Messaggi di Luglio 2017
Post n°249 pubblicato il 27 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
Si è sciolto un nodo .. oh quale felicità si prova collo di una prigione immaginaria …
È un po’ come il levarsi assordante di un frastuono di campane a festa
E’ un sorriso che si allarga a dismisura ad inghiottire tutta l’aria del mondo
È un velo azzurro sull’anima che ti rende consapevole dell’importanza del qui e ora
Cio’ che conta è proprio qua tra le mie braccia , intorno .. sono esattamente nel posto dove voglio stare … sono in me e non c’è posto migliore dove alloggiare … In un viaggio continuo e profondo … negli accadimenti e nel senso degli incontri quotidiani
Un apparentemente indecifrabile codice, di cui non è semplice cogliere al volo in nesso …eppure, quando la ruota karmica gira …Lo sai ma soprattutto lo senti …. Ed è prezioso assai godere dei momenti …. Renderli unici anche sul finire anche se sai che questo tu o valorizzarli non li fara che fermare nella memoria profonda del cuore
Un po’ come all’arrivo di una traversata a nuoto ..sei stanca i crampi ti fanno pulsare nel cervello in ridonDANZA il dolore ..sbracci contro le onde ..le correnti, sbracci per guadagnarti una meta e poi prima di uscire ..pochi secondi prima quando non puoi piu’ nuotare senno’ rischi di raschiare i sassi beh,… proprio li realizzi che cel’hai fatta pensi .. “rimpiango che stia finendo “ ….
Grazie … come un filo grosso di lana bianca galleggia ora il nodo sciolto alla deriva verso le lande delle isole dei ricordi …grazie
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Post n°248 pubblicato il 27 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
dici...dormi e' tardi! Ma e' presto...ma come faccio?la pelle ribolle tignosa di desiderio...mi prude ogni poro otturato di un ardente bisogno... Dormi! Certo sarebbe più semplice sodfisfarlo nei meandri di un sogno...sarebbe più innocuo e tendente al fluorescente...ma son qui ansimante nel buio ..cerco di abituarmi alla pupilla dilatata..risucchio le tenebre tentando di sopirlo e lui cresce..e io .beh rimango li immobile...supina ..ginocchia conserte ad angolo piegate che si strusciano...dovendolo connotare un solo volto mi compare..dormi non si ama chi non c'è..non si ama chi non c'è...un mantra d'amore infine giunge a domarmi il cuore...basta cambiare una lettera in russo e acqua diventa vodka..
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Post n°247 pubblicato il 08 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
si ritrovò raganella nell'acqua di un verde cangiante colorata ...osservava il sole da sotto la superficie e si deliziava dei suoi contorni ingranditi...pensierosa si chiedeva il perché del ripetersi di quel desiderio e sgambando distrattamente tra le canne di bambu' e i fioridi loto scoprì che non vi era risposta..lei poteva illudersi di comunicare il suo ardore..ma lo stava poi ululando al nulla .. Ed era così! Non c'era nulla da fare, perché sebbene lei potesse immaginare, solo il suo elucubrare poteva mangiare... |
Post n°246 pubblicato il 06 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
Parte 1
Carne ossa viscere e legamenti guidati da un anima …. Dolente fiera e ardente ….
Non poteva farci nulla… “non posso nulla fare” … si accovacciava nella grande conca del castagno ..tana di chissà quali fiere voraci ..rifugio oscuro delle sue piu’ antiche paure …
Chiuse gli occhi per “vedere” solo i rumori … si strinse in se … in una elaborata ricerca di collocazione spaziale … immaginabile soltanto … un puntino piccolo e respirante … sublimando il suo intelletto clinico comicnio’ mentalmente a salmodiare domande
“Quanto è grande l’universo ? “ “ La vibrazione di un om “
“ cosa cerchi in me ? “ chiese il castagno … “ cerco appartenenza …”
“ Puoi alleviare questo mio senso di solitudine ? “ “ io non sono che un albero fermo in questo luogo e nel tempo fino a quando le mie radici porteranno linfa alle mie pendici ….. “
“ lascio io sia per questa notte la tua creatura … quella che porti in grembo ..vuoi ? “ “ come potrei mai rifiutartelo ? “
Hurikane slego’ le braccia dalle gambe e appoggio da seduta i palmi delle mani contro il tronco cavo … nella posizione del loto cadendo credendo di poter a lungo meditare … e invece sprofondo nel caldo denso mare del sonno…..
