salsedine del sogno

Quale è la zona di confort?

Da bambino, le capriole mi facevano paura. Per vincere questa paura, quando un adulto me le proponeva, le accettavo come una sfida, come un’iniziazione, ma la paura restava. Anche i sogni spesso sono capriole di momenti vissuti e, per questo, a volte fanno paura, non importa se si è grandi o piccini. Va di moda la frase “uscire dalla zona di comfort”. Ma quale è la zona di comfort? Un equilibrio sopra la depressione? In tutto questo, la leggerezza è una chimera.

“aperture” questa foto appartiene a maresogno67

La macchina attoriale muove le città

La grande macchina attoriale delle elezioni riveste le città, le ritocca, ponendo l’attenzione su tutto ciò che è visibile all’occhio nudo. Le narrazioni dei candidati esigono che essi scendano dal palco e lo fanno, chiamandolo incontro... Il fatto è che le persone, oltre al mondo esterno, vivono anche un altro mondo, quello interno, che pochi ascoltano, perché esigente, perché fa paura, perché significa starci veramente e non solo nella rappresentazione scenica.

“Parlamento Europeo” questa foto appartiene a Víctor Manuel Barquilla

prendere le misure

 Ci sono periodi della vita in cui ti viene spontaneo riprendere le misure della vita stessa. E non è tanto una questione di interrogativi che a una certa età diventano solo un modo per farsi male, ma di ridefinire gli spazi dentro e intorno a te, perché se è vero che il calendario va avanti, è altrettanto vero che ciò che hai intorno cambia con te.

foto mia da Pinterest

eletti o elevati?

Il desiderio di candidarsi sembra essere contagioso, a giudicare dalla moltitudine di persone che lo hanno fatto in questi giorni. Salvo poi, quando glielo chiedi, sentirsi rispondere: ‘Ma sai, io non volevo, ma me lo hanno chiesto. Non sono riuscito a dire di no. Lo faccio per dare una mano!’ Dove sta tutta questa capacità aggregante o di consenso? Saranno eletti o elevati?

E poi?

Spesso riponiamo dentro un contenitore immaginario ciò che non ci sta bene e che troppo spesso ci fa stare male. Ma è un gioco di prestigio stupido, siamo sempre e solo noi a doverci confrontare con ciò che non va. E non c’è nemmeno bisogno di travestirci da dottori o meccanici per risolvere. E poi, risolvere che cosa?

questa foto è mia pubblicata su Pinterest