Angolo nascosto

Antipatico/a?

Non possiamo piacere a tutti.
Se cerchiamo di farlo siamo destinati a perdere.

Creazione

In un mondo sempre più complicato, dove le donne incrementano le statistiche di coloro che subiscono violenza, dove i prepotenti troppo spesso vincono (leggasi mafiosi e trafficanti), dove la lotta impari contro il crimine d'odio porta a casa solo miseri bottini, dove anche chi manifesta per difendere un diritto si trasforma in un essere violento e distruttore (vedi Francia), dove giovani vite vengono distrutte da procacciatori di veleni sempre più alla portata di tutti, dove l'odio si nutre di rabbia, frustrazione, dolore, apatia di chi usa la rete per diffondere il proprio seme di intolleranza, dove.....
..... potrei continuare, ma non so dove arriverei.

C'è chi crede ancora in un dio misericordioso, nonostante tutto.
Io non credo in niente.
Penso solo che chiunque abbia dato inizio a questo progetto chiamato Umanità e non ha previsto che la sua creatura gli sarebbe sfuggita di mano, non è poi così onnipotente come si crede.

Senza offesa per nessuno.

Il (dopo) cambiamento

I cambiamenti generano speranza.

Anche un po’ di paura, in verità.

Però quando si sceglie di cambiare lo si fa auspicando un miglioramento, confidando in una sorte propizia.

Io mi sto sforzando di crederci ancora, nonostante i segnali che mi arrivano siano quelli che suggerisce l’aforisma del nonno… “dalla padella alla brace”…

E sia.
Diciamo che il vantaggio di essere l’ultima arrivata ti mette in una posizione privilegiata, in un certo senso.

E’ improbabile che tu venga fatta bersaglio a causa di problematiche preesistenti.

Il difficile sta nel vederti circondata da persone che si affannano e, ognuna a seconda del proprio carattere, reagiscono alle situazioni in un modo che influenza anche il tuo umore, giacché non sei una statua di sale.

La cosa mi turba, perché non so restare indifferente alle difficoltà altrui, e ancor meno alle ingiustizie.

Ma in quanto ‘nuova’ posso fare ben poco, se non dare il mio appoggio morale e, quando posso, anche materiale.

E andiamo avanti...

Sorrisi

Tenersi informati è un dovere.
Come membri della comunità umana ci si aspetta da noi che ci teniamo al corrente, che partecipiamo alla vita sociale, che interagiamo con i nostri simili.

Ma cosa succede quando ci sentiamo troppo dis-simili per provare anche un barlume di interesse, di empatia, di coinvolgimento?

Le persone ci deludono, continuamente.
Si cerca di farsene una ragione, giustificando, cercando di capire, calandosi nei panni.

Ma alla lunga si diventa egoisti, individualisti e un po' stronzi.
Non per chissà quale cattiveria o pochezza d'animo, ma per prepararsi al peggio, alla solitudine e all'isolamento che ne consegue.
Perché sappiamo che, alla fine, dovremo bastare a noi stessi. 

A un certo punto ti stufi di fingere allegria e profondere sorrisi, e chi ti sta intorno non accetta la tua tristezza, la tua espressione stanca e disillusa.
E così le facce amiche si dileguano, alla ricerca di altri falsi sorrisi.

Succede che gli unici sorrisi veri che ti restano sono quelli della vecchietta che hai aiutato a portare la spesa.