Quello che volevo dire...e che non ho detto ...era solo questo:attraverso la mia porta..davanti agli occhi...ho visto mille volte l'universo eterno.
L'eterna intelligenza dello sconosciuto...ogni giorno in tanta semplicita'...ha riempito l'intimo del mio cuore.non so se potro' dire con parole semplici questa verità....(TAGORE)
« =^,^= | pioggia estiva » |
Come sapete,miei cari amici naviganti,sono stata in ospedale con il mio micetto.Chi mi segue da un po' sa cosa è successo qualche giorno prima di Natale e adesso ci siamo ritornati...per rimettere le cose a posto...ma sinceramente sono della convinzione che nulla potrà tornare come prima.C'è una lunga cicatrice lungo tutto il gomito del mio micetto pari pari a quella che porto nel cuore.Ma pazienza, la vita è anche questo e, in quel luogo di dolore, ho imparato a sorride ancora di più.
Perchè ho fatto un'esperienza come definirla?meditativa?...mi spiego meglio,anzi vi racconto le mie sensazioni così capirete perchè definisco l'esperienza dell'ospedale come una meditazione.
Lunedì 16 ricovero,sono un po' tesa e anche stanca,il giorno prima era stato il compleanno del micetto,quindi pranzo impegnativo(ma eravamo solo noi cinque) e la sera pizza e torta per gli amici del micetto.Prendiamo "alloggio" nella stanza di degenza,lui che non vuole mettersi il pigiama e le infermiere che subito iniziano con l'iter pre-operatorio.....mi sento addosso un sorriso....come se qualcuno mi chiamasse da dentro....mi volto e trovo un ragazzo steso nel letto con una gamba in trazione,gli sorrido ricambiando il suo di sorriso e faccio una battuta poco felice:"ti sei fracassato una gamba?",continuando a sorridere mi risponde:"se fosse stato per me l'avrei evitato!" e così inizia a raccontarmi la sua storia.Il ragazzo che dopo scopro essere un giovane di 38 anni ha lo stesso nome di mio figlio ed è stato vittima di una rapina,assicuratore riportava i soldi in sede,seguito ,braccato e sparato...solo per mille euro.Per fortuna, e mentre racconta sorride, la pallottola ha preso il femore destro uscendo da dietro ma spostando la collocozione del femore stesso...è in attesa dell'operazione.....non ho parole,mi siedo accanto e continuo ad ascoltare,questa volta è la madre che parla....non dice mai Io,non so il suo nome e il dolore del figlio diventa un'esperienza da raccontare,da condividere...anche lei sorride.
Mi chiedo da dove venga questo sorriso,certo avranno pianto,imprecato ...forse qualcosa di più,ma io mi sono trovata nella fase dell'accettazione? del perdono? ...
.....rifletto,ascolto,medito......capirò dopo che queslla era la fase del "ringraziamento".
Sono lì che aspetto il medico,l'infermiere,l'anestesista...tutto è pronto per l'intervento
Martedì 17 alle h.13;00 prelevano mio filgio,doveva essere per le 11,ma gli imprevisti...aspetto nel silenzio,nella preghiera,nell'ascolto di altre storie.Siamo in tanti in quel reparto,credo che l'ortopedia sia il reparto più visitato dai pazienti e familiari.Ascolto storie....chi racconta non parla mai di se, del proprio dolore,della propria stanchezza...e si che hanno sofferto!perchè sono madri,padri,figli dei degenti.Non si presentano,non dicono i loro nomi,ma già da subito parlano di chi assistono,raccontano la sua storia e nel farlo noto una specie di esorcismo:parlano e sorridono.E' come se parlandone allontanassero la paura dell'accaduto,dell'intervento in corso,del dolore avuto..della rabbia.
Medito....il tempo in ospedale si allunga ( volontariamente non ho voluto giornali e riviste)..sono lì che aspetto,ascolto e....medito:perchè,me compresa,non parliamo di noi,del nostro stare lì,del nostro soffrire?....abbiamo tutti un sorriso,ci scambiamo favori,ci aiutiamo a vicenda...consoliamo gli altri come fossero nostri figli,padri o madri.Tra le nostre parole,gesti e sorrisi, corre un filo che ci lega tutti,quel filo è il "ringraziamento"...siamo ancora qui nonostante le vicissitudini,i percossi accidentati,le cadute .....ma siamo come canne al vento,ancorate a questa vita,che si piegano ma non si spezzano e nel rialzare il fusto ringraziano del loro esistere stagliandosi sul fondo del cielo
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