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Fletcher XLV

Post n°44 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17







"Va bene" Fece Fletcher "Io sono disposto a venire con Voi ma è troppo chiedervi di non rimettermi nelle mani di Percace?" Ramelli crollò il capo silenziosamente e alzò le mani come per aggiustarsi un'invisibile cravatta: "Questo è un settore che non ci riguarda anche se mi piacerebbe tantissimo rassicurarti. La Verità è che Noi dobbiamo sifonare alla Clinica Peter, Lui si è sottratto a un ricovero coatto, con tanto di firma del Sindaco. Per quanto riguarda Te, la cosa rientra fino a un certo punto nelle nostre competenze. Anche se potresti essere accusato di sequestro di persona o di protezione offerta a un ricercato. Ma è chiaro che se collabori le pendenze nei tuoi confronti potrebbero cadere." Quaid passò silenziosamente alle spalle di Fletcher e mise le corte braccia alla sommità dello schienale della poltrona. L'Uomo parve non badarvi e ricominciò un monologo astioso :"Sono perseguitato da quell'Individuo, da quel sedicente Dottore...Pare abbia ravvisato in Me tutte le magagne attuali del Pianeta." Christine si scostò dalla parete e gli si avvicinò sino a metà del sudicio tappeto persiano disteso sul pavimento. Aveva le mani giunte e sembrava implorarlo. "Cosa vuoi?" Gli si indirizzò Fletcher "Stai forse pregandomi di fare qualcosa?". "Forse sì" Replicò Lei asciutta "Sto per dirti di lasciar perdere questa commedia, di darci un taglio con la tua stupida ostinazione!". Fletcher la fissò a lungo, sorpreso. Il labbro inferiore di Lei tremava per l'indignazione e tutto nel suo corpo dava l'impressione di essere una molla compressa troppo a lungo. "Vieni qui" Le ammiccò l'Uomo, e quando Lei fu a un passo dalla sua poltrona Lui lasciò cadere le due Smith & Wesson, si sollevò con fatica e l'abbracciò baciandola. Quaid da dietro la poltrona strizzò l'occhio a Ramelli e mormorò "Tutto è bene quel che finisce bene." Poi si chinò a raccogliere le pistole. Ora Fletcher piangeva: lacrime potenti che gli sgorgavano dal petto e salivano fino ai bulbi oculari facendolo scuotere in tutto il corpo come una banderuola al vento. Persino lo stordito Peter interruppe il solitario e prese a fissare la curiosa scena con un mozzicone di sorriso a fior di labbra. In quelle poche ore che aveva frequentato l'Uomo non era certo preparato a vederlo piangere come un bambino. Ma le lacrime di Fletcher parevano più uno sfogo nervoso di una persona piegata che la melensa farsa di qualcuno abituato a ingannare. Sorprendentemente Christine aveva preso in pugno la situazione e scuoteva con decisione L'Uomo ripulendolo dalle lacrime e invitandolo a ricomporsi e a non mollare, a riprendersi insomma. Tutta la faccenda andò avanti per dieci minuti buoni sino quando, sputando pesantemente al suolo, Egli riuscì ad arrestare il flusso di parole smozzicate e singhiozzi fino a mostrare in giro una faccia dignitosa e distesa. Riuscì persino a vedere che Quaid aveva impugnato la Smith & Wesson e gliela stava puntando contro mentre masticava cerimoniosamente una gomma. "Bene, bastardo" Mugugnava "Signor frignone, la commedia è terminata. Fai bene a tenere sollevate le braccia e a non provarti gesti inconsulti mentre ti perquisiamo." Ramelli, al contrario del suo collega era rimasto sulla sedia e teneva l'arma indirizzata verso il basso. "Piantala, Jeremy" sussurrò "Non vedi che il ragazzo ha avuto un crollo psicologico? Non tenterà nulla, di questo possiamo essere sicuri. Non è così, Fletcher?". L'Uomo abbassò il capo in un gesto di assenso ma fece in tempo a scoccare a Quaid il ciccione uno sguardo saturo d'odio. "Andiamo tenente" Insisteva il ciccione. "Si vede che non ci sta con la testa...Io non mi fido delle sue assicurazioni, sfruttiamo il momento finché possiamo." Ramelli indugiò ancora a capo chino poi, quasi controvoglia si sollevò pesantemente e andò incontro a Fletcher allargando le braccia. Arrivatogli addosso lo abbracciò, poi gli mollò un cazzotto forte alla bocca dello stomaco. "Spiacente, figliolo" espettorò mentre L'Uomo scivolava sul pavimento tenendosi le mani sulla pancia e cercando di respirare. "Contento adesso, Jeremy? Lo sai che detesto fare queste cose. Adesso il ragazzo è completamente inoffensivo. Sarai contento". E scoccò a Quaid lo stesso sguardo di rabbia che, poco prima, aveva lasciato trapelare Fletcher. Lesto, e senza notare l'atteggiamento del suo superiore, il ciccione rovesciò con un calcio l'Uomo e prese a perquisirlo tenendogli il cannone puntato al cranio.

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