo talvolta ti ci inzecco e talvolta nemmeno ci penso e la serenità fa da padrona ... e allora non è che ben capisco se è la pelle quella che devo togliermi a mo di cappotto ...oppure il cappotto emotivo l'ho abbandonato sul greto del fiume  a marcire ... dicevo ? supposte verità che salgono brucianti ... dici oh quale visione stercolaria ... e supponi, si supponi  che le supposte si sciolgono ---divagando e stimolando .....

Caparezza docet IO NON VOGLIO ESSERE CAPITA.... IO, VOglio ESSERE, Capito ? sino all'abiura di me .... provo smorfie ..rido, piango in e per tutte le mie supposte verità che come missili risalgono lo sterco emotivo per puntare dritte al cuore e diramarsi nel cervello ... defecando qua e la cio' che sono ... concime emozionale di verità supposte...

Commenti al Post:
quasiunaseduzione
quasiunaseduzione il 29/01/18 alle 15:49 via WEB
Nella ricerca di verità, il mio sapere è sempre frammentario, oscilla tra la mente che crea e il cuore che sente.. e quando penso di avere trovato un'unità la distruggo per rimettermi di nuovo alla sua ricerca.
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 29/01/18 alle 19:56 via WEB
come ti capisco ...
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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