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SID

Post n°19 pubblicato il 11 Novembre 2007 da elioliquido

Generalmente Linux è un sistema operativo (il kernel) su cui "gira" un certo numero di programmi. Nella maggior parte dei casi, tutto questo è messo insieme in raccolte, chiamate distribuzioni, che vengono preparate da aziende o gruppi, o singoli appassionati. Il kernel ha tre rami di sviluppo (2.2, 2.4, 2.6), che stanno a Linux un po' come 98, XP, e Vista stanno a Windows. Il due rami più vecchi vengono sviluppati solo per la correzione dei bachi.

Le licenze di Linux, e di gran parte del software che ci gira sopra, impongono di lasciare aperto il codice sorgente trovato aperto. In questo modo altri ulteriori sviluppatori avranno la possibilità di studiarlo e modificarlo. Questo induce una certa vivacità nello sviluppo del software, ma anche della sua fruizione. È facoltà dell'utente finale l'utilizzo di programmi maturi, lungamente testati, ripuliti dei bachi; o il provare roba nuova, a rischio di crash o di qualche vulnerabilità. La scelta stessa di quale dei tre rami di sviluppo del kernel rientra in questa facoltà, con questi presupposti.

Tra le varie distribuzioni Linux, ve n'è una che è offerta in tre versioni diverse, a seconda del livello di sicurezza. Si tratta di Debian. Le tre versioni sono: la stable, Debian 4.0, il cui attuale nome "in codice" è etch; la testing, il cui attuale nome è lenny, e la unstable, il cui nome è sempre sid (i nomi sono presi dal cartone animato Toys).

In pratica, etch è la distribuzione Debian con il software più obsoleto, fra le tre (si tratta comunque generalmente di mesi). Ma è anche quella più stabile, sicura, a minor rischio. Perché il software che usa, dalla versione del kernel a quella di ogni programma che include, è stato usato più a lungo, da più utenti, ed i suoi bachi sono presumibilmente (quasi) tutti venuti a galla. Più nuovo è invece il software di lenny, che ne fa dunque una distribuzione potenzialmente più rischiosa. Ma lenny è comunque candidata a diventare la prossima Debian di riferimento, la prossima stable. La distribuzione d'avant-garde è invece sid, e come tale è anche quella più esposta a crolli. In sid viene inserito software che è stato testato, ma non in misura sufficiente, anche nell'interazione con altro software. Con sid si dispone delle ultime e più recenti chicche, di ciò che nelle intenzioni dovrebbe essere più performante, di ciò che dovrebbe fare le cose meglio. Ma si rischia il crollo del sistema, o intrusioni in esso, o altri problemi, con più facilità.

Ecco, penso non ci sia solo Debian, in versione sid. Molte volte lo sono anch'io. E la trovo una cosa del tutto naturale. Ma esisto in tutte e tre le versioni, a seconda di quello che devo fare. Se mi trovassi davanti il pulsante della distruzione del mondo, switcherei in versione etch. Penso che questo valga per molte altre persone. Sarebbe bello vivere perennemente nelle certezze di etch, una versione stable. Ma è uno status che non si raggiungerebbe, se pei meandri dei suoi stessi algoritmi consolidati non si fosse avventurato sid, un certo tempo prima.

Al di là del fatto che, per carattere e indole, ci siano persone tendenzialmente più etch, o più lenny, o più sid, in modo magari scompensato, il problema maggiore è che in quest'epoca è il mondo, a parer di esistere solo in versione sid. E per tentare di imbrigliarlo, in certi frangenti, potrebbe occorrere essere più sid di lui.

franco

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Commenti al Post:
elioliquido
elioliquido il 11/11/07 alle 23:25 via WEB
compermesso...
 
 
Fajr
Fajr il 12/11/07 alle 00:20 via WEB
Per un attimo ho pensato che volessi dare un aiuto ad anto che, causa raffreddore, ha perso la lezione del corso sull'"open source" (o "surce", come dice lei...) :D
 
   
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 00:35 via WEB
Il sorcio aperto? Ubuntu è una derivata di Debian.
 
     
Fajr
Fajr il 12/11/07 alle 00:39 via WEB
quello, proprio quello sta studiando...
 
     
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 00:44 via WEB
Lo so...
 
   
ossimora
ossimora il 12/11/07 alle 08:33 via WEB
non facciamo facile ironia su una svista gaglioffa :))
 
MacRaiser
MacRaiser il 11/11/07 alle 23:56 via WEB
Recentemente chi ha tentato d'imbrigliare il mondo, di solito, non aveva questi nomi d'origine anglosassone.. faceva piu' tipo, non so, Adolf.. Josif.. robe cosi' :p
 
 
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 00:44 via WEB
Questo "recentemente" mi fa temporaneamente sentire giovane. Ecco, a puro titolo di esempio (sicuramente insufficiente), ci potrei mettere anche Ghandi. Non è detto che quei sid debbano essere distruttori. La questione è che per risolvere il problema di qualcosa che sta sfuggendo di mano, si può dover correre dei rischi su di sé.
 
