Le origini del fiordaliso sono antichissime, alcuni fossili di questo fiore risalgono al neolitico. E’ soprannominato “erba degli incantesimi”.
Una leggenda racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell’amato Cyanus, volle chiamare quei fiori proprio con il suo nome. Il nome scientifico è, infatti, Centaurea cyanus. Centaurea deriva dal nome del centauro Chirone che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con il succo del fiore.
In Oriente, gli innamorati lo regalano all’amata nella speranza di ottenere la felicità da lei.
Nel linguaggio dei fiori significa felicità e leggerezza.
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Post n°322 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da Fajr
Son tornata! Nelle intenzioni, per il rientro, c'era di lasciare qui un breve resoconto delle giornate madrilene... Ma non ce la faccio proprio. La strage di Gaza ammutolisce il bello che i miei occhi han visto e che il mio cuore ha toccato, a cominciare da Bellini a Roma e poi Rembrandt, il Prado, il Thyssen, il Reina Sofia... Neppure la sontuosità della cattedrale di Toledo e i fuochi di Puerta del Sol... Su tutto sovrasta il grigio del Guernica. Le parole più intense e vere che ho letto sul Medio Oriente di questi giorni (anni) le ha scritte Alex nel suo ultimo post. A parte la diplomazia, gli appelli e le petizioni da firmare c'è bisogno anche di aiuto concreto per le vittime. Faccio a tutti noi un invito: come si cerca il volo più conveniente e il b&b più affascinante per il proprio giusto relax, cerchiamo in rete anche le associazioni e gli organismi che più sentiamo a noi vicini per dare una possibilità concreta alla pace. Perché la pace si può se comincio io! |
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Dirò di più: non solo non riesco a scrivere altro sul mio blog ma, per giorni e giorni, non sono riuscita a scrivere una parola neanche su questa immane tragedia.
Possiamo fare solo due cose: contribuire economicamente agli aiuti per i palestinesi e partecipare alle iniziative pubbliche per la pace … eppure tutto questo mi sembra ben poco, soprattutto la sera quando, avvolta nel mio caldo e soffice piumone, penso a chi non solo sta al freddo ma non riesce a dormire per il rumore delle bombe, o per il terrore di essere colpito dalle bombe, o per la sofferenza delle ferite riportate, o per l’orrore delle cose viste, o per l’angoscia delle mancanza di notizie di persone care, o per il dolore delle persone care morte. E mi sento terribilmente impotente. Io alla fine del primo giorno di questo inferno avrei già dato di matto …
Quanti, quanti ancora dovranno essere uccisi?, quanti ancora dovranno essere feriti?, quanti ancora dovranno restare mutilati per sempre?, quanti ancora saranno segnati per tutta la vita dal terrore?, quanti saranno decimati – anche alla fine del conflitto – dalle conseguenze collaterali dei bombardamenti (cure mediche non arrivate tempestivamente oppure malattie per denutrizione, freddo, mancanza di acqua potabile)?
PS
Bentornata!