Creato da maresogno67 il 25/11/2007

salsedine del sogno

i pensieri sanno nuotare nella libertà di un mare senza nome

 

Stop!

Post n°3382 pubblicato il 30 Giugno 2024 da maresogno67
 


Sospesi nel nulla, eternamente fermi eppure in movimento, come se il peso dello zaino del già visto ci incatenasse al suolo. Ci siamo lasciati dietro la capacità di andare avanti, di progredire. Il già vissuto, con la sua mole schiacciante, ci immobilizza in una stasi infinita.
Stare fermi, lo sappiamo bene, non ci risparmia dall'invecchiare. Il mondo, indifferente, continua la sua corsa e noi, con i nostri corpi che decadono, osserviamo senza potere intervenire. E mentre il tempo passa, siamo sommersi da giudizi – o meglio, pregiudizi – che incontriamo ad ogni angolo della nostra esistenza. Ogni sguardo, ogni parola, sembra essere una sentenza inesorabile.
Dire "stop" diventa un atto necessario. Fermarsi non solo fisicamente, ma mentalmente. Rifiutare le risposte preconfezionate che ci vengono offerte, rifiutare di credere che anche gli asini possano volare solo perché qualcuno ce lo dice. È un atto di ribellione, un atto di liberazione.
Poi ci sono le foto. Frammenti di realtà cristallizzati in un istante, eternamente fissi in un presente che non esiste più. Ma cosa vogliamo vedere veramente? Le immagini ci offrono solo un'illusione di verità, una realtà filtrata attraverso l'obiettivo di qualcun altro. Forse, ciò che veramente vogliamo vedere è nascosto sotto strati di interpretazioni e significati imposti.
E così, tra il già visto e il mai veramente visto, ci muoviamo in un gioco di specchi senza fine, cercando un senso che potrebbe non esistere affatto.

 

 

foto mia pubblicata su Pinterest

 
 
 

Serve incasellare?

Post n°3381 pubblicato il 26 Giugno 2024 da maresogno67
 

Ognuno di noi ha consapevolezze importanti, fatte di esperienze, obiettivi raggiunti e fallimenti. Poi tutto questo viene ciclicamente messo in discussione dal nostro modo di stare al mondo, perché in fondo il “modo” non è solo una questione caratteriale, ma della voglia e della capacità di stare insieme agli altri.

Possiamo incasellare tutto questo con diagnosi o giudizi, ma il risultato non cambia. In fondo, per parlare, raccontarsi e permettersi di emozionarsi non bisogna essere dottori o psicologi; è solo una questione di ascolto.

 

 

questa foto è mia pubblicata su Pinterest

 

 
 
 

C'è campo?

Post n°3380 pubblicato il 16 Giugno 2024 da maresogno67
 

Abbiamo l’attitudine a cercare il recinto dove stiamo con la paura di perderlo. A volte credo che il paradigma sia tutto li tra l’orientarsi e il disorientarsi. Capire se noi serviamo al mondo o se lui serve a noi, alla fine sempre servi siamo.

E credo che la vera soluzione non sia l’individuazione di chi siamo, il recinto che abitiamo o a chi siamo servi, in fondo ognuno cerca di essere. Si appunto, ognuno è in cerca di essere e finisce per prendere la scorciatoia del sopportarsi.

 

 

Antenna (1)


"Antenna (1)" questa foto appartiene a Michael Sauers

 

 
 
 

Quale è la zona di confort?

Post n°3379 pubblicato il 09 Giugno 2024 da maresogno67
 

 

Da bambino, le capriole mi facevano paura. Per vincere questa paura, quando un adulto me le proponeva, le accettavo come una sfida, come un’iniziazione, ma la paura restava. Anche i sogni spesso sono capriole di momenti vissuti e, per questo, a volte fanno paura, non importa se si è grandi o piccini. Va di moda la frase “uscire dalla zona di comfort”. Ma quale è la zona di comfort? Un equilibrio sopra la depressione? In tutto questo, la leggerezza è una chimera.

 

aperture

“aperture” questa foto appartiene a maresogno67

 
 
 

La macchina attoriale muove le città

Post n°3378 pubblicato il 30 Maggio 2024 da maresogno67
 


La grande macchina attoriale delle elezioni riveste le città, le ritocca, ponendo l’attenzione su tutto ciò che è visibile all’occhio nudo. Le narrazioni dei candidati esigono che essi scendano dal palco e lo fanno, chiamandolo incontro... Il fatto è che le persone, oltre al mondo esterno, vivono anche un altro mondo, quello interno, che pochi ascoltano, perché esigente, perché fa paura, perché significa starci veramente e non solo nella rappresentazione scenica.

 

Parlamento Europeo

“Parlamento Europeo” questa foto appartiene a Víctor Manuel Barquilla

 
 
 
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Siamo fatti per accettare e finiamo purtroppo per essere accettati. Vi ricordate cos'è l'accetta?

 
 

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