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pensieri...

Post n°272 pubblicato il 05 Ottobre 2013 da serio.vin

...riflessioni,parole mute che si fermano in gola,sogni che sogni non sono,ma neanche incubi visto che non è ho paura quando si affacciano nel buio della notte ...notti lunghe per lunghi pensieri.

Tiro un sospiro ora che sono qui e, i pensieri fanno a gara ad uscire fuori,ma il tempo mi sfugge e mi sfugge la vita ..i giorni passano e mi chiedo,ora che sono un po' più distesa con la mente, che cosa fare per viverla al meglio?sembra che io non sappia vivere perchè ogni aspettativa sfugge ...mi ritorna alla mente il pianto strozzato di mio figlio e le sue parole un po' cadute nel vuoto :"abbracciami mamma!amami nonostante tutto!" ..ed io?...le braccia lungo i fianchi  e la rabbia che non mi faceva altro che dire :"ma che cavolo hai fatto?"

Ora che ho scoperto che è stato lui ad aiutare i suoi amici ad uscire dall'autosottiletta,che è stato lui a dire che stavano esagerando ..le braccia si alzano dai fianchi e in un abbraccio immaginario lo stringo forte a me.Che madre sono?non ho pianto con lui ed ora piango.Piango non per lui,ma per me che sto diventando dura.I dubbi mi assalgono chiedendomi se non ho sbagliato tutto.

 

 
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eugenia1820
eugenia1820 il 06/10/13 alle 15:29 via WEB
Vin Carissima, per capire bene il tuo ultimo post, sono andata a leggere il precedente che, non so come, avevo perso. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo, credo che piangere ti faccia bene, dopo ti sentirai meglio, ed ancor di più quando riuscirai ad abbracciare tuo figlio, ma senza tante parole, non servono. Questi ragazzi non sono diversi da come eravamo noi, l'importante è che un genitore non si arrenda mai anche se non sa più cosa fare, anche se si sente impotente soprattutto con gli adolescenti, rispetto alla precocità sociale, all'intensità della vita di gruppo, alla sottocultura dei mass media, tutte sirene dalla capacità di penetrazione enorme e profonda sui nostri figli. Lo sappiamo tutti : educare è molto faticoso, è una grandissima responsabilità. Credo che sia il caso di lasciare da parte il " buonismo educativo", non capisco quei genitori che vogliono essere amici dei loro figli, ognuno deve avere il suo ruolo. Capita spesso che i genitori cerchino di tenere basso il livello del conflitto per paura che si interrompano i canali di comunicazione e che i ragazzi possano commettere azioni inconsulte. I ragazzi di oggi possono sembrare più emancipati rispetto a come eravamo noi, ma sono comunque vulnerabili. Secondo me, visto che tutto è, fortunatamente, andato per il meglio, non stare troppo a rivangare l'episodio. Un genitore deve aiutare i figli a farsi gli anticorpi per affrontare la vita, non fare il pompiere, convinto di dover sempre intervenire a spegnere ogni iniziale fiammella di frustrazione, altrimenti crescerà sapendo che c'è sempre qualcuno pronto a spegnere l'incendio delle sue paure. Non devi sentirti in colpa, tra un po', quando questo episodio sarà stato quasi dimenticato, dovrete parlare tra di voi, rendendo tuo figlio consapevole dei pericoli ( ma forse da un male è già nato un bene) ma soprattutto dovrai imparare a fidarti con un controllo discreto ma non invasivo. E poi : regole, regole e ancora regole! Posso essere un briciolo severa con te? Sono un po' brontolona da vecchia insegnante, perdonami. Ecco, secondo me, il fatto che tuo figlio abbia aiutato i suoi amici ad uscire dall'abitacolo, non ne fa un piccolo eroe, ci mancherebbe se non lo avesse fatto potendolo fare! Ecco, questo, per me, è un segnale da parte tua di giustificazione post paura. No, ci deve essere un segnale forte e chiaro di disapprovazione. Coraggio Vince, io una notte sono stata sveglia fino alle 6 del mattino, aspettando il ritorno di mio figlio in giro tutta la notte in auto con due amici, quando è arrivato, dallo stress dell'attesa, l'ho preso a ciabattate...........è sopravvissuto e ricorda ancora quell'episodio ed ora che ha 39 anni sostiene che tutti i genitori dovrebbero fare così. Ti abbraccio forte forte, ragazza della panchina. :-))
 
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