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Fletcher CXI

Post n°110 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da marlow17









"La cosa importante è che Tommaso sia insieme al dottor Gretsch quando quest'ultimo rientrerà in ospedale. Dovrà giustificare la sua presenza e avere un pass che gli conceda movimento all'interno della struttura. In seguito sarà più facile avvicinare Van Huijten e conoscerne il reale stato." Fletcher, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, esplose in un sommesso putiferio di imprecazioni e rabbia: "Penso che Peter sia impazzito, e anche tutti voi che gli date corda. Per quel che ne so nelle cliniche la presenza dei clown è concessa solamente in pediatria e neuropsichiatria infantile. Come riuscirete a giustificare il ronzio di Tommaso intorno a un vecchio ustionato per di più sottoposto a rigida sorveglianza?" Gretsch scacciò con la mano sinistra i pensieri molesti: "Qualcosa inventerò. Lo spaccerò per una iniziativa pilota per non far sentire ai vecchi degenti l'assenza di nipotini o similari. Una piccola rivoluzione in corsia. Se i bambini malati hanno bisogno dei pagliacci, gli anziani ricoverati necessitano del battito fresco dell'ala della gioventù...oppure no, Fletcher?" "Fate come volete ma è camminare sul filo." "Ce ne assumiamo ogni responsabilità, e Tommaso è molto più maturo di quanto tu pensi." "Levatevi dai piedi, adesso. Fate la vostra pantomima che Io voglio parlare da solo con il dottor Kraft." Stranamente non ci fu opposizione e Stephanie, Beatrice, Gretsch, Peter, Christine e Tommaso uscirono dalla stanza sull'imponente corridoio centrale. Il ragazzino teneva ancora sul braccio il suo completo da clown e ne pareva alquanto geloso. Dentro, Fletcher aveva preso una sedia e s'era assiso proprio in fronte allo psichiatra. "Chi è Percace, Maximus?" "Un uomo molto ambizioso." "Non è così semplice...Io ho avuto chiari indizi che possa essere, essenzialmente, quello che definiscono Anticristo. Conosce la setta degli Yazidi, Kraft?" L'interlocutore attonito scosse il capo. "è cresciuta fra Aleppo e Mosul e crede che per giungere al Bene Supremo sia indispensabile passare attraverso un interregno del male, il quale sarà infine riassorbito da Dio stesso e posto alla sua destra. Il simbolo della setta Yazida è un pavone, e ogni cosa fino a questo istante ha dimostrato quanto quello sia l'animale sacro a Percace. Ci troveremmo così di fronte a un Van Huijten incarnazione del Bene e SUO FIGLIO rappresentazione del Male. Il potere raggiunto da Jakob Percace starebbe solo lì a dimostrare quanto la Malvagità sia strettamente funzionale all'emergere della Bontà e la pigrizia con la quale il giovane prodigio della psichiatria è rimasto sulle nostre tracce per così tanto tempo senza metterci dietro le sbarre di un manicomio sta lì a provare che il suo potere è basato su piedi d'argilla e non può essere diversamente." Kraft meditava acutamente, poi borbottò: "Lei è uno Yazida, Fletcher?" Liberty sorrise. "Questo non è importante al momento. Ciò che conta è che nel momento in cui Percace emerge al potere assoluto dissemina tutta una serie di piccoli indizi per poterlo annientare. Ed è riguardo questo strano comportamento che dobbiamo lavorare a fondo." Lo psichiatra si accarezzò il mento e annuì affascinato: "Un padre (Van Huijten) con una storia convulsa alle spalle e un figlio (Jakob) sulle sue tracce, ad emularlo ma a perderlo progressivamente di vista. Il Bene che stana il Male fingendosi debosciato e bislaccamente perduto. Sì. Qualcosa ha senso in quello che sta sproloquiando, Fletcher."








(Continua)









 
 
 
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