700 parole segrete. Le parole perdute delle donne.
Nu-shu. Gli uomini pensavano fossero deliziosi decori sui Kimono.
Supporre di non saper tradurre gli ideogrammi cinesi (il più grande dizionario cinese pubblicato sembra ne contenga oltre 85.000 caratteri tra i vari aggregati logici e composti fonetici) è un conto, ma le 700 parole segrete sono le parole perdute di una antica lingua cinese esclusivamente femmnile, e non sono state mai tradotte. Almeno fino a qualche decennio fa.
Nu-shu è un idioma segreto sviluppato dalle donne del popolo Yao, e da loro tramandato per generazioni, con lo scopo di non farsi comprendere dagli uomini.
Il tema, a ridosso dell’ultima giornata internazionale contro il femminicidio è stato esplorato, e presentato da Alda Fendi – Fondazione Alda Fendi Esperimenti – e Daniela Porro, Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, con una action di nove minuti presso la cancellata dell’Arco di Giano a Roma, a cura di Raffaele Curi.
Il progetto NU-SHU – Le parole perdute delle donne pensato per celebrare la riapertura, dopo ventotto anni, dell’Arco di Giano a Roma, mescola i segni dell’arte con i temi dell’attualità più incalzante.
Il linguaggio Nu -Shu era inizialmente cantato o ricamato sugli abiti come atto di ribellione verso la società maschilista, e autodeterminazione della parola come strumento di libertà; mentre gli uomini pensavano fossero deliziosi decori tondeggianti sui Kimono, piuttosto che segni cinesi di norma più squadrati. Di fatto il linguaggio era altrettanto complicato per le donne analfabete cioè la maggior parte della popolazione, e non solo femminile.
Gli uomini cominciarono ad interessarsi a quello strano linguaggio solo negli anni ’50 del XX secolo, in cui si temeva che fossero simboli criptati di qualche rete di spionaggio, ma nonostante il governo cinese avesse chiamato i migliori esperti in materia, non si riuscì a decifrare il nü shu.
L’Arco di Giano, invece, intitolato al dio bifronte, dopo l’attentato del 28 luglio 1993 venne chiuso per restauro e circondato da una cancellata. Già nel 2018 Alda Fendi si era spesa per ridonare luce a questo monumento con un’illuminazione firmata Vittorio Storaro, e nel 2021, Action Nu-shu.
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