Creato da DONNADISTRADA il 10/09/2008

Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

Messaggi di Gennaio 2014

DIALOGHI DEL PASSATO

Post n°413 pubblicato il 25 Gennaio 2014 da DONNADISTRADA
 

foto Angela West Bengali, 1995

 

 

Personaggi:

                    Putù: viaggiatrice occidentale. (nome affibbiatole da Ranjan)

                    Ranjan: ragazzo di Kolkata, personal guide di Putù.

 

 

Ranjan: Perché sei venuta in India?

 

Putù:      Mi piace l'India, Da anni desideravo venire in India e durante il mio primo viaggio non     

               Sono riuscita a godermela per come desideravo. Ho cominciato a sentire fastidio per molte 

   Cose e a sentire nausea verso la maggior parte degli odori. Avevo scoperto di essere            incinta.  Adesso vorrei rimediare.

 

Ranjan: Cosa stai cercando?

 

Putù:      Niente di particolare!

 

Ranjan:   Noi qui in India abbiamo molto a cura l'igiene. Ci laviamo ogni qualvolta veniamo a      contatto con elementi di sporcizia che tocchiamo esclusivamente con la mano sinistra. La mano destra la usiamo per portare il cibo alla bocca. La mattina facciamo sempre il bagno purificante. Voi sempre "toilet paper" e amcora sempre.

 

Putù:         Nelle acque dei fiumi?

 

Ranjan:      No, Quello è un rito, si fa solo in particolari occasioni. In genere a casa e prima di fare qualsiasi altra cosa. Inoltre non entriamo mai in casa con le scarpe. Neanche nella case altrui. Ci togliamo sempre le scarpe prima di toccare il pavimento di una casa.

 

Putù: Conosci Ravi Shankar?

 

Ranjan:  Non è musica tipica indiana. E' new age. Come stavi prima di venire in India.

 

Putù:    E' un viaggio per me importante questo. Prima scattavo fotografie. Ho letto il Bagavad Gita prima di partire. Anche altri libri sull'India.

 

Ranjan:  Ho capito. Sei venuta a cercare la pace in India. Non temere, è così per la maggior parte dei viaggiatori occidentali. Io ogni mattina dopo l'abluzione faccio il saluto al sole. Dopo esco a cercarmi qualche lavoro.

 

 

Al rientro in Europa Putù tolse sempre le scarpe prima di entrare in casa..

Per alcuni anni si scrissero Putù e Ranjan.. Il sogno dell'India rimase sempre nel cuore e nella mente di Putù. Molto spesso ricorse all'acqua, anziché alla "toilet paper"

La ricerca della pace per un Indiano è la fuga dalla depressione degli occidentali. Loro possono avere soltanto problemi reali, economici o di salute.

 

 

foto Angela, una strada 2009

 
 
 

dialoghi forse sbagliati

Post n°412 pubblicato il 20 Gennaio 2014 da DONNADISTRADA
 

 

foto angela Florida 2013

 

M. Tu sei sempre andata via, hai visto il mondo, io non mi sono mai allontanato dall'Italia.

A. Solo per brevi periodi. Al massimo un mese e mezzo, spesso anche meno. Attendo che arrivi il tempo di andare. Per sempre.

M. (sorridendo come fa di solito lui) Tu non andrai via per sempre. Vuoi mettere la famiglia? I nipotini che potrebbero nascere e oggi, i nipoti, sono a carico dei nonni.
(anche P. mi aveva detto che non sarei partita.)

A (a parte pensare che la futura nuora non mi affiderebbe mai eventuali nipoti miei ed eventuali figli suoi) (pensiero che non dico a M.)

entra L:
A non andrà mai via, non ne sarà capace. Lasciare S. (il compagno di A.) i figli   va bene che sono ormai grandi e userai Skype?

A. No, niente Skype.

M e L. Perché no?

A. Nessun messaggio in tempo reale. Possono scrivermi e io leggerò e risponderò, ma non in tempo reale.

L. E i soldi? Guarda che non ti daranno 800 euro, te ne daranno al massimo 400.

M. E poi quando torni che ci fai anche con solo 800 euro al mese?

A. Avrò finalmente tutto il mio tempo. Avrò anche il tempo per annoiarmi. (Anche quello per morire.)

(Ma che ve lo dico a fare?)

