IGNORANTECONSAPEVOLE

Il datagate.

Cosa accade nella realtà:

Un governo alleato, per tramite dei suoi servizi segreti, spia gran parte dei governi europei e milioni di cittadini, con probabile uso a proprio favore di notizie anche non riguardanti la sicurezza nazionale.

Cosa fa il presidente del cosiglio On. Letta? "... abbiamo preso questa posizione unitaria e forte, su spinta franco-tedesca alla quale ci siamo uniti, di richiesta di informazioni nelle prossime settimane, di un chiarimento e una cooperazione con gli Stati Uniti... per capire quello che e' successo ed evitare che possa riaccadere... sono assolutamente fiducioso che questo porterà alla chiarezza".

Io non so se porterà alla chiarezza.

So che in un paese normale, geloso della propria sovranità pur nell'ambito della UE, il primo ministro avrebbe subito convocato i vertici dei servizi segreti per capire cosa sapevano della cosa e, subito dopo, per rimuoverli. Infatti ci sono solo due casi: non sapevano niente, e allora sono degli incapaci, sapevano qualcosa e/o collaboravano, e allora sono almeno inaffidabili, se non traditori.

Dopo la rimozione, rapido colloquio con l'ambasciatore del paese che spia e allontanamento di un paio di dozzine di addetti dell'ambasciata dichiarandoli "persona non grata" fino a quando non verranno consegnati i documenti, tabulati e metadati riguardanti i cittadini italiani.

Io lo so che alla base di questa colossale raccolta di dati c'è anche un'esigenza di sicurezza, e che questa coinvolge nel bene e nel male anche noi. 

Ma non si può pensare che tutti viviamo con la testa nel sacco, e non ci si renda conto che una simile operazione può portare immensi vantaggi politici e commerciali.

A me questo primo ministro "moderato" non mi garba.

Io quando lavoro non sono moderato, e non apprezzo chi lo è: chi fa i miei interessi, come dovrebbe essere per il mio governo, non deve essere moderato, deve essere incazzato, e anche parecchio.