 
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 00:51 via WEB
Comunque giorg dabliu è anglosassone. Non è al livello degli altri due 1) perché non agisce da solo, e 2) perché ci sembra che sia dal nostro lato della "barricata", anche quando lo "osteggiamo" e diciamo che non ci piace per niente. Ma per causa sua, o per causa delle di lui cause (quindi santamente indirettamente), o di quelle di cui è ambasciator che porta solo una parte della pena, già parecchie anime sono "volate in cielo".
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 12/11/07 alle 07:46 via WEB
Il termine: "imbrigliare il mondo" ha un suo significato, Elio, e: "bottone della distruzione del mondo", anche. Non riesco a vederci niente di positico, poi vabbe', sai tu cio' che realmente intendevi dire, usandoli. Paragonare il Mahatma Gandhi ad Adolf Hitler o a Josif Stalin, aggiungendoci Bush per sovrappiu', mi sembra operazione piu' che moralmente ardita, storicamente senza senso.
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 12/11/07 alle 07:47 via WEB
Il termine: "imbrigliare il mondo" ha un suo significato, Elio, e: "bottone della distruzione del mondo", anche. Non riesco a vederci niente di positico, poi vabbe', sai tu cio' che realmente intendevi dire, usandoli. Paragonare il Mahatma Gandhi ad Adolf Hitler o a Josif Stalin, aggiungendoci Bush per sovrappiu', mi sembra operazione piu' che moralmente ardita, storicamente senza senso.
 
     
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 14:25 via WEB
Mettendola in forma molto riassuntiva, penso che Cristo sia stato più sid del suo tempo. A mio avviso osò oltre le sue stesse possibilità. Come conseguenza, il cristianesimo imbrigliò un mondo (l'impero romano) che stava decadendo, fornendogli nuova ragione di esistere. Questo non per dire che aspetto un messia, ma per spiegare quello che intendo con l'espressione suddetta. Quanto al pulsante della distruzione del mondo, avrei anche potuto dire: se sto guidando un autobus pieno di gente. Era questo che intendevo, ovvero se sono di fronte a certe responsabilità, ricorro alla mia versione stabile, più "stupida" ma più affidabile. Mentre il mondo odierno (il nostro mondo, questa parte di mondo, che comunque incide sproporzionatamente su tutto il resto), al cospetto di queste responsabilità, continua a tentare soluzioni insicure.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 12/11/07 alle 14:45 via WEB
Ok.. ho capito cosa intendi. Ma non sono sicuro che la l'analogia funzioni. O comunque sarebbe meno fuoriviante usare i classici termini "progresso" e "conservazione", non so. Detto questo, mi permetto di avanzare qualche dubbio sul fatto che qualcosa di stupido sia affidabile. Se io ho un problema nuovo non posso pretendere di risolverlo a tutti i costi con soluzioni gia' sperimentate e funzionanti (cioe' con i miei consolidati sistemi). Occorrono nuove soluzioni, e le nuove soluzioni nascono da nuove prospettive. Ovvio che una nuova prospettiva non nasce come un fungo dal niente, ma affonda le sue radici nella realta' esistente e nella storia. La stessa realta' che ogni giorno ci dice che tutto il nostro mondo si regge sulla speranza nel futuro. Non su quello che ABBIAMO o SIAMO, ma su quello che SPERIAMO di essere ed avere. Sui progetti (magari strampalati) della gente.. sui sogni. Basta pensare all'economia e a cosa accade ad essa e alle borse quando la speranza nel futuro (sintetizzata dalla capacita' d'indebitarsi del singolo) vacilla.
 
     
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 23:55 via WEB
È proprio quello che intendo, dicendo che bisogna essere sid per domare un mondo sid
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 12/11/07 alle 01:02 via WEB
spero di non andare troppo fuori tema. A volte mi sentoterribilmente obsoleta, il che farebbe di me una etch d'elezione o per indole, come scrivi tu. però mi rendo conto che a volte questo mio essere etch a lungo andare non sia necessariamente sinonimo di stable, ma scivoli pericolosamente verso il Sid. come se vi fosse una ciclicità necessaria. credo
 
 
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 07:18 via WEB
Eh no, non confondiamo obsoleto con stabile. Stabile comporta anche la correzione dei bug, con una manutenzione tenuta continuamente aggiornata. Che il software sia relativamente (!!!) obsoleto è una condizione derivata dall'affinamento delle correzioni. In pratica, l'aritmetica è un approccio antico e stabile, "infallibile". Ma se cerchiamo di risolvere tutto con l'aritmetica facciamo pochi passi avanti. I problemi sono nuovi e nuovi e non molto testati saranno i tentativi di soluzione. Tante volte anche i soli ragionamenti. Quante volte ci si sente affascinati da un pensiero, da sposare subito, e solo successivamente si passa al vaglio di ulteriori test, che non supera?
 
Fajr
Fajr il 12/11/07 alle 01:09 via WEB
tendenzialmente sid, percepita come etch... prosaicamente lenny 8(
 
 
elioliquido
elioliquido il 12/11/07 alle 07:20 via WEB
Prosaicamente?
 
   
Fajr
Fajr il 12/11/07 alle 23:27 via WEB
come cosa che sta in mezzo, sic. del non più e del non ancora.
 
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