(Potrei rimanere solo per qualcuno che mi facesse dimenticare del resto) sss. (Questo io non l'ho detto. Neanche a voi l'ho detto!!!)

Le frasi tra parentesi non le ho pronunciate. Le scrivo qui.

...non sono entrata in banca anch'io, ma ho accettato un lavoro (anche se forse è un non lavoro)

ma

ma anch'io ho qualcosa da cui  devo liberarmi e da alcuni legami che sono ugualmente un compromesso...

ancora un po' di pazienza...

Di Dioniso di Semele illustre figliolo
(mi) ricordo, come apparve  lungo  il  lido
del mare infruttuoso
sulla costa sporgente
a giovane uomo simile
pubere:
belle si agitavano le chiome
scure,
un manto intorno alle robuste aveva spalle
porpureo:
presto gli uomini dalla nave buoni banchi
predoni
avanzarono rapidamente sul  livido flutto
Tirreni:
essi spinse m
ala sorte.
Inno a Dioniso
(Omero)
trad. Cesare Pavese

 

 

 
 
 

la retta

Post n°411 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da DONNADISTRADA
 

 

 

le foto sono mie
Morro do Chapeu, Bahia 2009
(le foto non c'entrano niente con il post, ma vengono da un luogo,
il sertao brasiliano, entrato sulla mia retta come certe persone)

Non è la prima volta che scrivo un post e libero me lo cancella inspiegabilmente e mi riporta alla pagina iniziale.

Anche con il precedente era successo e provo a riscriverlo.

Secondo me le persone si situano sopra   una retta secondo tutte le caratteristiche fisiche, psicologiche con la loro storia e la loro capacità di reazione a tutto ciò che capita. Avviene un incontro e come per magia si nota se si colloca sulla stessa nostra retta oppure si tratta di una linea diversa. Si sente subito non appena si conosce una persona.  E' un istinto come quello degli animali o dei bambini piccoli che sentono se possono fidarsi oppure no di chi incontrano sul loro cammino.

Parlando con un'amica, anzi una ex amica,  di un suo ex e di cosa è stato di lui. Ai tempi in cui l'amica stava insieme ad A. ci si frequentava, si usciva insieme o li invitavo a casa mia. Poi un giorno lei lo lasciò e a me dispiacque. Lei disse che era una storia difficile e non voleva proseguire. Vivevano a trecento chiliometri di distanzal'uno dall'alltro e lei aveva bisogno di certezze economiche ed affettive che lui non poteva darle vedendosi solo dal venerdì sera alla domenica.
Dopo qualche anno andò la mia amica andò a vivere con un altro e non ci vedemmo più. Adesso mi racconta del problemi col nuovo compagno.

A me piaceva A., dico, perchè lo trovavo sulla mia stessa retta.
Se tu conoscessi S. (il nuovo compagno che non ho mai visto), sicuramente non ti piacerebbe, fa lei.
Immagino   stia su una retta molto distante dalla mia.

 

 
 
 

la casa davanti al mare

Post n°410 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da DONNADISTRADA
 

 

foto angela davanti casa


Parlando del più e del meno in questi giorni dopo le festività  dato che nel luogo dove lavoro vengono pochi visitatori il discorso un giono è caduto sulla casa dove sono nata. Se venderla oppure no.


Venderla sarebbe la cosa più semplice, ammesso che si trovi un compratore che probabilmente vorrebbe detrarre tutte le spese per il restauro e forse rimarrebbe un ricavo in negativo.Nella mia mente la casa conserva tutti i ricordi buoni, pochi a dire il vero, sebbene molto intensi. Allo stesso modo tiene anche i ricordi negativi, tanti quelli e intensi tanto e forse più di quelli buoni.

