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ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

Messaggi del 28/01/2022

EONICAattitudinalità

Post n°363 pubblicato il 28 Gennaio 2022 da Vasilissaskunk

Ho trovato un buon rifugio:  si chiama silenzio, è scarsamente popolato, poichè nell'epoca dove un'amanità corrosa di qualsivoglia valore intriseco e allo sfacelo tutti preferiscono vociare, urlare la loro inconsistenza ... forse per paura di non star esistendo 

Non considerandomi certo  essere superiore a nessuno, semmai ben attento alla propria evoluzione personale,  taccio tutto il mio disprezzo e non partecipo volontariamente allo schema anzi creo margini consistenti di sopravivenza opponendoli in sorriso  alla deliranza ...

La razza umana meriterebbe ordunque l'estiznione ? Non sono dio, non spetta a me  questo stabilire ... certo penso che  il nostro pianeta starebbe molto meglio in sua assenza, rifirorirebbe senz'altro ...

L'egocentrismo umano si manifesta nella violenta arroganza,  perpetrata  verso i propri simili e verso gli altri esseri senzienti ... e non ha limiti ... un essere reso,  da sterile evoluzione,   superfluo tanto  da non sapere piu sopravvivere in natura ... incapace di soddisfare i prorpio bisogni primari se non con l'artifcio dei soldi, schiavo di grige vite,  privo della qualità del proprio tempo .... vede passare la prorpia esistenza tita di noia e profonda e frustrazione ...paga il divertimento e ammuchia innumerovoli inutile  cose, ammassato in innaturali contenitori chiamati  città ... 

no io ...di tutto questo non voglio più fare parte, non mi importa di ostentare finte socialità o mendicare consensi su cio' che faccio credendo che condividendolo su un social mi porti piu' soddisfazione ... o poveri esseri squaciati di infinita solitudine ...

D'ora in poi cio' che faro' quando dove e perchè riguardera'  solo me ... o in estremo  caso,  chi con amore mi chiederà ... Potrei perdere temnpo a sputare infinito veleno caldo e verde come la fiele ... ma non avrebbe aclun senso  in un mondo di ottusa sordità sensoriale ed emozianale, in un mondo dove sei se possiedi oppure ti quantifichi quanto piu' appari ...no non avrebbe alcun senso 

No tutto questo non mi si confà, la vera essenza di questa mia vita io ancora non la ho ben capita, al limite posso saper  cosa  non voglio essere ... so solo per certo che entrando nel bosco vedo perfezione divina:  un composto silenzio che dona quel senso di immobilità contrapposto al fragore dei morsi voraci della quotidinità 

...

..cicli di vita in immutabile alternanza come il ripetersi delle satgioni ... ora ad esempio è  il momento della  neve cadente dagli alberi, del suo ricomporsi in  rigagnoli che scorrono fervidi  tra foglie in decomposizione, che da verdi ivolucri di linfa ora giacciono sul terreno  sacrificate a donar lui il  nutrimento per la nuova prossima vita a divenire  ... tutto sembra immobile,  ma non lo è ... tutto ha il suo "semplice" ordine   ... tutto  sublima l'anima ....e ....sapete il perchè ? Perchè intorno nessuno della mia razza c'è ... lascio volentieri gli affanni del dover per forza esistere ...lascio volentieri le cattiverie , l'odio ....

io lascio tutto questo querulo  chiachericcio ... e in silenzio mi rendo particella boschiva o molecola d'acqua di fiume che per nuotare  non ha bisogno di una vasca piena di veleno ...

non sono di certo il mio diprezzo ne mai vorrei esserlo ... io dimentico semplicemente il resto quando sono in un bosco io bosco divento ...perchè il resto vedete è stato creato in secula "speculorum " da un animal che forse poteva anche eccellere in intelletto, ma ahimè è rimasto poi fragorarasamente schiaanto' nel suo egoncentrismo ....

 

eonicaMENTE fruscio emozionalmente nel ventre della selva 

 

 
 
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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