Creato da Fajr il 30/10/2007

FAJR

... come fiordalisi in un un campo di grano. (D. Bonhoeffer)

Messaggi di Luglio 2008

del troppo

Post n°223 pubblicato il 12 Luglio 2008 da Fajr
 


C'è troppa sofferenza, troppa miseria

in mezzo a troppi farabutti perbene.

Abbé Pierre


 
 
 

nei giorni di srebrenica

Post n°222 pubblicato il 10 Luglio 2008 da Fajr
 

L'11 luglio del 1995 Srebrenica, ufficialmente zona protetta dalle Nazioni Unite, si è trasformata nel luogo del massacro più grande avvenuto sul territorio europeo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In quel giorno l'esercito serbo-bosniaco guidato dal generale Mladic è entrato nella cittadina della Bosnia nord-orientale, un tempo famosa per le sue miniere e per il suo centro termale, dopo due anni e mezzo di durissimo assedio. Nonostante la presenza di un contingente di caschi blu dell'Onu, di stanza nella vicina Potocari a difesa dell'enclave musulmana, i serbo-bosniaci si rendono responsabili di un vero e proprio genocidio, uccidendo circa 10.000 persone, quasi tutti uomini in età fertile.Mentre ancora oggi i ricercatori continuano a esumare i corpi dalle centinaia di fosse comuni sparse in tutto il territorio bosniaco, nascono spontanee alcune domande. Come è stato possibile questo genocidio? Cosa hanno fatto le truppe dell'ONU a difesa dell'enclave? Cosa dovrebbe fare la comunità internazionale nei confronti di questo eccidio? Può l'orrore di questi crimini essere dimenticato in qualche maniera dai sopravvissuti?
(Dal sito di Macondo3)



Il video prosegue Parte1 Parte3 Parte4 e Parte5

Per sapere come si svolsero i fatti =>
Fondazione Alexander Langer =>
Insieme, un progetto di riconciliazione al femminile =>



Dice che ad un certo punto si tocca il fondo, maybe.
A leggere questa bella pensata, a volte mi aumentano i dubbi. Nei giorni di Srebrenica...

 

 
 
 

G8 fantasy dessert

Post n°221 pubblicato il 08 Luglio 2008 da Fajr
 


In vino
veritas


Mmmm... >>>
>>>
>>>
>>>

don't forget...
>>>

 
 
 

una vacanzina a Nassau

Post n°220 pubblicato il 05 Luglio 2008 da Fajr
 
Tag: reset



Racconti
Estate, 2008

>>>


 
 
 

del 4 luglio...

La cosa è iniziata da una visitina a Gattonero. Il suo ultimo post dedicato alla ripresa di Indymedia Italia mi ha portato al sito e qui ho scoperto che il 4 luglio (tra le tante altre memorie) è il giorno dell'afelio (cippiri... interessante!).

Ma io avevo in testa un post su questa signora che oggi parla a Genova per questa cosa qui, e (non so come) m'è tornata in mente la faccia di Paragone (sentito ieri sera a"Primo piano" filosofeggiare sull'opportunità di avere - addirittura! - un ministro per le pari opportunità). Sono andata a dare un'occhiata (evento per me più unico che raro) al suo giornale (?) e vi ho trovato quest'altra cosa non ben definita...


Cippiri, mi son detta!
4 luglio: la terra sta nel punto più lontano dal sole come l'uomo-uomo sta nel punto più lontano dalla donna-donna (nei commenti diventa donna-femmina).

La massima distanza terra-sole produce anche il rallentamento dell'orbita della terra attorno al sole perciò l'estate è più lunga dell'inverno. E' anche vero, pirì, che avendo già superato il solstizio estivo si va, inesorabilmente, verso il prolungamento della "nuttata"...


danza per me, derviscio >>>

 
 
 

del futuro... lodevole

Post n°218 pubblicato il 02 Luglio 2008 da Fajr
 

“Il cerchio che inizia dalla corruzione
porta ineluttabilmente alla violazione dei diritti umani.
Laddove vengono elargiti e tollerati privilegi di qualsiasi genere,
è gettato il seme della corruzione che germoglia nell'animo dei violenti e
degli intriganti e assoggetta gli animi pavidi.”

Mauro D'agati
Contrasto

>>>
>>>
>>>

 
 
 

metti in circolo...

Post n°217 pubblicato il 02 Luglio 2008 da Fajr
 

a chi so io

 
 
 

dell'aria... venduta

Post n°216 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Fajr
 

L’aria è di tutti, non è di tutti l’aria?
Così è una piazza, spazio di città.

Pubblico spazio ossia pubblica aria

che se è di tutti non può essere occupata
perché diventerebbe aria privata.
Ma se una piazza insieme alla sua aria

è in modo irrevocabile ingombrata

da stabili e lucrose attività,

questa non è più piazza e la sua aria

non è che mercantile aria privata.


Cos’è una piazza, cos’è quel dolce agio

che raccoglieva i sensi di chiunque

abiti a Roma o fosse di passaggio?

È un vuoto costruito a onor del vuoto

nell’artificio urbano del suo limite.

Se si riempie è per tornare al vuoto

perché a costituirla è proprio il vuoto.

Non fosse vuota infatti non potrebbe

accogliere chi passa e se ne va.

Per dargli maggior credito s’innalzano

fontane e statue: certo sono belle

e grazie al vuoto vantano splendore.

Ma c’è qualcosa che è più della bellezza,

è il loro appartenere necessario

a quel sicuro chiaro spazio vuoto.

E questo è più orgoglioso grazie a loro.

Un vuoto generoso di potere,

una salute certa dello spirito,

un bene di città fatto interiore.

Poveri quelli cui mancano le piazze.


È naturale che si vada in piazza,
ci vanno tutti, e certo non c’è piazza
che si attraversi in fretta: quasi una timidezza

rallenta i passi alle fontane, all’acqua

che fa il suo giro e torna su se stessa.

La mente sosta insieme al corpo e guarda

lo spazio e l’aria del riposo, ossia

la piazza.


Dunque una piazza va lasciata in pace,

non è merce da farne propaganda.

Ci pensa lei da sola ad animarsi,

quello che importa è che sia pubblica piazza.

Si vuota si riempie e poi si vuota,

accoglie chi sta fuori e lo contiene

finché sta fuori, che prima o poi dovrà

tornare dentro. E se non è così

non è più piazza, è privata terrazza

o lugubre infinito lunapark.


La felice bellezza negligente

sta ferma intorno a te senza rumore,

l’hai vista, sai che c’è, neanche la guardi.

Era il lusso di andarsene per Roma.


Ci sono forse altre città del mondo

che hanno piazze più belle delle nostre,

piazze perdute alla vista e al cuore,

piazze vendute insieme alla città?

Patrizia Cavalli
Aria pubblica

"aria", non c'è nella lista >>> 

 
 
 

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