La mia terrazza porta ancora il segno della seduta di me bambina di fronte al mare a guardare le navi passare e, giusto giù sulla strada, le auto.In agosto era un piacere guardare le barche dei pescatori e le auto degli emigranti che tornavano per le vacanze dal Nord Italia o dalla Germania, Svizzera, Francia che, uniti ai pochi turisti, rendevano internazionale la strada sotto casa e il mare un passo più in là.  Terrazza che ricorda anche le mie notti insonni a guardar la luna, le stelle e Venere e il mio parlar con loro, seppure fossi consapevole che non potevano rispondermi, durante gli anni adolescenziali e del mio primo diventar grande.L'andar via lontano non è mai una cosa semplice e rimane quella Itaca attaccata alla pelle, nonostante si possa criticare famiglie di provenienza, sistemi politici e clientelari, appena peggio che altrove comunque.

Le grida delle vicine lungo la strada tanto disturbanti  si affievoliscono e poi si spengono quando si è lontani.Non parlo il dialetto, ma durante i miei viaggi in solitaria nei paesi molto lontani mi è capitato tante volte di pensare nella lingua della mia terra.Sarebbe razionalmente ed economicamente più conveniente sbarazzarsene un giorno. Divenire talmente forte da non averci più nulla a che fare, se non nei miei ricordi. E' sempre possibile comunque tornare e trovare una sistemazione altra. Le ragazze che abitano al piano terra sarebbero contente di ospitarmi per qualche giorno se, assalita dalla nostalgia, volessi tornare.Il terrazzo sopra la casa ha infiltrazioni d'acqua e andrebbe tolto il pavimento, rifatta l'impermeabilizzazione e poi ripavimentare.La veranda che adesso copre la terrazza da dove mi affacciavo da piccola è di eternit e andrebbe risanata e ricoperta con qualche altro nuovo materiale.E questi sono soltanto gli interventi più significativi, molti altri sarebbero necessari.Adesso che mia madre si trova in un pensionato potrei farle io le riparazioni. Non mi inorgoglisce questo.

 E' soltanto una questione di ricordi e di domande. Tenerla e sistemarla, chissà magari potrebbe interessare come casa di vacanza per i figli ed eventuali e futuri nipoti. Venderla quando sarà o tenerla magari così com'è e far solo la manutenzione ordinaria. Ci sarebbe anche la possibilità di abitarla, così com'è, magari al raggiungimento della mia pensione al minimo e prima che sfugga anche la pensione e dover rimanere a lavorare fino a settant'anni e appena sono soddisfatta oppure stufa finalmente di quella casa lasciarla stavolta per sempre e partire per il mio viaggio alla ricerca di Dioniso. 

 
 
 

La regina

Post n°409 pubblicato il 05 Gennaio 2014 da DONNADISTRADA

 

 

La Nascita di Venere

Botticelli, Galeria degli Uffizi
Firenze

 

 

L'adolescenza trovò Maria con gli ormoni talmente insistenti che è ifficile non seguirli o forse è solo difficile prendere in certi momenti le opportune precauzioni.

Maria si accorse così da un momento all'altro che aspettava un bambino. Tutti quelli che erano i suoi progetti di colpo ballavano e combattevano l'uno contro l'altro.

Ci sono decisioni che si prendono per convenienza, per convenzione, per necessità  e altri, in situazioni simili, avrebbero o hanno preso.

Maria lascia invece la scuola e cresce da sola il bambino che nel frattempo è nato.

Maria aveva trovato un lavoro in tutti quegli anni, un lavoro qualsiasi e viveva insieme al figlio.  Il padre del bambino poteva vederlo, contribuire al suo mantenimento, ma il bambino è solo di Maria.

Quando il ragazzo fu poi abbastanza grande per poter rimanere solo la sera, lei riprese a studiare Maria e conseguì un diploma, un diploma qualsiasi, non più il liceo brocca che aveva abbandonato e a quarant'anni si iscrisse all'università, facoltà di giurisprudenza. Senza fretta.

Adesso il figlio ha una moglie, una bimba e un altro figlio in arrivo. Nessun altro uomo ha occupato il cuore di Maria in tutti questi anni a parte il figlio.

Arriva un biglietto di auguri per il compleanno di Maria:

"Un uomo che tratta la sua compagna come una regina è stato educato al massimo rispetto proprio da un'altra regina."

Firmato:

                  Tuo Figlio

 

 
 
 

 

 

 

NY 1997 foto angela

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 95
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963