Si ritrovo piccola a galleggiare su un guscio di noce con accanto ragni pattinatori che la deridevano per la sua immobilità… lei era permalosam, molto permalosa zitta zitta comincio’ a gonfiarsi di acerba rabbia fino a urlare con una voce simile all’insieme dei venti di un uragano spazzo via i ragni e persino il guscio di noce e si butto sott’acqua … (continua)
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Post n°245 pubblicato il 05 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
“Dovresti conoscerle le mie voglie la mattina appena alzata … o tardi la sera prima di addormentarmi “
Solo così potresti soddisfarle…. Al contrario rimarranno li furenti a fremere ..così tanto che le cornee esploderanno nell’immaginare ipotetiche casualità ….
Percepisco uno stimolo che mi muove ad una affascinante necessità…. La presunzione di guardare alla luna e pensare che altrettanto stia facendo tu …. Persuasa da una profonda emozione
Si tingeva di rosso il tramonto ieri … da sciocca sarebbe stato non coglierne l’autentica unicità … poi le tenebre hanno avvolto di profumo il bosco ..un profumo antico di consapevolezza … non si ama chi non c’è neppure se ne sente il bisogno ….
Ben diverso e percepire le anime .. sia quelle terrene ..che quelle come dire momentaneamente astrali…
Ti ho sentito e percepito nelle molecole della sera …. Quale meraviglia sia muoversi nello scenario di un tramonto appenninico non è cosa facile da spiegare … e’ come se io fossi stata il nulla con attorno il tutto a ricoprirmi di infinite tessere diun mosaico tendente all’evanescente …. E lo sguardo volto solo all’infinita fine dell’orizzonte
Il Granbosco sorrideva nel catturarmi i pensieri ieri … nuotava un pesciolino a due code nella fresca fonte della stipe votiva nuotava roteando le sue appendici …scuotendo il suo piacere in vibrazione …” stingimi forte grande bosco di castagni ..che le tue felci mi avvolgano lievi solleticando i miei appetiti umorali … che il terriccio profumato mi sia di giaciglio per il sonno, mentre ti tocco in un sogno dorato ”
Si decompongono così dolciastre le mie voglie in sieri densi di ricordi dove avide mosche sarcofaghe affondano inesorabili il loro famelico appetito di immagini vissute ..ed io zitta, nascondo loro tra le schegge delle ossa le mie esuberanti fantasie …
Sei tu il luogo ideale dove mi è dolce sfinirmi ed urlare …
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Post n°244 pubblicato il 02 Luglio 2017 da Vasilissaskunk
sapori antichi... aspri comE la ruggine ...la voglia innata ed inconsapevole di rivevere vite precedenti in due distinte situazioni .. la prima che porta il corpo ad essere vettore di volontà ..ti riritrovi così a sbracciare in mezzo ad un lago per chilometri ..energia consumi ..energia rilasci in aqcua ... e dall'acqua ne prendi un po' alla volta fino ad arrivare .. così immersa con altri corspi che nuotano come un branco di salmoni verso la riproduzione della felicità..e tornare sulla terra ferma fa barcollare l'equilibrio, seppur l'intelletto par ne esca rafforzato... anche se, in un primo attimo mi sembro' quasi di soffocare... seconda situazione : sono capitata qua per caso, nel momento in cui per caso una volta all'anno si festeggia chi questa terra la calpesto' secoli prima di noi ...ancestrali rievocazioni ...e, forse sono io che sono semplicemnte tornata dove la mia storia è radicata o iniziata ..tutto danza ed esce fuori dal tempo .... |
ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN
Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare ...
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.
ULTIMI COMMENTI
CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA
(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2024 alle 20:29
Inviato da: Marion20
il 08/09/2023 alle 01:13
Inviato da: Vasilissaskunk
il 10/03/2023 alle 12:51
Inviato da: zapata71
il 02/03/2023 alle 16:13
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18